L'importanza della respirazione
L’importanza della respirazione
Psicologo, Psicologia Cecina (LI)
La respirazione è il più grande atto vitale. Possiamo vivere per settimane senza mangiare e per alcuni giorni senza bere, ma è impossibile vivere senza respirare.
La respirazione è uno dei principali fattori di regolazione generale dell’organismo: Respirando si produce direttamente ossigeno, indispensabile per produrre energia e aumentare la vitalità della persona; dalla respirazione dipende la qualità dell’attenzione e della cognizione; anche la qualità delle nostre emozioni e la capacità di esprimerle apertamente è direttamente legata alla respirazione.
Della respirazione si parla molto ma in maniera troppo spesso generica e incredibilmente contraddittoria. C’è chi dice che vada forzata, e chi invece dice di no, chi dice che bisogna sempre respirare con il naso e mai con la bocca, e chi afferma il contrario, c’è chi è convinto che per lavorare sulla respirazione ci sia sempre bisogno di prolungare l’espirazione, mentre altri dicono di trattenerla, etc.
Grazie agli studi e alle ricerche effettuate negli ultimi anni, è finalmente chiaro, invece, che ogni tipo di respirazione è funzionale a uno scopo e il soggetto, se non sono intervenute alterazioni nel suo funzionamento, tende ad assumere automaticamente quella più adatta alla situazione del momento.
Le principali tipologie di respirazione che l’essere umano utilizza, sono due:
1) La respirazione toracica
2) La respirazione diaframmatica
Nella respirazione toracica (fig. 1) il muscolo diaframma si arresta e si espande maggiormente la parte alta dei polmoni con relativo innalzamento del torace. L’organismo si orienta quindi verso uno stato di elevata attivazione, detto simpaticotonia. In questa condizione il battito cardiaco accelera per portare più sangue in circolazione e la pressione sanguigna aumenta, mentre l’attività intestinale viene temporaneamente interrotta; ormoni come l’adrenalina vengono quindi messi in circolazione e tutto ciò allo scopo di preparare l’organismo/persona ad affrontare una situazione esterna di allarme, situazione in cui risultano necessarie la concentrazione, la lucidità di mente, la forza muscolare. Ogni attività che richiede impegno o sforzo immediato prevede dunque l’utilizzo di questo tipo di respirazione.
Ovviamente una respirazione attivante come è quella toracica, non deve essere quella prevalente, altrimenti il rischio è quello di incorrere in problemi di stress e psicosomatici o in disturbi d’ansia . Infatti , come ho già accennato in altri articoli, quando il respiro si fissa a livello toracico la persona perde progressivamente la capacità di ritornare ad una condizione di calma, di allentamento, di rilassamento. Affinché ci sia equilibrio e si mantenga una condizione di salute il corpo umano ha bisogno di recuperare le energie investite in attività faticose, sia mentali, che fisiche, . e ciò avviene grazie al ritorno ad una respirazione di tipo diaframmatico.
Fig. 1 Fig. 2
Nella respirazione diaframmatica (fig. 2) il torace è calmo, fermo, abbassato, e si espande solo la parte inferiore dei polmoni (che tra l’altro ha una capacità volumetrica molto maggiore della parte superiore, più che sufficiente ad assorbire l’ossigeno necessario a un funzionamento in situazioni tranquille).
Questo tipo di respirazione produce la cosiddetta vagotonia, cioè mette in moto il sistema addetto ai momenti di calma, di tranquillità, di allentamento. Stomaco e intestino possono rimettersi a funzionare in maniera normale, endorfine e proteine P vengono messe in circolazione, producendo un intenso senso di benessere. L’organismo non deve affrontare nessuna situazione che richieda azione intensa, rapide decisioni, concentrazione massima, prontezza di riflessi, forza a disposizione.
La respirazione diaframmatica profonda è la respirazione originaria dell’essere umano. Essa è ben visibile nei bambini piccoli, dove è ancora presente e non alterata. Con il passare del tempo, però, tale tipo di respirazione può subire delle alterazioni . Questa alterazione nella respirazione a sua volta influenza negativamente le altre funzioni ( come i movimenti, le posture, le emozioni, i pensieri e l’immaginazione), peggiorando il quadro complessivo del sé di quella persona e predisponendola ad una maggiore probabilità di incorrere in malattie fisiche e disturbi mentali.
Dott. Fabio Pratesi – Psicologo Cecina Tel. 347.1419026