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Stile di vita

Malattie, prevenzione e stile di vita

Si discute molto su quale possa essere – tra le mille soluzioni offerte sul mercato – il famoso ‘elisir di lunga vita’, in grado di risolvere ogni problema e di conseguenza garantire felicità, benessere e longevità.

Periodicamente, si assiste alla scoperta di nuovi principi, frutto di intense ricerche nel campo della chimica, della biologia, della genetica, che danno poi origine a prodotti industriali che promettono miracoli; integratori vitaminici, omega 3, erbe , ormoni, probiotici, antiossidanti, talvolta molto utili se considerati all' interno di un comportamento e stile di vita nel suo complesso.
Ad ogni lancio è forte la speranza che queste sostanze possano risolvere i problemi di salute che affliggono l’umanità, ma purtroppo ci si ritrova alla fine a fare i conti con l’amara realtà: la malattia permane e al limite si è riusciti ad alleviare i sintomi.

La tendenza generale della ricerca medica è ancora troppo rivolta alla cura delle malattie invece che alla loro prevenzione.

Esiste una fondamentale differenza tra questi due termini: curare significa dover risolvere una malattia in atto, mentre prevenire significa creare quelle condizioni affinché la malattia non possa fare la sua comparsa.

Radicalmente diversi sono anche gli approcci: per curare una malattia occorre studiarla in profondità, ed intervenire con sostanze specifiche che siano il più efficaci possibili. Prevenire invece implica una visione di ampio raggio, che prenda in considerazione lo stile di vita e il rapporto dell’uomo con l’ambiente in cui vive, quindi influenzare il suo comportamento individuale e collettivo. Per fare questo, occorre ‘educare’ piuttosto che ‘visitare’ la persona; occorre renderla consapevole che le proprie azioni influiscono sulla salute propria e della collettività, e che un reale miglioramento non può avvenire come singolo ma come insieme.

Vediamo ora uno schema molto noto che mostra l’andamento della vita dal punto di vista delle possibili malattie; ad esso abbiamo aggiunto la nostra personale visione dal punto di vista della reale prevenzione.

Prima Fase di Vita – dalla nascita alla pubertà

Anche se sono sempre più frequenti le malattie infantili, di norma madre natura fornisce ad ogni bambino il massimo livello possibile di salute. Sta all’adulto saperlo preservare con comportamenti corretti e consapevoli, oppure rovinarlo creando le basi ad infiniti problemi futuri.

Nei primi anni di vita, l’organismo è impegnato a crescere, a rafforzarsi e a trovare i suoi equilibri.
Ancora oggi si sottovalutano gli effetti positivi di una buona gravidanza e di un parto naturale sulla salute psico-fisica del nascituro. Non solo la madre deve prestare attenzione alla propria alimentazione, ma tutto lo stile di vita deve essere rivisto alla luce del figlio. Una madre che in gravidanza continua a lavorare e a sottoporsi a stress eccessivi indebolisce la futura salute del suo bambino.

Le potenzialità dal punto di vista della salute di un parto naturale rispetto alle soluzioni proposte dai medici in termini di cesareo, epidurale, anestesia e quant’altro sono di inestimabile valore. Un bambino che abbia la possibilità di nascere in casa e di essere accolto unicamente dall’amore del propri genitori sarà un individuo fortunato da tutti i punti di vista.

Il secondo elemento di fondamentale importanza è l’alimentazione - della madre e del bambino. Fermo restando che l’allattamento al seno dovrebbe essere la condizione normale, l’allattamento artificiale rimane un’eccezione percorribile solo nel caso in cui la madre abbia veramente una carenza di latte, situazione che si verificherebbe assai raramente se le donne fossero sostenute a livello personale e sociale.

Anche lo svezzamento dovrebbe avvenire con consapevolezza e attenzione, perché anticipare i tempi significa indebolire il sistema digerente del neonato, mentre posticiparlo può facilmente creare situazioni di debolezza psicologica.

I primi cibi solidi dovrebbero essere naturali e sani, fatti con verdure e frutta fresche, cereali in chicchi, proteine vegetali. Zucchero, uova, latte vaccino, cereali raffinati e in genere prodotti industriali dovrebbero essere proibiti per molti anni.

Bisogna aver presente che con l’alimentazione si costruisce la qualità dei tessuti del corpo, la sua resistenza e la sua forza, la sua capacità di perdurare nel tempo. Come una casa è solida prima di tutto per le fondamenta, così un corpo si sviluppa con successo grazie ad un’alimentazione sana e corretta.

Un terzo fattore fondamentale per la salute è il processo e il metodo educativo con cui si sceglie di crescere i bambini. Esistono numerosi studi che mostrano una relazione tra sviluppo mentale e nervoso e malattie fisiche in età adulta, a conferma del fatto che nei primi anni di vita le energie di crescita dovrebbero dare priorità principalmente al corpo e secondariamente al sistema nervoso e al cervello. Ecco che programmi educativi che stimolino precocemente attività intellettuali e di ragionamento possono interferire con questo delicatissimo processo.

Un elemento spesso trascurato perché troppo sottile da essere rilevato è il ritmo dei tempi, ossia il fatto che per il bambino la giornata dovrebbe essere scandita sempre da tempi regolari, in modo che la sua struttura psicofisica possa crescere in equilibrio e in armonia. L’errore che più spesso si commette consiste nel far vivere il bambino all’interno dei ritmi dell’adulto, molto più veloci e frenetici.

Questi due punti possono essere semplificati con la seguente affermazione: dovremmo lasciare i bambini piccoli a giocare liberamente. Ci sarà tempo per educarli alla vita sociale.

Seconda Fase di Vita – l’adolescenza

Una volta impostato alla base, il corpo umano prosegue il suo sviluppo sulle direttive ricevute nei primi anni, e sarà il grado di liberare le sue potenzialità in funzione di quanto ricevuto nella fase precedente.
Vediamo infatti giovani con già dei problemi fisici, come brufoli, sovrappeso, intolleranze alimentari, carie e perdita della vita. Questi problemi sono dovuti principalmente ad un errata alimentazione, troppo povera di frutta e verdura e troppo carica di proteine animali, grassi saturi, zuccheri e cereali raffinati.
Una corretta alimentazione rimane un caposaldo fondamentale per la salute per tutto il corso della vita.
Il giovane, desideroso di provare esperienze nuove ed estreme anche in campo alimentare, dovrebbe comunque avere una ‘base’ sana, dove frutta, verdura e cereali integrali sono presenti quotidianamente. La principale fonte di proteine dovrebbero essere i semi oleosi (noci, mandorle, nocciole, pistacchi, anacardi ecc.), mentre carne, pesce, formaggio e uova andrebbero consumati saltuariamente e comunque dovrebbero sempre essere di ottima qualità.

Un secondo fattore fondamentale in questa fase di vita è l’attività fisica. Mentre il bambino si muove continuamente, il giovane, complice la scuola, inizia a rimanere seduto per troppe ore al giorno. A questo contribuiscono anche la televisione (4, 5 ore al giorno come media) ed il computer (2, 5 ore al giorno).

L’attività fisica permette al corpo di mantenersi in salute, perché ‘brucia’ le tossine e rinforza tutto il sistema immunitario, oltre che l’organismo in generale.

Per il giovane, l’interesse principale potrebbe essere lo sport (non agonistico perché troppo intenso), occasione anche per sviluppare doti morali e interiori, come la tenacia, la forza, l’amicizia, la costanza e così via.

Terzo e ultimo fattore importante diviene l’ambiente in cui si vive, perché ora più che mai l’inquinamento in ogni sua forma diventa deleterio per la salute.

Anche lo stress e le nevrosi del nostro tempo possono danneggiare un sistema nervoso che ancora non ha raggiunto la maturità, per cui la giornata dovrebbe seguire ritmi intensi ma non eccessivi.

Terza Fase di Vita – l’adulto fino a 40 anni

Nell’uomo adulto ormai la struttura psico-fisica è completamente formata, ed il compito consiste ora nel mantenerla in salute difendendola dalle minacce dell’ambiente esterno.

L’alimentazione , come già detto, rimane un pilastro fondamentale. Rispetto al giovane, diminuisce la necessità di proteine ed aumenta quella di zuccheri complessi (gli amidi) per far fronte ad uno stile di vita in cui diminuisce la componente del movimento fisico ed aumenta quella dell’attività intellettuale.

L’ambiente assume un ruolo sempre più centrale. L’adulto, a contatto con molteplici fonti di inquinamento dovute alla propria attività professionale e alla vita in generale, necessita di una maggiore protezione, e questa può avvenire soprattutto all’interno delle mura domestiche, con una scelta accurata della casa in cui abitare e dell’ambiente circostante.

In questa fase di vita si pone maggiormente in primo piano la salute psichica e difatti è ora che iniziano i primi sintomi di malessere, come la depressione, l’ansia, le nevrosi, l’insonnia e così via.

Le relazioni con gli altri hanno un ruolo fondamentale per il benessere generale, così come la capacità di gestire le proprie emozioni. Una relazione sentimentale appagante é in grado di aprire le persone alle profondità del proprio essere, è una medicina eccezionale. Se poi questa relazione viene inserita nel contesto più ampio della famiglia e dei figli, si creano veramente le condizioni ottimali di salute.

La nostra società, imperniata eccessivamente su valori individualistici, sottovaluta l’importanza della famiglia in generale e dell’avere figli in modo particolare per la donna. Se da un lato di perde una considerevole quantità di libertà personale, dall’altro si acquista la reale possibilità di essere felici.

Quarta Fase di Vita – dai 40 ai 60 anni

Dal punto di vista della salute, questa è la fase più critica, perchè compaiono le malattie più gravi, come cancro, diabete, osteoporosi, malattie cardiovascolari e così via. Qui, potremmo dire, si pagano gli errori della gioventù.

Lo stile di vita sempre più sedentario richiede un’alimentazione più leggera, basata su frutta, verdura e cereali integrali, pochissimi zuccheri, grassi e proteine. Lo scopo è quello di non appesantire l’organismo che inizia a risentire della perdita di forze vitali.

In questa direzione vanno anche tutta una serie di pratiche di purificazione, come i digiuni, la disintossicazione del fegato, la pulizia dell’intestino e così via, azioni finalizzate ad aiutare il corpo a ripulirsi dalle tossine accumulate che sono la principale fonte di malattie.

All’attività fisica intensa viene sostituita il riposo ed un’attività motoria moderata, come il camminare ogni giorno per almeno un’ora. Il corpo sta perdendo le sue forze vitali ed occorre aiutarlo a ripristinarle.
In linea generale, avvicinandosi ai 60 anni, l’uomo e la donna dovrebbero iniziare un processo di progressivo distacco e conclusione dall’impegno nella vita familiare e sociale. I benefici di ciò si sentono soprattutto a livello psicologico, dove il sistema nervoso diviene sempre meno adatto a sostenere i ritmi frenetici e le pressioni intense della quotidianità, proprio perché vengono a mancare le forze necessarie.
L’anziano quindi dovrebbe rimodulare la propria vita su ritmi più tranquilli e più lontani dal ‘centro’ della vita.

Quinta Fase di Vita – l’anziano e la morte

L’ultima fase di vita al giorno d’oggi viene vissuta nella maggior parte dei casi in modo drammatico a causa di gravi malattie fisiche e mentali che colpiscono la persona facendogli perdere la gioia del vivere e la possibilità di godere di ancora molti anni di vita. Nell’antichità questo periodo veniva definito invece ‘Età dell’oro’ o anche ‘Età della saggezza’ proprio ad indicare quel meraviglioso processo umano che è l’evoluzione, che inizia con il bambino completamente inconsapevole di sé e termina con l’anziano saggio che ha compreso la vita e si prepara sereno per l’ultimo viaggio.

Purtroppo oggi è raro trovare situazioni di questo tipo, perché l’anziano è vittima di gravi malattie di cui soffre terribilmente, sia fisicamente che interiormente.
Intervenire a questo punto diventa molto difficile e anche i medici spesso si arrendono perché si rendono conto che non è possibile tornare indietro da una malattia degenerativa.
La questione da chiarire è se tale malattia debba per forza apparire, ossia se questa sia un percorso obbligato, una conclusione inevitabile, un destino al quale non è possibile sottrarsi.

Posta in un altro modo la questione è la seguente: è possibile morire sani?

Questa domanda può sembrare un controsenso, perché se si è sani non si dovrebbe morire. La morte cioè sarebbe la conseguenza delle malattie, ed in effetti questo è quanto accade alla quasi totalità degli anziani, che ad un certo punto si ammalano e questo li conduce alla morte.

Esiste però un’altra possibilità: morire per vecchiaia (e non per malattia).

Come avviene questa morte? Non con il dolore o la degenerazione dell’organismo, bensì per il semplice esaurirsi delle forze vitali. L’anziano in questione semplicemente si ‘spegne’ perché ha consumato tutta l’energia che lo teneva in vita. Si tratta a ben vedere di una morte dolce e soprattutto naturale, come una candela che esaurisce la cera.

Di solito queste morti sono accompagnate da una dimensione spirituale notevole, dove la persona è consapevole di quanto le sta accadendo e lo vive attimo per attimo, illuminando coloro che le stanno vicino, riempiendoli di gioia e soprattutto della consapevolezza di cosa sia veramente la vita.
Sono morti rare perché avvengono in assenza di malattie – e questa come abbiamo già detto è una condizione assai rara oggi.

Le malattie giungono quasi inesorabilmente perché sono il frutto dell’accumulo di tossine nel corso della vita. Spesso attraverso i medicinali si è riusciti a contenere i loro effetti più dannosi, ma alla fine giunge un conto per tutti e non ci si può sottrarre.

Come vivere questa delicata fase di vita?

Ci sono essenzialmente tre modalità, frutto non tanto di scelte personali ma di maturità evolutiva.
1) rimanere attaccati al proprio corpo che si ammala e quindi nel fare una grande resistenza a ciò che sta avvenendo. In questo caso, si vive proprio male perché non si vuole morire.
2) la persona prosegue con ferma volontà per la propria strada, ignorando la malattia e comportandosi come se non fosse successo nulla. In qualche modo, ella sta cercando di evitare di confrontarsi con la propria malattia.
3) La possibilità più profonda consiste nel comprendere la vera natura dell’uomo, quale essere composto da tre corpi, uno fisico , uno energetico ed uno spirituale , e tentare con tutte le proprie forze di contattare e connettere( far comunicare ) proprio le tre dimensioni, raggiungendo quella consapevolezza che va al di là della vita e della morte, del dolore e del piacere, del bene e del male.

Acquisire questa consapevolezza significa vivere uno stato profondo di rilassamento nei confronti della vita e del proprio destino, e questa è la vera saggezza .

L’anziano a questo punto diviene una fonte di luce e di ispirazione per i giovani e gli adulti, che si ritrovano come magnetizzati e attratti verso di lui, affascinati da quel qualcosa che egli emana inconsapevolmente e che tocca nel profondo.

Conclusioni

A ben vedere, riuscire a vivere la vita in salute è un compito arduo che richiede impegno sin dai primi anni di vita.

La salute è una condizione naturale di ogni essere vivente ed è solo con propri errori (e quelli altrui) che è possibile perderla.

Occorre conoscenza per comprendere i sottili meccanismi che regolano la vita e l’essere umano, ed occorre un impegno consapevole per metterli in pratica nella propria esistenza.

Questo è il vero concetto di prevenzione. Fare diversamente, ossia vivere ignorando queste leggi eterne e consumando la propria energia guidati solo dagli impulsi personali, significa prima o poi dover fare i conti con le malattie, la sofferenza e il degrado.