Ferro-ferritina-transferrina
Il valore del ferro ematico (sideremia) può subire notevoli variazioni per ragioni tecniche (la combinazione dei reagenti, la torbidità del siero come avviene per esempio nelle ipertrigliceridemie spiccate, il legame aspecifico con proteine plasmatiche, la lisi cellulare da prelievo, ecc.) e fisiologiche (esiste un ritmo circadiano per cui è più bassa al pomeriggio/sera e più alta alla mattina e decresce nella donna durante il periodo mestruale, ecc.).
Dosare esclusivamente la sideremia (il ferro circolante non legato a proteine di trasporto) non ha nessun significato se non si conoscono i valori della Ferritina che corrispondono ai depositi (il magazzino) di ferro dell'organismo e della Transferrina che corrisponde al mezzo di trasporto (l'autobus).
Il ferro, una volta penetrato nelle cellule, viene in parte immagazzinato sotto forma di
ferritina e in parte impiegato direttamente (per esempio, negli eritroblasti per formare il gruppo prostetico dell'Hb). Esistono due pool di ferritine: uno citoplasmatico (che rappresenta circa il 99%) e uno sierico. La concentrazione di quest'ultimo può essere considerata lo "specchio" fedele dei depositi di ferro dell'organismo.
Nei soggetti normali la ferritinemia varia tra i 15 e 300 mg/L. Negli stati carenziali tali valori si riducono sotto i 15 mg/L, mentre nelle emocromatosi e nei politrasfusi possono superare i 300 mg/L, fino a raggiungere i 1000 mg/L.
In corso di malattie croniche (per esempio, processi infiammatorio-infettivi, neoplasie ecc.) o anche di fatti flogistici acuti si assiste a un aumento della ferritinemia a causa del blocco marziale da parte del sistema reticolo endoteliale. Anche nelle epatopatie si può registrare un aumento della ferritinemia dovuto sia alla citolisi epatocitaria sia alla ipofunzionalità epatocitaria.
La transferrina è una glicoproteina sierica in grado di distribuire il ferro a tutti i tessuti nell'organismo e soprattutto al midollo osseo. La transferrina circola alla concentrazione di circa 200-300 mg/dl ed è in grado di veicolare una quantità di ferro pari a 300-470 mg/dl (Tibc: Total Iron Binding capacity). Poiché la sideremia è di circa 75-160 mg/dl, in condizioni normali solo 1/3 della transferrina è legata al ferro. La Tibc di un individuo può essere calcolata moltiplicando la transferrinemia per 1,25. La percentuale di transferrina satura è data dal rapporto fra sideremia e Tibc: nell'individuo normale è dell'ordine del 20-25%. Elevati livelli di Ferro circolante sono solitamente correlati con un aumentato deposito tissutale di Ferro. Questo minerale, che viene principalmente depositato nel fegato, può causare una sofferenza di questo importante organo quando la quantità dei depositi superi la quota normale. Il Ferro in eccesso può inoltre generare radicali liberi, e c'è il dubbio che tale situazione predisponga a tumori.
Alcuni studi si spingono anche oltre, individuando un legame tra alcune malattie correlate alla civilizzazione e un eccesso di ferro. Ciò vale in particolare per la cirrosi epatica e il morbo di Alzheimer, in cui si riscontra una concentrazione eccessivamente alta di tale minerale nel cervello. La causa dell'eccesso di ferro nel corpo può essere l'eccessiva introduzione, trasfusioni di sangue, epatiti, malattie infiammatorie croniche, ma anche una malattia genetica chiamata emocromatosi.
L' emocromatosi è una condizione che causa un aumentato assorbimento del ferro alimentare e che determina un progressivo accumulo di ferro nell'organismo, è una malattia ereditaria frequente. Purtroppo essa è tuttora poco considerata e spesso scoperta casualmente nel corso di esami periodici od in conseguenza della comparsa di una delle sue complicanze. Essa è spesso sottostimata per diverse ragioni: a) dà segno di sé solo negli stati avanzati; b) i sintomi qualora presenti sono aspecifici; c) la malattia e gli esami necessari per la diagnosi sono poco conosciuti; d) è frequentemente confusa con l'epatopatia alcoolica. E' stato stimato, in Italia e in varie regioni europee ed extraeuropee, che esistano 2-5 malati su 1000 individui e 9-15 portatori su 100. Ciò vuol dire che su 10 milioni di italiani ci sono dai 20.000 ai 50.000 malati e dai 900.000 a 1.500.000 portatori. L'emocromatosi è pertanto la malattia ereditaria più comune nel mondo occidentale. Molte persone non hanno alcun sintomo, anche nella fase avanzata della malattia. Il ferro svolge la sua azione tossica lentamente ed in modo subdolo fino a provocare la comparsa di gravi danni quali cirrosi epatica, diabete, iper ed ipotiroidismo, impotenza nell'uomo, alterazioni mestruali nella donna e sterilità in entrambi, scompenso cardiaco e aritmie, artropatie e osteoporosi. Queste sono le manifestazioni della malattia conclamata e compaiono generalmente dopo i 40 - 50 anni.