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Tiroide

Il problema della patologia tiroidea in generale e del morbo di Hashimoto in particolare sta diventando una vera epidemia a livello mondiale. Nei paesi occidentali ormai quasi la metà delle donne, in un certo momento della loro vita, scoprono un deficit di funzione tiroidea che comporta moltissimi sintomi clinici, per citarne solo alcuni dei più comuni e meno gravi, tipici delle fasi iniziali della malattia:


  • freddolosità
  • repentini cambi di umore
  • aumento di peso
  • depressione
  • secchezza della pelle
  • stipsi e gonfiore addominale
  • senso di affaticamento
  • mestruazioni irregolari e troppo abbondanti
  • fragilità di unghie e capelli


"L’approccio della Medicina Ufficiale è a dir poco semplicistico : si monitora la situazione con periodiche analisi, non si fa quindi nulla nelle prime fasi della malattia e si interviene quando la ghiandola Tiroide da segni di insufficienza, prescrivendo univocamente un farmaco ormai a tutti noto : Eutirox. Si inizia spesso con i 25mcg ma poi è quasi inevitabile un incremento della dose, fino ad arrivare ai 100-125 mcg al giorno che hanno un effetto soppressivo-sostitutivo sulla funzione della ghiandola. Dopo anni di questa terapia la Tiroide scompare, si atrofizza ed il paziente diviene schiavo di questa compressa sostitutiva, non priva di effetti collaterali, non facilissima da dosare nello specifico caso.


Come ho già detto in miei precedenti scritti su questo argomento l’approccio della Medicina Naturale – Integrativa è completamente diverso. In realtà non esiste uno schema, un protocollo buono per tutti, ogni caso va valutato singolarmente. Il paziente può arrivare ad essere ipotiroideo attraverso varie strade : squilibrio ormonale, assunzione di farmaci o acqua o cibi con effetto negativo sulla Tiroide, patologie virali, stress psicofisici, squilibri immunitari. Per il medico di Medicina Integrativa, soprattutto se la patologia è colta nelle sue prime fasi, è molto importante capire o ipotizzare la ragione del problema in quello specifico paziente.


Le possibilità terapeutiche nell’ambito della Medicina Integrativa sono molte , oltre allo specifico consiglio dietetico ed alla correzione eventuale dello stile di vita, si può ipotizzare l’impiego di vari integratori che vado citando sinteticamente :


  • L-Tirosina , si tratta di un aminoacido molto importante perchè rappresenta il mattone da cui la Tiroide sintetizza l’ormone tiroideo. La tirosina è biologicamente importante in quanto precursore di vari ormoni, quali la tiroxina (un ormone tiroideo) e le catecolammine (dopamina, noradrenalina e adrenalina), e della melanina. La tirosina rappresenta un fondamentale substrato per la sintesi di neurotrasmettitori e aumenta i livelli ematici degli stessi. L’effetto regolatore dell’umore è particolarmente osservabile in pazienti depressi e in condizioni di stress. Una grande quantità di studi indicano l’utilità dell’assunzione di tirosina in condizioni di stress, freddo, affaticamento, lavoro prolungato e insonnia. La tirosina è un fantastico riequilibratore del TSH e degli ormoni tiroidei
  • Selenio , elemento minerale fondamentale per la sintesi degli ormoni tiroidei più attivi e per la protezione dell’organismo dai danni legati all’Autoimmunità.
  • Iodio , elemento minerale chiave per la sintesi degli ormoni tiroidei che deve essere usato però in dose e modalità opportune per non causare l’effetto opposto
  • Zinco , elemento minerale essenziale per la funzione dell’Ipofisi, che nutre e sostiene la ghiandola Tiroide
  • Omega 3 , sono grassi poli insaturi essenziali per diminuire i fattori infiammatori organici e quindi anche per regolare la funzione immunitaria
  • Vitamina D , sostanza spessissimo carente nella nostra popolazione, fondamentale non solo per le ossa e per la prevenzione di molte forme tumorali, ma anche per una buona funzione tiroidea.
  • Vitamina A : il beta-carotene, il precursore della vitamina A, in caso di insufficienza della tiroide non si trasforma più in vitamina A e quindi i soggetti ipotiroidei possono presentare segni di ipovitaminosi A. D’altra parte la mancanza di vitamina A riduce l’attività secretoria della tiroide creando così un circolo vizioso che può essere interrotto solo con l’integrazione.
  • Acido Caprilico , ricavato dall’olio di cocco, questa sostanza non è utile solo per debellare la candida intestinale ma anche per proteggere la ghiandola Tiroide.
  • Glutatione , importantissimo anti ossidante e fattore di protezione per tutte le cellule del nostro organismo. E’ l’unica molecola che può difenderci dall’aggressione del Mercurio e dei metalli pesanti in generale. Non è sempre facile trovare una forma ben assorbibile di questa sostanza e spesso si ovvia somministrando i suoi precursori ( Cisteina, Glutammina e Glicina ).

Ho citato solo alcuni concetti terapeutici salienti, penso sia importante aggiungere che le pere sono un frutto particolarmente utile per supportare la funzione tiroidea e che la soya ha invece un effetto deprimente sulla ghiandola".


Dott. Ivo Bianchi - Dopo aver praticato Medicina Interna presso i reparti di Patologia e Clinica Medica dell’Università di Verona… da quasi 30 anni mi interesso delle varie branche della Medicina Naturale Specializzazioni: Medicina Interna Omeopatia Omotossicologi


Agaricus, Reishi e Shiitake riportano la tiroide in salute riducendo l’Eutirox
( fonte: Dr. Walter Ardigò)



Agaricus, Reishi e Shiitake possono riportare la tiroide in salute riducendo gradualmente l’Eutirox, bloccando la produzione di anticorpi antitiroidei e ripristnando le funzioni della tiroide, che riprende a produrre gli ormoni T3 e T4 autonomamente.
In un anno ho visto in diversi casi che la tiroide torna alla piena salute. Questo processo passa attraverso quattro fasi, che ho così schematizzato.


Naturalmente, tutti questi passaggi che io conosco e che ho verificato in diversi casi clinici, sono stati attuati in la collaborazione con il medico che ha prescritto Eutirox.


Prima fase
I funghi Agaricus, Reishi e Shiitake, gradualmente, stimolano la ripresa della produzione di ormone tiroideo.
L’altro aspetto della tiroidite autoimmune, è la presenza di auto anticorpi che attaccano la tiroide, la infiammano e la indeboliscono.
Le persone che prendono i funghi curativi, sono molto soddisfatte nei primi mesi perché vedono che questi auto anticorpi si riducono in modo costante e massiccio.


Seconda fase
Ma verso il terzo-quarto mese, nel rifare gli esami vanno in crisi perché, accanto a questo sensibile miglioramento, scoprono che il TSH, l’ormone tiroideo che stimola la tiroide, si alza e va oltre i valori normali.
Questo aumento del TSH, che viene interpretato come un peggioramento della tiroide, in realtà è esattamente il contrario: rappresenta il segno della ripresa della ghiandola, che era diventata inattiva per la somministrazione di Eutirox.
Quindi, il TSH era nei valori normali ma solo perché la tiroide è messa in stato di inattività dall’ormone già bello e pronto fornito per bocca da Eutirox.
I funghi, al contrario, risvegliano una tiroide ormai quasi spenta e pertanto, per risvegliarla, devono dare per forza una scossa e questa è una fase in cui l’ipofisi, alza il TSH che va oltre i valori normali.


Terza fase
Le persone che non si scoraggiano e colgono la dinamica benefica di questa evoluzione continuando ad assumere i funghi, vedono che il TSH, dopo due-tre mesi circa, torna nella norma perché la tiroide sta riprendendo le sue funzioni normali e non ha più bisogno di un super stimolo dell’ipofisi.


Quarta fase
Qui, con gli ormoni T3 e T4 alla mano, si può ridurre gradualmente l’Eutirox perché la funzione tiroidea sta ritornando lentamente ma realmente alla sua funzione normale.
D’altro canto, monitorando anche gli anticorpi, si vedrà che se sono completamente o molto vicini alla norma, la tiroide non è più sotto aggressione e quindi si può gradualmente scalare l’Eutirox, riducendolo di 25 mcg ogni tre settimane, arrivando così, nell’arco di circa tre mesi alla completa sospensione.


Si consiglia di monitorare i T3 e i T4 soprattutto nelle ultime due fasi di passaggio da 50 a 25 e da 25 a 0.


In un anno, è possibile attraversare queste fasi e probabilmente, ridare alla tiroide una piena salute.
Naturalmente, tutti questi passaggi che io conosco e che ho verificato in diversi casi clinici, sono stati attuati in la collaborazione con il medico che ha prescritto Eutirox.


Conclusioni e invito a contributi
Li propongo alla comunità scientifica per il momento attraverso questo scritto, ma è in corso di preparazione, un articolo da presentare alle riviste scientifiche che vorranno pubblicarlo.
Sono consapevole della grande rilevanza scientifica e della portata enormemente innovativa di questi dati che possono rivoluzionare le scelte terapeutiche di questa dilagante patologia.
Sono fiducioso che i colleghi medici possano valutare e collaborare su questo promettente filone di cura.
È gradito il commento e la valutazione di specialisti esperti e professionisti che vogliono pronunciarsi.


Cordialmente
dr Walter Ardigò


MAGGIORI INFORMAZIONI ALLA PAGINA DEDICATA: //www.erboristeriarcobaleno.it/tiroide/