Solari
Ce lo dicono da anni: il raggi del sole sono nocivi per la pelle. Prendere la tintarella, al mare o in montagna, comporta una serie di rischi come l’eritema solare, e, in casi più gravi, il tumore cutaneo.
La formazione di un melanoma dipende in particolar modo dal numero di scottature, soprattutto quelle prese durante l’infanzia e l’adolescenza, e non quindi dalla quantità di raggi ultravioletti che assorbe la pelle.
Ci sono diversi tipi di raggi nel sole: i raggi visibili (la luce vera e propria), i raggi ultravioletti (UV) e i raggi infrarossi (IR) che portano calore.
Gli UV-A (il 99% degli UV che arriva sulla terra) sono i meno dannosi, ma penetrano comunque negli strati inferiori della pelle e possono renderla meno tonica.
Gli UV-B arrivano in quantità notevolmente minore ma sono più aggressivi, e favoriscono la comparsa di melanomi.
Gli UV-C , sono meno conosciuti, e la loro incidenza sul nostro pianeta è schermata dallo strato di ozono che protegge l’atmosfera. È facile intuire che, dal momento che lo strato di ozono si è assotigliato, anche questi raggi sono diventati una minaccia, perché ancora più potenti degli UV-B.
I raggi infrarossi , impiegati con successo in molti trattamenti medici, non sono nocivi, ma sono responsabili della comparsa delle rughe.
Il 21 maggio 2007 il Ministero della Salute ha reso note, tramite l’agenzia di stampa ADN Kronos le regole fondamentali per limitare i danni provocati dai raggi solari:
1 . Un’esposizione eccessiva al sole costituisce un grave rischio per la salute. E’ importante conoscere ed evitare i danni che il sole può provocare. Nessun prodotto filtra tutti i raggi UV (raggi ultravioletti, N.d.R.), ma l’uso di solari appropriati protegge dai rischi del cancro della pelle, evita arrossamenti ed eritemi e previene il foto invecchiamento.
2 . E’ importante scegliere e confrontare i solari in base al tipo di pelle (fototipo), di esposizione e luogo (neve, mare, piscina, sabbia, ecc.). Utilizzare prodotti che offrono una protezione sufficiente, chiedendo consiglio, in caso di dubbio, al medico o al farmacista. Porre maggiore attenzione alle radiazioni solari quando si è vicini ad acqua, neve o sabbia.
3 . Non esporsi al sole troppo a lungo anche se si utilizza un prodotto per la protezione solare UV-A+UV-B. Nessun prodotto protegge totalmente.
4 . Evitare comunque le ore più calde (11.00-15.00) e sostare in un luogo ombreggiato fra le 11.00 e le 13.00, ricordando però che alberi, ombrelloni e tettoie non proteggono completamente dalle radiazioni solari. Controllate l’indice di UV quotidianamente, anche attraverso le pagine delle previsioni del tempo sui giornali: più alto è l’indice, più importante è proteggersi.
5 . Cercate di non scottarvi mai. Soprattutto quando il sole è al suo picco è consigliabile indossare una t-shirt, un cappello a falda larga e gli occhiali da sole.
6 . Ricordatevi di avere una particolare attenzione per i bambini. Tenere i neonati e i bambini piccoli lontani dalla luce diretta del sole. Proteggeteli sempre utilizzando maglietta e cappello e tenendoli sotto l’ombrellone nelle ore più calde.
7 . Applicare il prodotto per la protezione solare prima di ogni esposizione al sole. Il fatto di essere già abbronzati non costituisce una protezione sufficiente.
8 . Applicare correttamente una dose sufficiente di crema e rinnovare l’applicazione, specialmente dopo il bagno o essersi asciugati o se si è sudato molto. Non dimenticare di applicare il prodotto solare su tutte le parti del corpo esposte al sole. Per essere efficaci i solari devono essere applicati correttamente e in quantità adeguata (normalmente 35 grammi di solare per tutto il corpo, ossia circa sei cucchiaini da te di prodotto).
9 . Proteggete la pelle anche durante il bagno in mare o in piscina perché i raggi ultravioletti agiscono anche quando siete in acqua.
10 . Utilizzare prodotti che proteggono sia dai raggi UVA che UVB. Usare prodotti solari che offrono almeno una protezione “media”, ossia un SPF (Fattore di protezione solare) di 15, 20 o 25.
Prepararsi all’abbronzatura
Così come esistono diversi tipi di pelle (normale, secca, grassa e mista), la cute può avere reazioni diverse ai raggi del sole, a seconda del fototipo.
Il fototipo è una questione di genetica, e dipende dalla quantità e dalla qualità di melanina dal colore della pelle (chiara/scura) , il colore dei capelli, dalla reazione al sole e dall’abbronzatura che si ottiene.
Esistono sei fototipi:
Fototipo I . Carnagione molto chiara, generalmente con efelidi, capelli biondi o rossi, occhi chiari. È il tipo di pelle più sensibile, quella che reagisce maggiormente ai raggi ultravioletti e che corre più rischi di eritemi e danni permanenti. Per i soggetti con questo tipo di pelle è difficile abbronzarsi.
Fototipo II . Carnagione chiara, spesso con efelidi, capelli biondo scuro o castano chiaro, occhi chiari. È un tipo di pelle delicato, predisposto alla scottatura. L’abbronzatura è lieve, di colore dorato.
Fototipo III . Il fototipo più comune, carnagione bruno-chiara, capelli castani, occhi chiari o scuri. I colpi di sole possono causare scottature a questo tipo di pelle. La pelle si abbronza in modo omogeneo.
Fototipo IV . Carnagione olivastra o scura, capelli castano scuro o neri, occhi scuri. È una pelle poco sensibile ai colpi di sole, e l’abbronzatura risulta intensa.
Fototipo V . Carnagione bruno-olivastra, capelli neri, occhi scuri. Questa pelle non reagisce al sole e l’esposizione ai raggi solari lascia un’abbronzatura molto intensa.
Fototipo VI . Carnagione e capelli neri, occhi scuri. L’esposizione al sole non causa eritemi e non varia il colore di questo tipo di pelle.
Per affrontare al meglio il primo sole, le parole d’ordine sono tre: esfoliare, idratare e stimolare la pelle dall’interno , aumentandone le difese .
Prima di tutto occorre un buon esfoliante, due volte alla settimana, che libera l’epidermide da impurità e cellule morte, rendendola più ricettiva nei confronti dei trattamenti successivi e dei raggi solari; il trattamento va ripetuto prima dell’estate: una pelle ben esfoliata, infatti, garantisce colorito luminoso e un’abbronzatura uniforme e duratura. Ma non solo.
Una pelle ben idratata si abbronza più in fretta : perciò, dopo il bagno o la doccia, è necessario stendere una crema – idratante, per chi ha la pelle normale, nutriente, per pelli secche – , che aiuta anche a combattere l’inaridimento e la desquamazione, mantenendo la cute morbida e luminosa.
Infine, una settimana prima di esporsi al sole, si possono utilizzare prodotti acceleratori dell’abbronzatura che stimolano dall’interno le cellule produttrici di melanina, il pigmento cutaneo che difende la pelle schermando le radiazioni ed è responsabile della tintarella.
Un’alimentazione corretta è il modo più semplice ed efficace per rafforzare l’epidermide e prepararla ad affrontare gli strapazzi dell’abbronzatura.
E in questo senso alcuni cibi sono più indicati di altri. I migliori sono quelli ad alto contenuto di vitamine A, C ed E , che hanno proprietà antiossidanti e contrastano l’azione nociva dei radicali liberi. Ottimi cereali, kiwi, agrumi, finocchi, verdure a foglia larga e oli vegetali, questi ultimi ricchi anche di acido linoleico che aiuta a mantenere integro il manto idrolipidico cutaneo.
E per accelerare la tintarella, non far mancare in tavola alimenti ricchi di beta-carotene, il precursore della vitamina A che regola la produzione di melanina, ma serve anche a mantenere la funzionalità dell’e pidermide e a riparare le cellule danneggiate. Lo si trova in quantità nel burro, nel tuorlo d’uovo e in tutta la frutta e i vegetali di colore giallo, arancio, rosso e verde scuro, per esempio albicocche, meloni, carote, peperoni e broccoli.
Fondamentale anche bere molto: almeno due litri di acqua al giorno, per purificarsi e smaltire le tossine, ma anche per combattere l’azione dei raggi UVA, che disidratano la pelle in profondità . Per chi non ama frutta e verdura e per potenziare gli effetti benefici della dieta possono essere di grande aiuto integratori specifici , a base di beta-carotene e vitamine antiossidanti . Sono prodotti dietetici (in capsule o in bustine) o per uso topico che favoriscono ulteriormente l’abbronzatura e riducono il rischio di eritemi e scottature prevenendo l’invecchiamento cutaneo. In genere vanno presi un mese prima dell’esposizione al sole, continuando per le 2-4 settimane successive, e sono indicati per chiunque, ma particolarmente utili per chi si scotta facilmente e ha la pelle molto delicata, proprio perché aiutano a rinforzarne le difese .
Una bella abbronzatura dorata, ma soprattutto duratura, piace a tutti, ma per evitare scottature, ottenere un colorito sano e uniforme è molto importante sapere scegliere i prodotti giusti.
La radiazione solare viene in gran parte assorbita dall’atmosfera terrestre che agisce da vero e proprio filtro. Le radiazioni che riescono a oltrepassare questa barriera protettiva naturale sono composte da tre diversi tipi di luce:
– quella visibile ad occhio nudo;
– quella infrarossa, invisibile e responsabile del senso di calore;
– quella ultravioletta, che con le sue diverse lunghezze d’onda è causa della tanto ambita abbronzatura.
Gli effetti di questi tipi di luce sull’organismo sono variabili, così come diversa è la modalità di assorbimento.
Luce visibile (37%) : non è pericolosa per la salute e non aggredisce la cute ma può talvolta provocare fastidiosi bagliori agli occhi. La luce è molto importante per la regolazione di alcune attività corporee come il ciclo sonno veglia e l’andamento circadiano degli ormoni. E’ inoltre in grado di stimolare la produzione di serotonina, un importante neurotrasmettitore, responsabile, tra l’altro, del senso di euforia.
I raggi infrarossi (60%) : per gli effetti termici che determinano, vengono riprodotti artificialmente e usati a scopo terapeutico. La loro caratteristica più importante è la trasmissione di calore allo strato superficiale della pelle (strato corneo). Pertanto un eccessivo assorbimento può danneggiare la pelle per ipertermia e provocare sintomi che vanno dalla vasodilatazione alla disidratazione cutanea.
I raggi ultravioletti (3%) : gran parte dei raggi U.V vengono riflessi dallo strato corneo superficiale e solo una piccola quota arriva negli strati più profondi dell’epidermide. A seconda della lunghezza d’onda, si suddividono in Uv-A, Uv-B e Uv-C.
La loro caratteristica più importante è la lunghezza d’onda che ne determina la profondità di penetrazione cutanea
I RAGGI ULTRAVIOLETTI sono distinti in :
U.V-A (98%) : lunghezza d’onda: 320 – 400 nm
Gli U.V-A, hanno effetti ottimi sull’abbronzatura (anche se inferiori agli U.V-B) e moderati sul danneggiamento cutaneo.
Vista la loro elevata lunghezza d’onda sono tuttavia in grado di penetrare in profondità nel derma distruggendo capillari, collagene ed elastina, provocando eritemi e danneggiando la pelle.
U.V-B (2%): lunghezza d’onda: 280 – 320 nm
I raggi U.V-B, hanno una capacità di penetrazione inferiore e non riescono a superare le strutture più superficiali della pelle. Gli effetti deleteri sono comunque importanti poiché i raggi U.V-B sono in grado di alterare il materiale genetico contenuto nel DNA aumentando il rischio di comparsa di tumori cutanei.
La radiazione UV-B è molto più efficace della radiazione UV-A nel provocare l’eritema.
U.V-C: lunghezza d’onda: 100 – 280 nm
I raggi UV-C sono particolarmente dannosi per la salute ma vengono trattenuti dalla fascia di ozono e per questo non hanno effetti particolari sulla pelle. Il rischio di esposizione a questi raggi aumenta in alta quota.
I raggi ultravioletti:
- favoriscono la pigmentazione della cute stimolando la produzione di melanina;
- favoriscono il trofismo e l’accrescimento osseo stimolando la sintesi della vitamina D;
- svolgono un’azione disinfettante a livello della cute, favoriscono la circolazione e stimolano di conseguenza l’attività dei globuli bianchi;
- accelerano la proliferazione pilifera
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