Sovrappeso e obesitÀ
UN PROBLEMA DI SALUTE PUBBLICA GLOBALE
Con 130 milioni di persone affette da obesità (un adulto su due e quasi un bambiuo su tre), il 53% della popolazione europea è sovrappeso, come confermano i dati ufficiali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nel mondo ci sarebbero oltre un miliardo di individui in sovrappeso, e circa 300 milioni di obesi. Cifre impressionanti, soprattutto se si considera che si tratta di una tendenza in forte aumento, e ancora più allarmante se si considera che il numero dei bambini di età inferiore ai 15 anni affetti da obesità ha superato i 22 milioni.
Insomma, o ggi obesità e sovrappeso sono diventati una sfida per la salute pubblica che a livello mondiale sta assumendo le caratteristiche di una vera e propria epidemia e costituisce uno dei maggiori problemi di salute non solo nei paesi industrializzati, ma anche in quelli in via di sviluppo.
Si tratta di condizioni associate a morte prematura e ormai universalmente riconosciute come fattori di rischio per numerose patologie croniche, quali malattie cardiovascolari, ictus, diabete tipo 2, alcuni tipi di tumore.
La gravità ditale emergenza è stata a lungo sottostimata e solo negli ultimi anni comincia ad essere percepita come sfida per la salute pubblica e problema strategico, associato a notevoli implicazioni economiche.
E in Italia? Secondo i dati raccolti dalle ASL, 16 milioni di soggetti sono in sovrappeso e il numero di obesi supera i 5 milioni: il doppio rispetto a 10 anni fa . Insomma, oggi nel Belpaese il 35% delle persone è in sovrappeso, e ben il 10,7% è obesa, con una forte prevalenza nelle regioni del sud: se almeno un italiano su tre è sovrappeso, nel mezzogiorno si hanno punte di 4 su 10, e 1 su 10 è obeso. Al primo posto vi è la Basilicata (40,4% sovrappeso e 1.2% obesi), seguita da Campania (rispettivamente 39,8% e 11,2%), e Sicilia (38,2% e 10,9%). Ma la tendenza è in aumento anche nelle regioni del nord più virtuose (Piemonte, Valle D’Aosta e Lombardia).
La percentuale di popolazione obesa è salita all’8,5% nel 2005, al 9,9% nel 2006, al 10,7% nel 2007, con un trend in costante crescita. In tutto, il 42% della popolazione tra 18 e 69 anni di età è in eccesso ponderale. Si tratta di un fenomeno che tende a crescere con l’aumentare dell’età: superati i 50 anni, infatti, più di una persona su due pesa troppo. Si tratta di una condizione più frequente negli uomini, nelle persone meno istruite e in quelle che dichiarano di avere difficoltà economiche.
A risentirne maggiormente sono i maschi, con una percentuale doppia rispetto alle femmine (43,8% contro 26,8% delle donne), di età compresa tra i 45 e i 74 anni. Nell’adozione di comportamenti salutari quali ad esempio il controllo del peso corporeo, sono le donne a mostrare maggior attenzione: sette donne su dieci (61,9%) controllano il peso almeno 1 volta al mese, contro meno della metà dei maschi (46,4%).
Anche nell’età infantile il problema è in aumento: il 12% dei bambini risulta infatti obeso, mentre il 24% è in sovrappeso: più di un bambino su tre, quindi, ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere per la sua età.
L’obesità rappresenta un importante fattore di rischio per la salute di un individuo.
Un eccesso di peso con conseguente accumulo di grasso corporeo, può comportare soprattutto complicazioni cardiovascolari o a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, ma forte è anche l’associazione fra obesità e diabete, malattie del fegato o colecisti, cancro, ipertensione.
Le conseguenze? Difficoltà nel lavoro, nei rapporti sociali e della vita quotidiana. Insomma, di obesità si muore: 390 persone ogni 100 mila abitanti ogni anno. Giovani adulti con un indice di massa corporea (BMI) di 35 o superiore hanno una riduzione nell’aspettativa di vita fino a 10 anni.
Il costo socio-economico dell’obesità incide in maniera cospicua sulla spesa sanitaria: tra costi diretti ed indiretti è stato stimato che il peso economico si aggira tra il 2% ed l’ 8%, valori confrontabili con i costi di gestione per le malattie neoplastiche.
Ecco perché il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in collaborazione con l’UE e con l’OMS, si è impegnato nella realizzazione di programmi e strategie che possano contribuire a contrastare obesità e sovrappeso, con l’obiettivo di promuovere campagne informative per le quali la comunicazione risulta essere uno strumento fondamentale per creare le condizioni più favorevoli alle scelte che le persone possono fare per la propria salute.
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