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Micoplasmi

I micoplasmi sono i più piccoli procarioti in grado di vivere autonomamente, cioè capaci di crescere in terreni di coltura artificiali privi di cellule viventi.


I micoplasmi sono una particolare e unica specie di batteri, il più piccolo organismo libero vivente conosciuto sulla Terra . Una delle principali differenze tra i micoplasmi e gli altri batteri consiste nel fatto che, mentre questi ultimi hanno una solida struttura della parete cellulare e possono crescere nel più semplice mezzo di coltura, i micoplasmi invece non hanno una parete cellulare e, come una minuscola medusa con una membrana flessibile, possono assumere diverse forme che li rendono difficili da identificare. I micoplasmi possono anche essere difficili da coltivare in laboratorio e spesso, per questa ragione, possono non essere riconosciuti come causa patogena di malattie.


L’assenza della parete cellulare conferisce loro alcune caratteristiche peculiari:
1. capacità di assumere forme diverse in base alle condizioni nutritive e alla pressione osmotica del mezzo in cui vivono;
2. insensibilità agli antibiotici beta-lattamici che inibiscono la sintesi della parete cellulare;
3. impossibilità di essere classifi cati in Gram positivi o Gram negativi.


Alcune specie di micoplasma hanno anche l’unica capacità di sfuggire completamente agli attacchi del sistema immunitario. Una volta che questi si attaccano ad una cellula ospite, il loro plasma e lo strato proteinico possono apparire come la parete della cellula ospite e quindi il sistema immunitario non riesce a riconoscere i micoplasmi dalle cellule del proprio corpo.


I micoplasmi sono inclusi nella classe Mollicutes che comprende la famiglia Mycoplasmataceae a cui appartengono due generi responsabili di infezioni umane Mycoplasma e Ureaplasma.
Tra i Micoplasmi, interessano la patologia umana solo i microrganismi appartenenti al genere Micoplasma ed Ureaplasma, definendo di classica derivazione genitale M. hominis, U. urealyticum, e M. genitalium.


Nell’ uomo Mycoplasma e Ureaplasma si localizzano sulle mucose dell’apparato respiratorio e genitourinario , infatti si tratta di parassiti cellulari di superficie che aderiscono alla membrana plasmatici degli epiteli. La colonizzazione sia del sesso maschile che di quello femminile è correlata all’attività sessuale , in quanto persone che hanno diversi partners sessuali sono più facilmente colonizzate. Mycoplasma hominis e Ureaplasma urealyticum sono le specie patogene più frequentemente isolate dall’apparato genitourinario, la trasmissione dell’infezione può avvenire per contatto sessuale o anche in modo verticale dalla madre al figlio. La trasmissione verticale dalla madre colonizzata al feto può avvenire o al momento del parto o durante la gravidanza. In genere la colonizzazione del neonato è transitoria e senza complicazioni, anche se in una percentuale molto bassa, può essere causa di polmonite congenita, batteriemia e meningite.


In uno studio condotto su donne colonizzate da micoplasmi si è dimostrato che esiste una relazione tra la nascita di neonati con peso ridotto e l’aumento del titolo anticorpale specifico nelle donne. Infatti, donne con titolo anticorpale quattro volte maggiore rispetto ai controlli hanno concepito neonati con un peso alla nascita ridotto del 30%; invece, in donne che non presentavano alcun titolo anticorpale specifico, la riduzione del peso del neonato era solo del 7.3%.


Mycoplasma hominis è stato isolato dall’endometrio e dalle tube di Falloppio in circa il 10% di donne con malattia infiammatoria pelvica. M.hominis è implicato come agente eziologico anche in infezioni intramniotiche, febbre post-partum, endometrite post-partum.
I micoplasmi non causano vaginiti, ma sono fra i vari microrganismi che proliferano in pazienti con vaginosi batterica e possono contribuire alle manifestazioni cliniche. Nelle vaginosi batteriche è spesso riscontrato un elevato grado di associazione tra micoplasmi con Gardnerella vaginalis ad indicare un possibile effetto sinergico.


Nell’uomo i micoplasmi possono determinare uretriti non gonococciche , prostatiti e prostato-vescicoliti subacute spesso accompagnate da emospermia. Esiste una relazione diretta tra la presenza di M. hominis e U. urealyticum e i disordini della riproduzione maschile.


U.urealyticum è stato spesso isolato dallo sperma di soggetti infertili. In questi pazienti il liquido seminale presenta un aumento del volume dell’eiaculato, una diminuzione del numero di spermatozoi, una diminuzione della motilità e un aumento di forme immature. Si è anche notato un aumento del pH del liquido seminale in seguito all’idrolisi dell’urea. La diminuzione di mobilità è certamente connessa alla caratteristica adesività di questi microrganismi che mostrano uno spiccato tropismo per la zona del colletto dello spermatozoo. Gli anticorpi specifici prodotti presenti nelle secrezioni e soprattutto nel liquido seminale legandosi ai microrganismi adesi, determinerebbero una caratteristica agglutinazione tra gli spermatozoi.



I PRINCIPALI MICOPLASMI PATOGENI PER GLI ESSERI UMANI


PATOGENO – – MALATTIE IMPLICATE


* Mycoplasma genitalium : a rtriti, uretrite cronica non-gonococcica, malattia infiammatoria pelvica cronica, altre malattie e infezioni urogenitali, sterilità, AIDS-HIV
* Mycoplasma fermentans: a rtriti , sindrome della guerra del golfo, fibromialgia, sindrome da fatica cronica, lupus, AIDS-HIV, malattie autoimmuni , SLA (sclerosi laterale amiotrofica), psoriasi, sclerodermia, morbo di Crohn e sindrome dell’intestino irritabile, cancro, malattie endocrine, sclerosi multipla, diabete.
* Mycoplasma salivarium: a rtriti, sindrome dell’articolazione temporomandibolare (TMJ), malattie ed infezioni agli occhi e alle orecchie, gengiviti, malattie periodontali, inclusa carie.
* Mycoplasma hominis, ureaplasma urealyticum: due micoplasmi comunemente presenti nell’apparato urogenitale di persone sane. Comunque, nel tempo, è stato provato il ruolo patogeno di questi micoplasmi nelle malattie del tratto urogenitale degli adulti, nelle infezioni respiratorie neonatali e una gamma di altre malattie comuni in pazienti immunocompromessi.
* Mycoplasma pneumonia: polmonite, asma, malattie delle vie aeree superiori ed inferiori, malattie cardiache, leucemia, malattie e disturbi del sistema nervoso centrale, infezioni del tratto urinario, Crohn e sindrome dell’intestino irritabile, malattie autoimmuni.
Mycoplasma incognitus e mycoplasma penetrans AIDS/HIV, infezioni e malattie del tratto urogenitale, disturbi e malattie autoimmuni.
Mycoplasma pirum Infezioni e malattie urogenitali, AIDS/HIV
* Mycoplasma incognitus e mycoplasma penetrans :AIDS/HIV, infezioni e malattie del tratto urogenitale, disturbi e malattie autoimmuni.
* Mycoplasma pirum : Infezioni e malattie urogenitali, AIDS/HIV


Di recente, soprattutto in casi di infezioni a decorso cronico, è stata focalizzata l’attenzione su un’altra specie, M.genitalium, la cui azione patogena è legata non solo alla capacità adesiva ma anche alla capacità di penetrare nelle cellule della mucosa genitourinaria. Inoltre è stato evidenziato come questo microrganismo, in quanto intracellulare e quindi capace di eludere il sistema immunitario, sia in grado di instaurare infezioni latenti.


Il negativo impatto di un’infezione da micoplasmi sul sistema immunitario degli esseri umani è indiscusso . A causa delle loro capacità di attivare e/o sopprimere il sistema immunitario, sono ora considerati fra i colpevoli di molte malattie autoimmuni.



Gli studiosi stanno tuttora discutendo sul tipo di sequenza secondo il vecchio detto: “è nato prima l’uovo o la gallina?” I micoplasmi cominciano a crescere per primi e poi indeboliscono e mettono fuori regola il sistema immunitario? Oppure un sistema immunitario indebolito da stress, cattive abitudini alimentari o altre malattie permette ai micoplasmi di impadronirsi di esso così da dare inizio alla loro crescita opportunistica e a infezioni che hanno come effetto malattie e un indebolimento e un disequilibrio del sistema immunitario? La risposta è probabilmente entrambe i casi e questo è l’aspetto più critico del trattamento delle infezioni da micoplasmi.


Nonostante le tetracicline e le eritromicine (tipi di antibiotici) siano efficaci per alcune infezioni da micoplasmi, i M. fermentans, M. hominis e M. pirum di solito sono resistenti all’eritromicina, mentre è stato riportato che i M. hominis e Ureaplasma urealyticum sono resistenti alle tetracicline. Comunque questi antibiotici hanno una capacità veramente limitata di eliminare direttamente questi microorganismi e la loro efficacia dipende eventualmente da un sistema immunitario ospite in buone condizioni.


Questi tipi di antibiotici inibitori delle proteine bloccheranno l’adesione proteica del micoplasma alle cellule ospite ma non lo elimineranno direttamente. Con un sistema immunitario già indebolito, molti pazienti perdono la capacità di opporre una forte risposta degli anticorpi contro questi subdoli patogeni.


Uno dei principali effetti collaterali degli antibiotici è la perdita della flora batterica che è necessaria all’apparato gastrointestinale per un’appropriata digestione ed eliminazione e fondamentale per l’equilibrio dell’ecosistema vaginale. Nessun antibiotico può distinguere fra un batterio utile ed uno dannoso. Quindi, ogni volta che deve essere somministrato un antibiotico, specialmente per un lungo periodo, si consiglia di prendere anche una formulazione di probiotici per rimpiazzare i batteri utili per evitare effetti secondari come la candida e la crescita di funghi che possono provocare difficoltà digestive e di eliminazione e altri effetti collaterali.


Molti medici ora ritengono che gli antibiotici non dovrebbero essere usati solo ed esclusivamente per trattare le infezioni da micoplasmi , senza cercare di favorire la ricostruzione del sistema immunitario che è un imperativo per una guarigione completa e l’eliminazione completa dell’infezione. Altri stanno usando diversi antibiotici naturali che si trovano nelle piante che in qualche caso possono essere anche più efficaci dei farmaci senza, o con pochi, effetti collaterali o influssi negativi nell’organismo. Questi comprendono gli estratti di foglie di olivo , olio di neeem, il Myco+, una formula multierbe specificamente studiata per i micoplasmi e altre piante con documentate proprietà antimicrobiche, purtroppo oggi non più disponibile sul mercato italiano, l’unghia di gatto (uncaria tomentosa) cat’s claw per gli anglosassoni. L’uncaria è anche una buona fonte di proantocianidine antiossiddanti, proprio come i semi della vite, ma senza il loro contenuto di arginina che li rende un ottimo nutriente naturale per le infezioni da micoplasmi. Altri prodotti naturali in grado di supportare il sistema immunitario comprendono l’ IP6, estratti di funghi, echinacea e integratori a base di colostro.


Per un completo recupero da un’infezione da micoplasmi è necessaria e utile un’integrazione multivitaminica con extra dosi di vitamine C, D, E, coenzima Q10, beta-carotene, quercetina, acido folico, bioflavonoidi e biotina.


Attenzione all’Arginina
E’ stato dimostrato che ripristinare con integrazioni gli aminoacidi andati perduti può essere utile nel recupero da queste infezioni. Questi comprendono gli aminoacidi L-cisteina, L-tirosina, L-glutamina, L-carnitina e acido malico . Ricordare comunque che i micoplasmi crescono con l’arginina! Evitare integrazioni con L-arginina o formulazioni multi aminoacidi che la contengono, come pure alimenti ricchi di arginina per evitare di nutrire i micoplasmi. Gli alimenti (da evitare) che la contengono in maggiore quantità sono noci e semi, inclusi gli olii derivati da semi e noci che dovrebbero essere eliminati o ridotti drasticamente dalla dieta.


APPROFONDIMENTO


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