Fertilita'
L’infertilità di coppia rappresenta un problema di notevoli proporzioni. Si intende per infertilità quella condizione in cui una coppia non riesce ad avere un figlio dopo circa un anno di rapporti sessuali non protetti.
L’infertilità è un problema che affligge dal 10% al 20% delle coppie in età fertile. In Italia sono sempre più numerose le coppie che si rivolgono agli specialisti del settore per ottenere una gravidanza. Il fenomeno sembra in aumento per diversi motivi: sia perché la coppia decide di avere un figlio sempre più tardi, sia per l’influenza di alcuni fattori ambientali sfavorevoli, come inquinamento, stress, smog, alimentazione sbagliata. L’impossibilità di avere un figlio, oltre a rappresentare un problema di carattere medico, comporta anche aspetti, non trascurabili, di ordine psicologico e comportamentale.
FATTORE DI INCIDENZA DI STERILITA’
40% FATTORE MASCHILE
50% FATTORE FEMMINILE
10% FATTORE MASCHILE E FEMMINILE
La possibilità di procreare, inoltre, si riduce progressivamente con l’avanzare degli anni.
UN AIUTO DALLA NATURA
Quasi un gesto d’affetto, un dono che arriva a noi da Madre Terra!
Dall’alimentazione possono derivare minacce per la fertilità, ma anche notevoli aiuti alla procreazione. Il primo aiuto viene dalla natura, cioè da piante come la maca, la dracontium loretense, il camu-camu, l’agnocasto . I loro estratti possono risolvere molti problemi sia all’aspirante papà che all’aspirante mamma.
Il secondo aiuto “naturale” consiste nel saper riconoscere e “sfruttare” anche i più deboli segnali che il nostro corpo ci invia. Migliaia di coppie hanno già optato per un approccio naturale, imparando a comprendere il loro corpo, assumendo il controllo della loro fertilità, migliorandola.
Approfondimenti ( clicca sui titoli ):
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- Un aiuto dalla natura
- Agnocasto
- Dracontium loretense
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- Maca e fertilità
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- Infertilità maschile in forte crescita_prevenzione e integratori
Sterilità maschile: prevenzione e integratori (Fonte: //www.supersmart.com)
La diminuzione della fertilità dell’uomo, sempre più diffusa, è conseguenza della riduzione del numero e della vita degli spermatozoi , i gameti maschili che consentono il concepimento. Si tratta di una problematica che ha sia delle implicazioni sulla vita dei soggetti che desiderano concepire un figlio, sia su più ampia scala, in quanto meno fertilità significa meno nascite in futuro.
Uno studio aveva già mostrato un calo preoccupante del 50-60% della concentrazione di spermatozoi nell’uomo occidentale tra il 1973 e il 2011 (1). Un nuovo studio insiste sulla questione e affronta due aspetti nuovi: il calo della fertilità maschile peggiora sempre più rapidamente e non interessa soltanto l’Occidente .
Gli epidemiologi Hagai Levine, Shanna Swan e i loro colleghi hanno analizzato centinaia di studi sulla fertilità maschile condotti dal 1973 al 2018 in una cinquantina di paesi (2). Nella meta-analisi pubblicata il 15 novembre 2022, i ricercatori hanno evidenziato che, in 45 anni, la concentrazione media di spermatozoi nello sperma è diminuita in media dell’1,16% all’anno , passando da 101 milioni di spermatozoi per millilitro (nel 1973) a 49 milioni per millilitro (nel 2018). Osservando più da vicino gli ultimi due decenni, ci si rende conto che il fenomeno sta accelerando: dopo il 2000, la quantità di gameti nello sperma si riduce del 2,64% all’anno .
Questa situazione negativa, secondo i ricercatori, costituisce un autentico problema di salute pubblica poiché potrebbe, a lungo andare, “ minacciare l’umanità ”.
Quali sono le cause del calo globale della fertilità maschile?
Due importanti cause sembrano spiegare il declino sempre più rapido della fertilità maschile a livello globale.
La sedentarietà, la cattiva alimentazione o l’obesità che ne deriva nuocciono ovviamente alla fertilità degli uomini. La crescita del tessuto adiposo , che immagazzina il grasso, comporta il rilascio di sostanze che influenzano il testosterone , uno degli ormoni chiave nella produzione di spermatozoi. Secondo l’OMS, nel mondo il 39% degli uomini è in sovrappeso e l’ 11% è obeso .
Fare sport un’ora al giorno aiuterebbe a contenere il problema, perché l’attività fisica consente di bruciare il grasso e aumentare la concentrazione spermatica (numero di spermatozoi per millilitro di sperma). Alcuni ricercatori hanno studiato la composizione dello sperma di 261 uomini sani: dopo 24 settimane, gli uomini attivi presentavano spermatozoi più numerosi e più resistenti allo stress ossidativo rispetto a quelli dei soggetti sedentari (4).
È altresì noto che il consumo di tabacco (e droghe in generale) provoca una diminuzione della quantità di spermatozoi. Lo sperma dei fumatori che consumano 10 o più sigarette al giorno contiene fino al 20% in meno di spermatozoi rispetto a quello dei non fumatori e gli spermatozoi dei soggetti fumatori si rivelano, inoltre, meno vivaci , a seguito di un’ alterazione della morfologia (5). Il consumo eccessivo di alcol (a partire da 5 bicchieri a settimana) può anche influenzare la qualità e la produzione di spermatozoi .
Infine, gli uomini che si sentono stressati hanno maggiori probabilità di avere basse concentrazioni di spermatozoi nell’eiaculato, così come livelli più elevati di spermatozoi anormali o meno mobili.
Citiamo, inoltre, il ruolo delle malattie sessualmente trasmissibili (clamidia, gonorrea, virus del papilloma umano ecc.) che possono, dal canto loro, nuocere alla sopravvivenza o allo stato dei gameti (6).
Cause ambientali del calo della fertilità maschile
La seconda grande causa di infertilità maschile in rapida crescita riguarda l’ ambiente , con l’ inquinamento chimico derivante dalla combustione di combustibili fossili e l’esposizione agli interferenti endocrini .
I primi responsabili del deterioramento dello sperma potrebbero essere i componenti delle materie plastiche (bisfenolo A, bisfenolo S, bisfenolo F, ftalati), le diossine derivanti dalla combustione dei rifiuti, gli additivi come il policlorobifenile ( PCB ), i conservanti come i parabeni oppure, più sorprendentemente… il paracetamolo .
Infine, uno studio ha rilevato che gli uomini che consumano regolarmente frutta e verdura caratterizzate da un alto contenuto di pesticidi presentano il 50% di spermatozoi in meno rispetto agli uomini che seguono una dieta più sana (7).
Una dieta troppo ricca di zuccheri e carboidrati, il consumo eccessivo di alcolici, l’esposizione a pesticidi e metalli pesanti, sono nemici giurati della fertilità maschile . Ad affermarlo è Severino Antinori, il ginecologo presidente della World Association Reproductive Medicine (Warm) e del Congresso mondiale sull’infertilità maschile. Come ha ricordato lo stesso Antinori all’Adnkronos Salute.
La sterilità maschile si manifesta dopo almeno un anno di rapporti sessuali non protetti e nella sua insorgenza hanno un ruolo fondamentale molteplici fattori fra cui l’esperto cita: ..i farmaci o le cure mediche, ma anche l’inquinamento ambientale causato dai cosiddetti distruttori endocrini come pesticidi, metalli pesanti e fenomeni fisici come le radiazioni…le malattie a trasmissione sessuale, seguite da diabete, ipertensione e dalla rara sindrome di Cushing. Ma anche l’abuso di alcol e droghe oppure l’esposizione prolungata ad arsenico e piombo, i trattamenti chemioterapici o radioterapici e i traumi riportati al testicolo…
Tra i fattori controllabili dall’uomo spicca senza dubbio l’abuso di alcol, droghe e fumo di sigaretta, motivo per cui Antinori consiglia agli aspiranti padri di astenersi totalmente dal loro consumo e afferma che è stata dimostrata la presenza di nicotina e di altre componenti tossiche del tabacco nel liquido seminale. Lo stesso vale per tutti i tipi di droghe e per l’alcol Antinori raccomanda poi di tenere sotto controllo il peso e sottolinea la possibilità di ricorrere, laddove necessario e secondo prescrizione medica, non solo a farmaci specifici come le gonadotropine ma anche a antiossidanti come il trittico di vitamine A, C, ed E, insieme con i folati che hanno funzioni specifiche nelle cellule… zinco, selenio, coenzima Q10, glutatione e infine dalla callicreina per migliorare la motilità degli spermatozoi…
Antinori ha anche ricordato il lavoro di Yee Wong dell’Università di Nijmegen in Olanda che mediante un’integrazione sperimentale nella dieta di acido folico e zinco ha ottenuto un incremento del 74% nel numero di spermatozoi sani nel liquido seminale di uomini infertili.
Gli ingredienti-chiave da assumere con gli integratori
- L-Carnitina (2g/die) , la forma biodisponibile della L-Carnitina, aiuta lo sperma a maturare e mantenere qualità e la vitalità per tutta la sua vita. Nei maschi con livelli bassi di carnitine si assiste a una significativa riduzione del numero e della motilità degli spermatozoi in confronto con i soggetti con concentrazioni all’interno della cellula di norma o elevate. Il deficit di queste sostanze prova nello sperma una riduzione del consumo di ossigeno della cellula e un alterazione di tutto il metabolismo dello spermatozoo: la carenza di carnitina non solo rende poco efficiente la produzione di energia nello spermatozoo ma riduca, anche, l’utilizzo della fonte energetica di altra origine come quella del glucosio e fruttosio per inibizione di alcuni meccanismi intracellulari che fanno parte del ciclo di Krebs.
- Coenzima Q10 (200 e 300 mg/die), gli uomini che soffrono di problemi di fertilità associati a una bassa qualità dello sperma possono migliorare la loro situazione assumendo per almeno 3 mesi supplementi a base di coenzima Q10. Questo importante antiossidante agirebbe riducendo lo stress ossidativo che alterando la qualità dello sperma può portare a infertilità e attivando gli enzimi che svolgono, a loro volta, un’azione antiossidante. Il risultato sono spermatozoi dalla forma migliore e in grado di muoversi meglio. A svelare queste potenzialità del coenzima Q10 è uno studio pubblicato sulla rivista Andrologia da un gruppo di ricercatori della Shahid Sadoughi University of Medical Sciences di Yazd (Iran).
- Selenio (14) (200 e 100 µg/die), il selenio è strettamente legato alla salute riproduttiva maschile. La maggior parte del selenio nel corpo si trova, infatti, nei muscoli, nei reni, nel fegato e soprattutto nei testicoli. Pertanto, non dovrebbe sorprendere quanto sia importante per la salute riproduttiva.
- Lo zinco 66 mg/die combinato con acido folico (5mg/die) aiuta la formazione e la motilità degli spermatozoi oltre a supportare il metabolismo del testosterone. L’ Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) ha stimato che circa un terzo della popolazione mondiale presenta una carenza di zinco . Questo minerale è necessario per la normale crescita, la riproduzione, la sintesi del DNA, la divisione cellulare e l’espressione genica, per i processi fotochimici della vista, la guarigione delle ferite, l’ossificazione e per l’incremento delle difese immunitarie. Tra gli organi dove questo minerale si concentra maggiormente c’è anche la prostata : lo zinco, infatti, si ritrova in elevate quantità nel liquido seminale e mostra un ruolo considerevole nel garantire la funzionalità spermatica .
- Acidi grassi polinsaturi e acidi eicosapentaenoico (Epa – 1,12 g/die) e docosaesaenoico (Dha – 0,72 g/die). I casi di infertilità maschile idiopatica (senza apparenti motivi di impedimento fisico-patologico) sono legati a CARENZA di acido grasso omega-3 DHA (19) come anche allo sbilanciamento di omega-3 (carenti) con omega-6 (in eccesso) , verificato a livello della membrana cellulare sia degli spermatozoi sia del globulo rosso maturo isolati da questi soggetti (20).
- Maca e Ginseng migliorano la motilità degli spermatozoi. L’estratto di Maca peruviana viene impiegato come integratore ormonale per stimolare la fertilità sia maschile che femminile. Essa contiene infatti diverse molecole che favoriscono la produzione di vari ormoni naturali. Si ritiene che l’ aumento della fertilità sia dovuto principalmente alla presenza di quattro alcaloidi: macaina 1,2,3 e 4 che sono stati isolati nella radice di Maca. Secondo alcuni studi (21), nell ‘uomo la Maca agisce migliorando la funzione erettile e favorendo la maturazione degli spermatozoi, aumentandone il numero e migliorandone la mobilità. Nella radice di Maca peruviana, infatti, vi è un elevato contenuto di fruttosio , un monosaccaride che fisiologicamente si trova in elevata concentrazione nel liquido seminale, dove costituisce la fonte energetica primaria degli spermatozoi .
- Gli antiossidanti aumentano la longevità e la forza degli spermatozoi. Tra il 30% e l’80% della subfertilità maschile potrebbe avere origine a causa dello stress ossidativo sullo sperma. Lo stress ossidativo si verifica quando le specie reattive dell’ossigeno (ROS) superano le difese antiossidanti naturali presenti nel campione seminale e causano danni alle cellule riproduttive.
- Acido D-Aspartico: studi dimostrano che gli integratori di acido aspartico possono aumentare i livelli di testosterone, l’ormone sessuale che svolge un ruolo essenziale nella fertilità maschile. E’ in grado di aumentare i livelli di ormone luteinizzante LH e, quindi, dell’ormone testosterone (soprattutto negli uomini inattivi o in quelli con testosterone basso) e contrastare l’infertilità: sembra aumentare sostanzialmente il numero di spermatozoi prodotti e la loro motilità (capacità di muoversi). L’aumento di testosterone sembra anche apportare benefici in termini di prestazioni fisiche sportive, incrementando massa muscolare e resistenza.
- Tribulus terrestris : il Tribulus terrestris è una pianta in grado di aumentare il numero degli spermatozoi e la loro vitalità. Il suo effetto si basa su una stimolazione della produzione di testosterone: contiene infatti una saponina, che ha una struttura chimica simile a quella di un ormone umano, l’LH o ormone luteinizzante. Nell’uomo questo ormone, prodotto da una ghiandola che si trova nel cervello, l’ipofisi, ha lo scopo di stimolare la sintesi di testosterone nel testicolo, stimolando indirettamente la crescita degli spermatozoi. Con l’assunzione del Tribulus, il testosterone viene prodotto dal testicolo , secondo il normale meccanismo fisologico, a differenza dei farmaci che integrano direttamente testosterone. Con il Tribulus non si rischiano gli effetti collaterali dovuti al sovradosaggio.
- Nitroxx: il Nitroxx è un composto a base di arginina purificata, un amminoacido che compone le proteine dell’organismo, tra cui anche quelle degli spermatozoi. L’arginina si trova negli alimenti, oltre ad essere prodotto in quantità minime dall’organismo adulto (il bambino non la produce quindi è importante che vanga assunta tramite le dieta). Non essendo un amminoacido essenziale, non è necessario per vivere, tuttavia ha un ruolo importante nella sintesi delle proteine epatichee di quelle celebrali. Integrare l’arginina significa mettere a disposizione dell’organismo la “materia prima” per formare gli spermatozoi, ma non solo: l’arginina è alla base della formazione di ossido nitrico, che migliora la vitalità degli spermatozoi, riducendo così l’ipofecondità.
- La zeolite, anche nota come “pietra che bolle” (dal greco zein “bollire” e lithos “pietra”) è un minerale di orgine vulcanica che, grazie alla sua particolare struttura microporosa ha un forte potere disintossicante e aiuta l’organismo e proteggersi dai danni di fumo, alcol, stress, inquinamento ambientale-radioattivo, metalli pesanti, inquinamento alimentare, che possono pregiudicare la fertilità maschile e femminile. Inoltre, ha un alto potere antiossidante, rimineralizzante ed anti-age. Per questo, può essere un importante alleato di chi cerca una gravidanza.
- La Vitamina D non solo è fondamentale per la formazione delle ossa ma, secondo gli studi, ha effetti positivi sul successo dei percorsi di fecondazione in vitro, su condizioni patologiche come la sindrome dell’ovaio policistico e l’endometriosi e sulla qualità del liquido seminale. Nell’uomo i recettori (porte di accesso) per la Vitamina D sono stati ritrovati anche all’interno dei testicoli confermando che la sua integrazione migliora la qualità spermatica, incrementa lo sviluppo sano del nucleo dello spermatozoo, aumenta i livelli di testosterone, che a loro volta incrementano il desiderio sessuale e la produzione spermatica, migliorando condizioni di oligospermia (ossia bassa concentrazione degli spermatozoi nel liquido seminale).
Maggiori informazioni e prodotti alla pagina dedicata del sito: //www.erboristeriarcobaleno.it/fertilita/