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Candida

Stanchezza, irritabilità, depressione, gonfiore, disturbi intestinali e digestivi sono i sintomi più comuni della candida intestinale, una patologia molto diffusa, contro la quale la migliore medicina rimane una dieta adeguata.



L’essere umano vive in continua simbiosi con numerosi microrganismi onnipresenti nell’ambiente e parte integrante della nostra vita. Nell’intestino di un individuo sano se ne contano oltre 400 specie e il loro peso complessivo raggiunge in media il chilogrammo.


La maggior parte di questi nostri ospiti riveste un ruolo importante in un gran numero di processi fisiologici: degradano i pigmenti biliari, sintetizzano le vitamine (K, B1, B6) e frenano la proliferazione dei microrganismi patogeni, diventando così parte integrante del nostro sistema immunitario.


Tra i numerosi virus, batteri e funghi microscopici che colonizzano il nostro organismo vi è anche la Candida albicans, un lievito benigno che s’instaura nell’intestino di tutti gli esseri umani, in genere poco dopo la nascita, e vi rimane sempre presente. In condizioni normali, la candida è benefica e svolge un ruolo importante nella digestione degli zuccheri.


p222_0_01_01 La sua presenza diventa patologica solo quando, in seguito ad un indebolimento del sistema immunitario, comincia a moltiplicarsi a dismisura all’interno del corpo umano. Una volta attraversata la mucosa intestinale, arriva nel flusso sanguigno, dove libera le proprie tossine che vengono assorbite dall’organismo, dando luogo ai tipici sintomi della «sindrome da lievito»: stanchezza, irritabilità, alterazioni dell’umore, depressione, allergie, disturbi intestinali, rallentamento della digestione, intolleranze alimentari, aria nell’intestino, gonfiori, ecc.


Inoltre, la candida interferisce con l’assorbimento ed il metabolismo dei nutrienti essenziali: vitamine, minerali e aminoacidi; indebolendo ulteriormente l’intero organismo. Si viene così a creare un circolo vizioso con il rischio della cronicizzazione di questa sindrome, con la quale, spesso, si finisce per convivere per anni sottovalutandone la gravità e subendo un progressivo indebolimento di tutto l’organismo, fino ad arrivare ad uno stato di stanchezza permanente che diventa anch’essa cronica.


Questa sindrome colpisce tutto l’organismo ed in particolare l’apparato gastrointestinale, quello urogenitale, il sistema nervoso e il sistema immunitario; ed è più presente nelle donne, la cui predisposizione è otto volte maggiore rispetto agli uomini.


Tra i rimedi naturali il primo da adottare è l’assunzione quotidiana di fermenti lattici probiotici ; questi attraversano inalterati i succhi gastrici ed arrivano nell’intestino favorendo il ripristino di un equilibrio nella flora batterica e il mantenimento di un pH acido.


Anche l’ aloe succo è un ottimo rimedio per aumentare le difese immunitarie e favorire un fisiologico funzionamento delle mucose intestinali. Gli esperti consigliano un cucchiaio 3 volte al giorno prima dei pasti per cicli di un mese.


Importante l’azione immunomodulante di Agaricus Blazei Murril (ABM) . Fungo proveniente dalle regioni montagnose della Mata Atlantica do sul dello stato di So Paulo, nella città di Piedade (Colauto et al., 2002).


Negli anni 60, epidemiologi giapponesi studiando la popolazione nativa di Piedade, notarono che il tasso di malattie in questa regione era estremamente basso e lo correlarono al consumo regolare, nella dieta, di questo fungo identificato appunto nel 1972 come Agaricus blazei Murrill .


CANDIDOSI E FUNZIONE IMMUNITARIA


La candidosi ricorrente è comune fra le persone con un sistema immunitario compromesso e può diventare cronica e generalizzata man mano che la deficienza immunitaria si aggrava.


Il medico naturopata canadese Eilen Stretch sostiene che una candidosi vaginale inspiegabile e per di più resistente al trattamento è spesso l'unica indicazione clinica di una grave e strisciante immunodeficienza.


Col progredire della crescita eccessiva dei miceti, sia negli uomini che nelle donne, in presenza di un sistema immunitario compromesso, la candida spesso si diffonde alla bocca, alla laringe e alla faringe, talvolta fino allo stomaco e all'esofago.


Uno degli effetti chiave della candidosi cronica è dato dai danni causati alle pareti dell'intestino; danni che permettono l'infiltrazione di diverse sostanze tossiche ed antigeniche nel flusso sanguigno. Gli effetti di questo passaggio si manifestano in forma allergica nelle persone che hanno le funzioni immunitarie abbassate. La dott.ssa Eunice Carlson dell'Università del Michigan ha dimostrato che quando all'interno dell'organismo la Candida è attivamente presente contemporaneamente ad un altro agente come, per esempio, lo Stafilococco aureo, la tossicità di quest'ultimo ne risulta fortemente potenziata e può dar luogo alla letale Sindrome da Shock Tossico.


DANNI ECOLOGICI CAUSATI DAGLI ANTIBIOTICI - CONNESSIONI CON LA CANDIDA



Un rischio del trattamento antibiotico, soprattutto se prolungato, è che l'equilibrio degli organismi che vivono normalmente dentro il corpo può essere rotto. In particolare, gli antibiotici possono distruggere i batteri che impediscono la crescita della Candida, un fungo che si trova spesso nel corpo in piccole quantità. Ciò può portare alla crescita abnorme della Candida (conosciuta anche come mughetto) nella bocca, nella vagina e nell'intestino. Si deve considerare che la Candida non è presente solo "spesso" all'interno del corpo, ma sempre, nell'attesa dell'opportunità di diffondersi non appena i controlli naturali (i batteri benefici ad esempio) s'indeboliscono.


L'esistenza di una connessione fra l'uso degli antibiotici e la crescita abnorme della Candida è già risaputa da tantissimo tempo. Perché ci si renda conto di quanto tempo addietro ciò sia stato notato e dibattuto dai medici, verranno trascritti, qui di seguito, dei passi da una relazione del 1952 fatta dai dottori Huppert, MacPherson e Cazin, tutti del Reparto di batteriologia ed immunologia della Facoltà di medicina dell'Università della Carolina del Nord. Vennero proposte tre teorie per spiegare come mai si verificasse una crescita esuberante di Candida dopo un trattamento antibiotico:


1. La somministrazione di antibiotici sconvolge l'equilibrio in cui vive la flora normale… permettendo alle specie resistenti (funghi, che, ovviamente, non sono sensibili agli antibiotici) di aumentare notevolmente la loro popolazione e quindi sopraffare la resistenza dell'ospite.
2. L'intromissione nella flora batterica della terapia antibiotica, disturba la produzione di sostanze nutritive (soprattutto la produzione di vitamina B, che viene prodotta dalla flora abituale) compromettendo l'integrità delle membrane mucose ed aprendovi delle brecce per gli organismi che non sarebbero in grado di attraversarle in condizioni di salute.
3. Alcuni antibiotici stimolano in modo diretto la crescita e/o la virulenza della Candida albicans.


Ciò che rende estremamente interessante questa relazione, vecchia peraltro di quasi mezzo secolo, è l'esattezza delle sue supposizioni: la normale flora batterica che tiene a bada i funghi viene danneggiata dagli antibiotici, permettendo loro di colonizzare l'intestino. Poiché la flora normale non è più in grado di produrre la vitamine B (svolge anche la funzione di mantenere il giusto grado di acidità), il rivestimento dell'intestino ne risulta danneggiato, permettendo l'infiltrazione nel flusso sanguigno non solo dei funghi ma anche di tutti i tipi di scorie che possono causare reazioni tossiche ed allergiche.


Maggiori informazioni ed elenco prodotti alla pagina dedicata del sito: //www.erboristeriarcobaleno.it/candida2/