Apparato circolatorio
Si stima che almeno il 30% della popolazione mondiale soffra d’ipertensione arteriosa. Ufficialmente nel nostro Paese gli ipertesi sarebbero tra i 15 e i 20 milioni, ma solo il 50-60 % sa di esserlo. Però ci sono anche parecchie persone che per errori diagnostici o per eccesso di medicalizzazione assumono farmaci inutilmente.
Una delle più temibili e devastanti conseguenze dell’ipertensione è certamente l’ictus: 200.000 casi l’anno , di cui l’80% sono nuovi episodi e il 20% sono recidive. L’ictus causa il 10-12% di tutti i decessi per anno (rappresenta la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie) ed è la principale causa d’invalidità, con costi per il Sistema Sanitario Nazionale che variano da 6.2 a 14.4 miliardi di euro l’anno. Sempre in Italia, sono circa 900.000 il numero di soggetti che sono sopravvissuti ad un ictus, con esiti più o meno invalidanti. La tendenza ad avere la pressione alta è legata anche all’età, per cui con l’aumento della vita media anche l’incidenza di questa malattia è aumentata. Si stima che entro il 2025 aumenterà del 60%.
Elenco delle principali piante che agiscono sulla pressione. Attenzione, spesso vengono associate in formulazioni complesse, tra loro e con altre piante, per potenziare il loro effetto o per mitigare eventuali effetti indesiderati (www.dottorperuginibilli.it).
Rauwfolfia , Rauwolfia serpentina – la medicina Ayurvedica la utilizza da oltre 1500 anni, ma da tempo fa anche della fitoterapia occidentale. E’ una delle piante più attive per l’ipertensione. Si utilizza la radice. Ha un’azione ipotensiva e sedativa. Purtroppo non è più disponibile, neanche su ricetta medica, nel nostro Paese. Tuttavia, nella vicina Svizzera, dove non mi pare siano meno sensibili di noi per quanto riguarda la salute dei cittadini, è tranquillamente reperibile in farmacia.
Coleus , Coleus forskohlii – altra pianta della tradizione ayurvedica. Ha proprietà antipertensive, antiaggreganti piastriniche e vasodilatatrici. E’ divenuta famosa in Occidente dopo che un suo principio attivo, il forskohlin, è stato isolato per la prima volta nel 1970. A questo sono stati dedicati decine di lavori. Ha dimostrato di essere efficace in numerose condizioni patologiche, come l’infarto, il glaucoma e l’asma bronchiale. Il valore del Coleus per l’ipertensione sta anche nel fatto che possiede una certa azione antipiastrinica e quindi fluidifica il sangue e previene la trombosi. Anche questa meravigliosa pianta è stata tolta dal mercato.
Arjuna, Terminalia arjuna , – fa parte anch’essa della tradizione erboristica ayurvedica. Ha proprietà antianginose, cardiotoniche, antiaritmiche e sedative. Mantiene il sangue fluido. Dilata le coronarie, potenzia la circolazione, mantiene il tono e il benessere del muscolo cardiaco. Indicata per la prevenzione dell’infarto, ma è utilissima anche nel post-infarto. Si usa la corteccia che, per altro, è ricca di coenzima Q-10 (vedi oltre).
Cimicifuga, Actea racemosa – ha un’azione sedativa, antispasmodica e diuretica. Migliora la circolazione e riduce la pressione arteriosa. E’ spesso impiegata con altre erbe.
Kudzu, Pueraria lobata – la radice di Kudzu è utilizzata in formulazioni erboristiche cinesi per l’ipertensione. Aumenta il flusso sanguigno coronarico e cerebrale, dilata i vasi periferici e inibisce l’aggregazione delle piastrine.
Pervinca, Vinca minor – Ha un’azione ipotensiva, spasmolitica, sedativa e attivatrice del microcircolo cerebrale. L’effetto ipotensivo dipende dalla diminuzione della resistenza vascolare periferica. Più spesso usata in fomule complesse.
Cardiaca, Leonurus cardiaca – Ha un’azione ipotensiva non marcata e per questo spesso è associata ad altre piante. Possiede anche un’azione sedativa cardiaca e antiaritmica. Si utilizza soprattutto nei disturbi cardiaci associati ad ipertiroidismo.
Biancospino, Crataegus oxyacantha e monogyna – Ha un’azione antiaritmica, cardiotonica, coronarodilatatrice, sedativa e ipotensiva. Le procianidine oligomeriche (OPC) hanno un’azione antiossidante a livello delle pareti vasali. C’è chi preferisce i fiori, ritenendoli più efficaci, altri invece usano le bacche. L’impiego costante di una tintura a base di bacche è considerto ottimo nei soggetti che hanno familiarità all’ipertensione. Previene anche l’aterosclerosi.
Vischio, Viscum album – Si associa vantaggiosamente con il precedente. Ha un’azione vasodilatatrice, antispastica, ipotensiva e diuretica. Si usano le foglie.
Celidonia, Chelidonium majus – Questa papaveracea ha un’azione spasmolitica, sedativa e rilassante la mucolatura liscia. Nella cura dell’ipertensione è usata in combinazione con altre piante.
Aglio, Allium sativum – Numerosi studi clinici hanno dimostrato la sua positiva azione nella prevenzione del rischio cardiovascolare. Regolarizza la pressione arteriosa, previene la trombosi e la formazione delle placche aterosclerotiche. Il modo migliore è fare uso di aglio fresco, assumendo 2-4 spicchi al giorno, ma non tutti se la sentono. Comunque, in commercio esistono estratti secchi titolati che non danno problemi di alito.
Olivo, Olea europea – Di questa nota pianta si usano le foglie. Ha un’azione ipotensiva, per dilatazione periferica, antiaritimica e diuretica. L’effetto antipertensivo si ottiene in genere a dosaggi alti e comunque è meno marcato rispetto alle altre piante. Il più delle volte è impiegata in associazione con altre erbe.
Perla polvere ((Mukta Pishti) – non è un fitoterapico, ma viene inserito nelle preparazioni erboristiche ayurvediche. La polvere di perla è uno speciale preparato per la cura dell’ipertensione. Stabilizza le emozioni, calma la paura, riduce il senso di frustrazione, la collera ed è considerata un rigenerante tissutale.
Alle piante più spiccatamente antipertensive, se ne possono associare altre con azione complementare:
1. anticoagulanti o fluidificanti del sangue – Zenzero, ginkgo biloba, angelica cinese, meliloto, ecc.
2. adattogene (contro lo stress, ansia, eccitazione, ecc.) – Ashwagandha, luppolo, jatamansi, asparago racemoso, passiflora, valeriana, avena, bacopa, centella, melissa, ecc.
3. diuretiche – Pilosella, tè di Giava, betulla, levistico, parietaria, prezzemolo, tarassaco, tribulus, ecc.
Maggiori informazioni ed elenco prodotti alla pagina dedicata del sito: //www.erboristeriarcobaleno.it/ipertensione/