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Apparato articolare

Nel comune immaginario una persona anziana è rappresentata curva, zoppicante e con il bastone a sorreggere il passo malfermo. Questo perché ad una certa età viene ritenuto normale avere dolori articolari e diminuita capacità di movimento.


La parte che maggiormente risente del passare del tempo è la cartilagine, un tessuto particolare che fa da cuscinetto tra le due superfici ossee dell’articolazione.


Quando il dolore si fa importante la medicina moderna interviene con farmaci antinfiammatori , che a lungo andare provocano serie conseguenze a tutto l’organismo.


Per mantenersi in forma la prima regola è curare l’alimentazione.


Ridurre drasticamente la carne, gli zuccheri, i grassi saturi, il caffè e gli alcolici aiuta molto. Aumentare il consumo di verdura e frutta fresche, di cereali integrali e di legumi dà tutti i nutrienti necessari per il benessere del corpo. È necessario mantenere in movimento i muscoli e le articolazioni con una appropriata attività fisica. Quando tutto questo non basta la natura ci viene incontro con molte piante efficaci.



Le terapie della medicina convenzionale comprendono la soppressione dell’infiammazione con anti-infiammatori e antidolorifici e come ultima risorsa, la chirurgia. Questo approccio provoca seri problemi e complicanze. I farmaci tipo il cortisone deprimono il sistema immunitario le cui conseguenze sono probabili malattie da malfunzionamento immunitario e infezioni, accanto ad un mucchio di altri effetti collaterali che vanno da alterazioni mentali, ulcere, facies lunare (volto a luna piena) e atrofia muscolare. I farmaci non steroidei d’altra parte causano anch’essi ulcere, problemi renali, enteriti ed in effetti contribuiscono alla distruzione dei giunti impedendo la sintesi della cartilagine.


Le enteriti, che possono colpire circa il 70% delle persone che prendono questi farmaci per almeno due settimane, provocano diarrea e dolori addominali che possono portare a malattie autoimmuni e allergie. Alcuni trattamenti sono peggiori della malattia stessa.


Alcuni fatti interessanti…
” L’artrite nel mondo occidentale è la prima causa di mobilità limitata
” Con l’avanzare di alcune forme di artrite, vengono prescritti farmaci sempre più potenti che possono avere seri effetti collaterali.
” Le iniezioni di cortisone usate nel trattamento dell’artrite reumatoide possono provocare deformità dovute alla fragilità ossea.
” Gli attuali tradizionali trattamenti di lungo termine sono tossici e hanno molti effetti secondari, non ultimo quello di impedire la rigenerazione di nuova cartilagine sana.


Nella rivista scientifica “Science News”, numero di ottobre 1977, è stato pubblicato un articolo intitolato: ” Le eccessive prescrizioni mediche di farmaci anti-infiammatori”. In esso si dichiarava:
“….nel 42% dei casi i farmaci non erano necessari ….gli anti-infiammatori non steroidei aumentano il rischio di emorragie intestinali e perforazione del rivestimento dello stomaco. Essi provocano ogni anno negli USA e Canada circa 80.000 ricoveri ospedalieri e circa 8.000 morti. Le persone anziane sono le più esposte al rischio di morte dovuto a questi farmaci.”


Molti sono i rimedi proposti dalla medicina naturale. Il primo passo per un approccio benefico all’artrite è quello di ripristinare il corretto funzionamento del sistema immunitario.


Gli antiossidanti proteggono le articolazioni dal deterioramento. Le vitamine C ed E, il betacarotene il tè verde, ma in particolare gli estratti dei semi della vite (proantocianidine) sembrano essere utili a questo scopo. E’ stato scoperto che alti dosaggi di antiossidanti, in particolare la vitamina C, possono ridurre il rischio di perdita di cartilagine e il peggioramento della malattia in persone con osteoartrite.


Da molto tempo si conoscono le proprietà degli acidi grassi essenziali, ( omega-3 e omega-6) nel trattamento dell’artrite. Gli oli omega-3 e omega-6 li possiamo trovare nei pesci e in alcune piante (olio di semi di lino, di enagra e di borragine). In teoria però, questi acidi grassi essenziali possono generare problemi perché si ritiene possano favorire la formazione di radicali liberi nell’organismo, con conseguenti pericoli di malattie cardiache e circolatorie. Quindi è consigliato assumere assieme agli acidi grassi anche sostanze antiossidanti.


Ma la scoperta più recente e per certi versi rivoluzionaria è quella relativa ad una sostanza naturale che possiamo trovare in microscopiche quantità anche nei cibi di ogni giorno: formaggi, cioccolato, burro. Il cetilmiristoleato,CMO, questo il suo nome, è un estere degli acidi grassi di bovino che sta dimostrando notevoli proprietà come immunomodulatore. La sua efficacia è stata clinicamente provata non solo per il trattamento dell’artrite ma anche per molte altre malattie di origine autoimmune (vedi libro del dott. Sands: Finalmente Sconfitta l’Artrite).



Una sostanza naturale che sta suscitando un crescente interesse è l’MSM (metilsulfonilmetano, solfuro bioattivo) che sembra possa essere molto efficace nell’alleviare il dolore e l’infiammazione in tutti i tipi di artrite.


Alcuni studi hanno dimostrato che i pazienti che prendevano farmaci anti-infiammatori non-steroidei hanno potuto ridurre di metà la loro dose senza ridurne l’efficacia, se assunti assieme alle foglie di ortica (in capsule). Anche altre erbe si sono dimostrate utili nel portare sollievo ai sofferenti di artrite. Cat’s claw (unghia di gatto o uncaria tomentosa,), riconosciuta anche a livello medico ufficiale per le sue caratteristiche anti-infiammatorie e di supporto nel trattamento di tumori. Boswella (boswellia serrata), un rimedio tradizionale della medicina Ajurvedica: un’ erba caratteristica dell’India con eccellenti proprietà anti-infiammatorie e antidolorifiche, un’erba tutt’ora oggetto di studi, come pure lo zenzero, anch’esso utilizzato nella medicina Ajurvedica come anti-infiammatorio. Fra le erbe forse la più efficace è l’ urtica dioica (foglie di ortica) che riesce a contrastare alcune citochine (TNF, fattore di necrosi tumorale e IL-6b, interleuchina 6beta) implicate nella distruzione della cartilagine e che provocano dolore ed infiammazioni. Molti pazienti sono riusciti a ridurre anche della metà le quantità di farmaci anti-infiammatori aggiungendo a questi gli estratti di ortica.


Delle creme contenenti capsaicina, un composto che troviamo nei peperoncini di cajenna, possono aiutare a lenire il dolore quando applicate direttamente sulle articolazioni. Un aiuto può provenire anche dall’artiglio del diavolo, olio di eucalipto (topico) e da integrazioni con zinco, rame e manganese.


Straordinari per modulazione del sistema immunitario i funghi terapici come il Ganoderma Lucidum (REISHI) con spiccata attività antinfiammatoria.


Maggiori informazioni e prodotti disponibili alla pagina dedicata del sito: //www.erboristeriarcobaleno.it/apparato-articolare/