Manti di copertura
Il coppo , o tegola curva, localmente detta anche "canale", prodotto tradizionalmente per stampaggio ed industrialmente per estrusione, deriva geometricamente da una superficie cilindrica tagliata secondo due piani paralleli trasversali all'asse del cilindro e secondo altri due piani secanti lungo una retta normale all'asse del cilindro stesso [ senza fonte ] . Le dimensioni tipiche, variabili nelle varie tradizioni regionali, sono di 45-50 cm di lunghezza per una larghezza di 13-17 cm. Viene realizzato generalmente in laterizio .
Il fabbisogno per metro quadrato di copertura è di circa 28-30 coppi, da disporre inferiormente per file convesse (canali) e superiormente per file concave (coperte), con sormonti di 10 cm circa; ne deriva un peso a metro quadrato di circa 60-66 kg. La pendenza della falda non è in genere inferiore a 30%
Era usato già dagli antichi romani.
Rappresenta il tipo di copertura più diffusa in Italia, ha l'inconveniente di tendere nel tempo a scivolare verso il basso; per assicurare stabilità di posizione, sono in commercio versioni dotate di semplici sistemi che permettono di ancorare insieme un coppo con l'altro.
// Disposizioni del manto
Il coppo viene utilizzato tradizionalmente in due diverse disposizioni del manto di copertura:
- quella sopra descritta che prevede file parallele alterne, concave e convesse, di coppi, che è diffusa principalmente nell'Italia meridionale e che a volte prende la definizione di "alla diavola".
- la disposizione alternata con gli embrici (tegole piane) diffusa principalmente nell'Italia centrale e che a volte prende la definizione di "alla romana" o alla "fiorentina". In effetti in Toscana è stata utilizzata in via praticamente esclusiva fino all'avvento di tipologie di tegole più moderne.
Entrambe le disposizioni, consentendo un'ampia tolleranza di sovrapposizione sia longitudinale cjhe trasversale, si adattano anche a coperture di geometria complessa.
Tipi particolari
La produzione moderna presenta modelli innovativi di conformazione complessa, impiegati al posto del coppo tradizionale, finalizzati ad assicurare una maggiore velocità di posa, maggiore stabilità rispetto al vento e vibrazioni, e minore manutenzione. Tra questi, per esempio, la tegola ottenuta concettualmente dall'unione di un coppo di canale ed uno di copertura (in sezione, essendo il susseguirsi di due "U" una concava ed una convessa, è assimilabile ad una "S"). Tali modelli, nelle ristrutturazioni, non consentono tuttavia di rispettare l'aspetto estetico e tipologico precedente e generalmente il loro uso non è consentito nei centri storici.
Coppo arabo
Il coppo arabo è una tegola di forma ricurva. La differenza rispetto al coppo tradizionale consta in una netta bombatura verso l'alto [ non chiaro ] che riprende forme e stilemi tipici della cultura medio-orientale . Il coppo è stato importato in Occidente dai romani insieme a quell'enorme bagaglio culturale riguardante ingegneria e architettura di cui erano padroni indiscussi. [ non chiaro ]
Coppo portoghese
Si tratta di una tegola di forma asimmetrica con una parte convessa, simile al normale coppo, affiancata da una parte piana che corrisponde a quella sulla quale si sovrappone la fila di tegole adiacente. È una versione aggiornata del sistema coppo-embrice, ma in realtà una forma simile risulta utilizzata fin da epoca romana.
Attualmente è prodotto in laterizio ed in cemento e utilizzato al posto del tradizionale sistema coppo-embrice. Quello prodotto in cemento in vari colori, costituisce il sistema di copertura preferito nelle nuove costruzioni.
Tegola Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La tegola (dal latino tegere , coprire) è un manufatto realizzato in materiali resistenti ma allo stesso tempo leggeri, come il laterizio (il più diffuso per quanto attiene questo tipo di elemento), l' ardesia , il legno , il cemento o il metallo. Le tegole sono utilizzate solitamente come manto di copertura per le coperture a tetto (o falda inclinata ) e costituiscono i cosiddetti "sistemi di copertura discontinui" cioè a piccoli elementi per distinguerli dalle "coperture continue" a grandi lastre.
Lo scopo principale delle tegole è quello di proteggere l'edificio dalla pioggia , impedendo che questa si infiltri, danneggiando la struttura e pregiudicando l'abitabilità.
// Tipologie
Esistono diversi tipi di tegole, evolutesi nel corso dei secoli, che variano a seconda delle località e dei materiali utilizzati:
- il coppo , di laterizio a stampo curvo, è il tipo di tegola più diffuso in Italia ;
- la tegola marsigliese , di laterizio, piana con dei solchi longitudinali, per favorire lo scorrimento delle precipitazioni, e dentelli laterali per la sovrapposizione reciproca;
- l' embrice (o tegola romana ), di laterizio, di forma piana con bordi rialzati, urilizzata insieme ai coppi per le coperture tradizionali, soprattutto dell'Italia centrale.
- la tegola portoghese
- la tegola canadese ;
- le lastre di ardesia o di altre pietre;
- la scandola di legno.
- M.Kornmann and CTTB, "Clay bricks and roof tiles, manufacturing and properties", LaSim, Paris, (2007) ISBN 2-9517765-6-X
Tegola marsigliese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La tegola marsigliese è un tipo di tegola laterizia piana.
// Caratteristiche
La tegola marsigliese viene preferita ai coppi per vari motivi, tra cui il minor costo, il minor peso e la facilità di sostituzione.
Una serie di sagomature sul perimetro permette l'incastro tra una tegola e l'altra ed evita infiltrazioni di pioggia.
Le dimensioni medie di una tegola marsigliese sono 40 × 25 cm, ed il peso va da 2,5 a 3,2 kg.
Per coprire un m² di falda occorrono mediamente 14 tegole.
Posa
La posa delle tegole marsigliesi si esegue per file orizzontali, su listelli in legno o su pannelli prefabbricati, predisponendo la prima fila allineata alla gronda del tetto. Le tegole vengono quindi posate sfalsate, in modo che le giunture non rimangano allineate, e sovrapponendo i terminali delle tegole. La parte di tegola che rimane scoperta è quindi compresa tra 32 e 36 cm.
Esistono pezzi speciali, chiamati mezza tegola , che consentono di completare una falda senza dover tagliare tegole intere.
Per completare il tetto vi sono altri pezzi speciali per colmi, converse, comignoli, paraneve, supporti per antenne. Esistono anche tegole marsigliesi realizzate in vetro anziché in laterizio, per permettere l'illuminazione dei vani sottotetto senza la necessità di dover posare serramenti.
Le falde dei tetti coperti con tegole marsigliesi hanno solitamente una pendenza minima del 30% e possono arrivare fino al 100%.
In zone molto ventose, o su falde con elevata pendenza, le tegole debbono essere chiodate ai listelli di supporto per mezzo di un foro passante di cui solitamente sono dotate; alcune tegole prevedono anche un occhiello per la legatura con filo di ferro dalla parte inferiore.
Storia
La tegola marsigliese è stata brevettata il 25 marzo 1841 dai fratelli François – Xavier e Thiébaut – Joseph Gilardoni. [1] .
Si trattava di una idea rivoluzionaria, per l'epoca, poiché per la prima volta le tegole potevano essere prodotte industrialmente. Le tegole dei fratelli Gilardoni prevedevano, oltre agli incastri sui lati sinistro e superiore della tegola, anche un ispessimento a losanga al centro, nella faccia superiore, che permetteva di evitare il collasso della tegola durante l'essiccatura e serviva di supporto ai piedi dei posatori che camminavano sui tetti.
Embrice Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Embrice (sost. maschile, pron. émbrice) è un elemento in laterizio per la copertura di tetti. Etimologicamente deriva dalla parola latina imbrex , collegata a sua volta a imber ovvero "pioggia".
// Storia e descrizione
Indica tegole di forma piana, usate fin dall'antichità per realizzate coperture inclinate coprire di edifici. Quelle di produzione attuale hanno dimensioni 30 per 40 cm circa [1] .
Nel 1681 lo storico dell'arte nonché artista Filippo Baldinucci fornì un'ottima definizione che qui riportiamo: " Lastre di terra cotta, colle quali si cuoprono gli edifizi. Anno da' lati una piccola sponda, la quale appunto su la commettitura dell'uno coll'altro, si copre con altre lastre pure di terra cotta torte a doccia, che i Toscani chiamano tegoli, o tegolini. Sono gli Embrici da una testa un poco più stretti, e dall'altra un poco più larghi, il che serve per poter sottoporre l'uno all'altro (...) nel fare i filari, perché scolino l'acqua piovana senza che possa penetrare per la copertura " [2]
L'embrice è dunque un tipo di tegola in laterizio, a forma di lastra trapezoidale ed i cui due orli sono rialzati. L'embrice è tuttora largamente utilizzata, soprattutto per il ripristino o la sostituzione dei manti di copertura di edifici appartenenti al centro storico o comunque vecchi, anche in obbedienza ai regolamenti comunali che impongono il rispetto dei caratteri originari dell'edificio. L'area di maggior diffusione è l'Italia centrale. L'embrice viene utilizzata, per la realizzazione di manti di copertura, soprattutto insieme al coppo in file alterne, disposizione che viene detta "alla romana" o "alla fiorentina". In effetti nell'area toscana tutti gli edifici storici sono coperti con coppi ed embrici. Rarissimo è invece il caso di manti di copertura esclusivamente costituiti da embrici. Si segnala in tal senso, a titolo di curiosità, la copertura dell'edificio della Sede dell'INAIL a Prato , opera risalente agli anni trenta.
Tegola canadese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La tegola canadese è un tipo di tegola , composta da strati di diversi materiali, con prevalenza di bitume , e con la parte esterna generalmente ricoperta da ardesia .
Può essere utilizzata con pendenza compresa tra il 15% e il 90%, e dunque su qualsiasi tipo di copertura. Uno dei vantaggi principali della tegola canadese è il peso, infatti 1 m 2 di copertura arriva a circa 3 kg, mentre la stessa superficie con tegole in laterizio pesa circa 28 kg.