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La muratura 2

Muro di sostegno Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Tipico muro di sostegno (controripa)

Per muro di sostegno si intende un manufatto murario con la funzione principale di sostenere, o contenere, fronti di terreno di qualsiasi natura e tipologia , eventualmente artificiali.




// Classificazione

I muri di sostegno possono essere distinti in base al posizionamento o al principio statico con cui resistono:


i muri possono essere anche incastrati o a doppia armatura


Materiali

I materiali con i quali si possono costruire i muri di sostegno sono: muratura di mattoni, muratura di calcestruzzo non armato, cemento armato , gabbioni .


Principio statico
Schema muro a gravità
  • Muri a gravità , ovvero elementi murari di adeguate dimensioni che fondano la loro stabilità sulla particolare robustezza della struttura e del peso;
  • Muri a contrafforti , in cui i contrafforti lavorano in un piano verticale, prendendo su di sé la spinta delle terre, e il pannello murario lavora per inflessione in piani orizzontali, con la funzione principale di contenimento del terreno;
  • Muri a mensola , ovvero elementi murari snelli, con fondazioni particolarmente ampie (in modo da realizzare l'incastro al piede) in cui la parete svolge entrambe le funzioni, di sostegno e di contenimento.

Per la loro natura, è possibile che i muri a gravità siano realizzati con calcestruzzo non armato e talvolta possano inglobare elementi litici di grosse dimensioni in modo da conseguire un certo risparmio economico. Gli altri due tipi di muro devono invece prevedere, almeno per il pannello murario, soggetto a sforzi di flessione, una sufficiente quantità di armatura.


Tipiche verifiche di calcolo
  • Verifica a scorrimento (o slittamento) : si verifica che la componente orizzontale della spinta del terreno non sia superiore alla forza resistente data dall'attrito tra fondazione e terreno, dipendente principalmente dal peso del muro.
  • Verifica allo stato limite di equilibrio (o ribaltamento) : si verifica che il momento delle forze che tendono a ribaltare il manufatto sia inferiore al momento delle forze che stabilizzano il medesimo;
  • Verifica al carico limite in fondazione (o schiacciamento) : determinato il carico totale esercitato dal muro sul terreno ed il corrispondente diagramma delle tensioni si verifica che il carico trasmesso al terreno sia inferiore alla sua capacità portante ovvero che la massima tensione indotta non superi la tensione ammissibile nel terreno;
  • Verifica di stabilità globale : si verifica che il versante contenente il manufatto sia stabile.

Tutte le verifiche vanno condotte introducendo coefficienti di sicurezza sulle azioni e/o sulle resistenze. In Italia esse sono regolate dalle Norme tecniche per le costruzioni (D.M. 14/1/2008) e circolare Ministeriale n°217 del 2/2/2009 entrate in vigore il 1 luglio 2009. In ambito europeo sono trattate nell' Eurocodice 7.




Laterizio Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Pavimentazione in opus spicatum nei Mercati di Traiano .
Decorazione della tomba di Erode Attico sulla via Appia Antica: il valore decorativo è previsto sia nella policromia che nella realizzazione di mattoni appositamente sagomati.

Il termine laterizio indicava i mattoni impiegati nella tecnica edilizia romana per l' opera laterizia .


Oggi tuttavia il termine viene utilizzato per indicare tutta la gamma di prodotti tra cui appunto il mattone , pieno e forato (laterizi forati), la pignatta , la tavella , la volterrana , il coppo , la tegola marsigliese, ecc., utilizzati per le costruzioni edili (realizzazione dei muri verticali ( tompagni , tramezzi , ecc.), dei solai , di coperture, ecc.)





// Laterizi romani Fabbricazione del laterizio romano

Il laterizio romano era realizzato con argilla , decantata e depurata in acqua e sgrassata con l'aggiunta di sabbia, secondo un procedimento simile a quello utilizzato per la ceramica , in particolare per quella d'uso comune, come ad esempio le anfore da trasporto .


L'argilla così preparata veniva successivamente lavorata mediante stampi in legno, che davano la forma voluta. I laterizi erano quindi fatti seccare per qualche giorno, protetti dai raggi diretti del sole e, quindi, cotti in fornaci, la cui temperatura poteva raggiungere i 1000°.


Tipi di laterizio romano [ modifica ]

Venivano prodotti vari tipi di materiale edilizio, in primo luogo laterizi di varie misure:


  • Bessali : laterizi quadrati di due terzi di piede romano di lato, pari a circa 20 cm: venivano utilizzati suddividendoli in due triangoli lungo la diagonale, che restava visibile sulla faccia esterna del paramento (lunghezza poco meno di un piede, 27/26 cm). Interi erano utilizzati come fodera per le volte in cementizio , permettendo l'aderenza del rivestimento ad intonaco con eventuale decorazione a stucco o dipinta .
  • Sesquipedali : laterizi quadrati di un piede e mezzo di lato (circa 44 cm) o rettangolari (un piede e mezzo per un piede, ossia circa 44 cm per 29,6 cm). Potevano essere tagliati in quattro o in otto triangoli: nel primo caso il lato a vista raggiungeva una lunghezza di 42/40 cm, mentre nel secondo di 30/28 cm,
  • Bipedali : laterizi quadrati di due piedi di lato (59 cm), che potevano essere suddivisi in otto o sedici triangoli, con la faccia a vista lunga nel primo caso 40/39 cm e nel secondo caso 28/26 cm. Erano più comunemente utilizzati interi, come ricorsi per livellare, nell'intero spessore del muro, o come ghiere per gli archi .

Inoltre, si producevano tegole (piatte con bordi laterali sporgenti) e coppi curvi, destinati in origine a coprire le giunzioni tra le tegole. In generale le tegole erano larghe 1 piede e mezzo (44 cm) e lunghe poco meno di due piedi (57 cm).


Altri materiali erano:


  • tegulae mammatae : mattoni con sporgenze sul retro, in generale disposte ai quattro angoli, che venivano utilizzati come rivestimento delle pareti, allo scopo di creare un'intercapedine, utile in caso di ambienti umidi:
  • laterizi a settore circolare o, più raramente, a cerchio completo, per realizzare colonne in muratura:
  • laterizi circolari e quadrati utilizzati sovrapposti a formare i pilastrini per sostenere i pavimenti su suspensurae , nella cui intercapedine passava l'aria calda destinata al riscaldamento degli ambienti;
  • tubi in terracotta, a sezione in genere quadrangolare, che venivano sovrapposti e disposti sulle pareti, tra il paramento ed un ulteriore rivestimento decorativo, e nei quali passava, anche lungo le pareti, l'aria calda per il riscaldamento proveniente dai pavimenti su suspensurae ;
  • tubi in terracotta di solito a sezione circolare che costituivano tratti di canalizzazioni o di discendenti per le acque di scarico.
  • piccoli mattoni rettangolari utilizzati per le pavimentazioni, nelle quali potevano essere disposti in piano, secondo vari disegni, o di taglio, a spina di pesce ( opus spicatum )
  • mattoni appositamente sagomati per realizzare cornici o decorazioni, a volte rifiniti scolpendo le forme richieste direttamente in opera.

In particolare, intorno alla metà del II secolo furono utilizzati mattoni di colori differenziati (nei vari toni del rosso e del giallo), alternati secondo un preciso disegno per realizzare paramenti dal grande valore decorativo.


Figline e bolli laterizi
Bollo laterizio lunato impresso su una tegola

La fabbricazione dei laterizi fu una vera e propria attività industriale. Gli stabilimenti di produzione ( figlinae o figline), collocati in genere in prossimità di depositi di argilla e lungo le vie fluviali che consentivano un facile trasporto dei materiali prodotti, erano, in genere, di importanti personaggi, spesso legati alla famiglia imperiale.


Conosciamo i dati sulle officine dall'uso di marcare, su alcuni dei laterizi prodotti, quando erano ancora umidi, un marchio, che poteva recare diverse indicazioni. La forma del marchio, il "bollo laterizio", si trasformò nei diversi periodi: inizialmente rettangolari, con testo su una sola riga, divennero di forma semicircolare sotto l'imperatore Claudio , quindi lunati con Domiziano e ancora rotondi agli inizi del III secolo , con iscrizioni su una o due linee semicircolari, a cui si aggiungeva eventualmente una linea retta. I bolli rettangolari sono ancora impiegati, con iscrizioni su due righe, alla metà del II secolo . Con Teodorico sono attestati gli ultimi bolli laterizi, circolari oppure rettangolari.


Le indicazioni potevano riguardare la cava di provenienza dell'argilla, o la figlina, quest'ultima identificata spesso con il nome del proprietario; oppure dell'appaltatore ( conductor ) o del responsabile ( officinator ), e persino un motto. Sigle e abbreviazioni sono frequenti.


Sotto l'imperatore Adriano , nel 123 DC, la produzione delle figline che dovevano servire per i grandi progetti edilizi a Roma sembra sia stata riorganizzata centralmente, e sui bolli laterizi venne introdotto l'uso di segnare la data di fabbricazione (data consolare). Anche la storia successiva sembra indicare un progressivo accentrarsi della produzione laterizia sotto la diretta proprietà imperiale.


Bibliografia
  • Herbert Bloch, I bolli laterizi e la storia edilizia romana. Contributi all'archeologia e alla storia romana , Roma 1948 (I edizione ) e 1968 (II edizione).
  • Herbert Bloch, Supplement to Vol. XV,1 of the Corpus Inscriptionum Latinarum, Including Complete Indices to the Roman Brick-stamps , 1948.
  • M. Kornmann and CTTB engineers, "Clay bricks and roof tiles, manufacturing and properties", LaSim, Paris (2007), ISBN 2-9517765-6-X


Prefabbricato Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Costruzione di una casa prefabbricata

La parola prefabbricato indica che un elemento costruttivo viene realizzato individualmente, a piè d'opera o in stabilimento, e poi montato o assemblato con altri elementi. La prefabbricazione può avvenire in:


  • stabilmento di prefabbricazione : in tal caso l'elemento strutturale deve essere realizzato, depositato in un magazzino, trasportato nel cantiere, montato o assemblato.
  • in cantiere : viene costruito nei pressi dell'opera e depositato nelle vicinanze, fino al momento del montaggio, poi con la grù viene correttamente posizionato ed assemblato.

Possiamo affermare che gli elementi metallici, ad esempio i profilati in acciaio , sono sempre prodotti in stabilimento. Gli elementi prefabbricati in calcestruzzo armato possono essere prodotti in entrambi i modi.


Le industrie di prefabbricazione realizzano non solo elementi strutturali, cioè plinti , travi , solai , pilastri , pannelli portanti ma anche elementi non strutturali (come facciate, tegole , ringhiere, pannelli non portanti, ecc.)