Cosa è la psicoterapia
IL FALCO CHE NON SAPEVA VOLARE
Un re ha due piccoli falchi e li consegna al maestro falconiere per la loro formazione. Dopo qualche tempo, l'istruttore gli dice che uno dei due falchi era stato perfettamente addestrato, mentre l'altro non si era mai mosso dal ramo su cui stava, al punto che lui stesso doveva portargli il cibo.
Il re convoca maghi e guaritori, ma nessuno riesce a far volare il piccolo falco. Allora, con un editto, il re si rivolge ai suoi sudditi... per trovare qualcuno che risolva il problema. Un mattina, il re è molto sorpreso di vedere il falco che vola nei suoi giardini. “Chi è l'artefice di questo miracolo?”, chiede il re. Si fa avanti un contadino. “Come ci sei riuscito?” ”Non è stato difficile , mio signore. Ho semplicemente tagliato il ramo su cui stava. Così il falco ha spiccato il volo!”. Il ramo era un buon appoggio, per il falco. E il falco non voleva farne a meno. Restava lì ... contento di quella sicurezza che, però, lo bloccava.
Spesso, nel corso della vita, ci troviamo in situazioni analoghe. Nel senso che non siamo disposti a rinunciare a determinate abitudini mentali o convinzioni che consideriamo parte di noi. Queste abitudini mentali molto radicate, sono il nostro ramo e anche la nostra prigione. Possono indurre atteggiamenti, scelte e comportamenti non funzionali, che generano malessere e ci indeboliscono. Nonostante questo, non siamo disposti a metterle in discussione. Perché sono parte di noi. Perché “io sono fatto così”. Punto. “Io sono fatto così” è la trappola che genera e amplifica i problemi. Ippocrate, il primo medico della storia, diceva: tu che vuoi liberarti dalla malattia, sei disposto a rinunciare a tutto quello che è causa della tua malattia? È una domanda cruciale, sia per quanto riguarda il malessere del corpo, sia per quanto riguarda il malessere della mente. La qualità della nostra vita dipende dai pensieri che ci passano per la testa: può essere l’inferno o può essere il paradiso ... le persone non sono mai “sbagliate”: è il loro atteggiamento mentale ad essere funzionale o non funzionale. Il fatto di sentirci ansiosi o depressi, non dice nulla in merito al nostro valore di persone ... dobbiamo solo imparare a sentirci diversamente e a comportarci diversamente.
La psicoterapia stimola la flessibilità. Il terapeuta è il catalizzatore che la rende possibile. Il buon terapeuta non fa mai l’eroe nella vita degli altri, ma si pone come strumento, come una risorsa per il cliente. In ultima analisi è il paziente che si serve del terapeuta per guarire se stesso e per realizzare i suoi “miracoli”. Allora, il ruolo del terapeuta è abbastanza simile a quello del contadino rispetto al falco che non volava.
Il terapeuta però non può tagliare in prima persona il ramo, ma può far si che sia il falco stesso a spezzarlo!