Analizziamo le cause
Sperimentiamo la sensazione di ansia ogni volta che siamo preoccupati o spaventati. Se ci fermiamo a rifletterci su un attimo sarà semplice per noi individuare situazioni in cui abbiamo sperimentato l’ansia. Basti pensare ad una prova da affrontare (un compito in classe, un esame, un colloquio di lavoro) o il trovarsi a vivere situazioni nuove (desiderate o non) come il trasferimento in un’altra città o il cambiamento all’interno del proprio nucleo familiare (es. sposarsi o separarsi o ancora aspettare un bambino). Tutte queste situazioni e molte altre portano a vivere sensazioni di ansia, quell’ansia spontanea e naturale che permette all’uomo di sopravvivere ed affrontare la vita. Ma ci sono molti altri casi dove ci si trova di fronte a dei veri e propri disturbi d’ansia, dove l’ansia si manifesta in maniera violenta ed eccessiva paralizzando l’individuo senza consentirgli il quotidiano svolgimento della giornata.
Solitamente i Disturbi d’Ansia si manifestano sotto forma di tachicardia, sudorazione improvvisa, tremore, vampate di calore o brividi, sensazione di soffocamento o asfissia, dolore o sensazione di peso al petto, nausea, paura di morire o di impazzire. L’individuo di fronte alla presenza di tale sintomatologia rimane inerme, ha spesso difficoltà a comprenderne le cause e la paura che i sintomi possano riapparire all’improvviso gli impedisce di vivere la sua vita spontaneamente e tranquillamente. Inoltre all’ansia può accadere che si leghino anche la comparsa di altri sintomi quali depressione, inappetenza, difficoltà nel dormire. E’ facile quindi comprendere come nei casi in cui una persona soffra di Disturbo d’Ansia le scelte delle propria vita non saranno condizionate dalla propria volontà ma piuttosto dalla paura della presenza dello stato d’ansioso. Un esempio potrebbe essere: “Mi piacerebbe andare al concerto dei Negramaro ma non ci vado perché solitamente in posti affollati mi prende l’ansia e sto male. Quindi preferisco evitare e rimango a casa”. Come si può facilmente comprendere da questo esempio, la persona desidera frequentare luoghi affollati ma la paura che compaia un attacco d’ansia prevale a tal punto che la persona decide di rimanere a casa. Si potrebbe quindi paragonare l’individuo ad un burattino mosso dal burattinaio dal nome “Ansia”.
L’individuo quindi diventa una vera e propria vittima dell’ansia, come se l’ansia rappresentasse un nemico nella sua vita. Ciò che invece risulta veramente difficile da comprendere è la vera natura dell’ansia. L’ansia, al contrario di ciò che si può immaginare, non rappresenta un nemico piuttosto rappresenta un amico o un alleato dell’individuo. L’ansia non fa altro che avvisarci che quello che sta accadendo nella nostra vita in realtà non è ciò che desideriamo. In sostanza è come se ci fosse un’incompatibilità tra ciò che desideriamo e ciò che accade o stiamo permettendo che accada. Provo a fare un esempio raccontandovi il succo di un lavoro di psicoterapia di un mio paziente. Lui, uomo di 32 anni sposato con ottima posizione lavorativa, si rivolge a me per un problema legato all’ansia. Mi raccontava come per lui fosse difficile entrare in contatto con gli altri e come ogni volta che si trovava a contatto con qualcuno provava sensazioni di tachicardia, sudorazione eccessiva e rossore sul volto. Nella terapia è emerso come questi sintomi comparissero in maniera più marcata in situazioni in cui o era a lavoro oppure in pubblico con la moglie. Ora è importante fare una piccola parentesi e specificare come la
psicoterapia sia un percorso composto da piccole tappe dove ogni tappa rappresenta una scoperta per il paziente tra cui il divenir consapevole di bisogni repressi. Nell’arco delle sedute di psicoterapia svolte è emerso come il mio paziente nella sua vita non avesse mai fatto scelte autonome per paura del giudizio degli altri ed in particolare per paura del giudizio dei propri genitori. Ad esempio aveva scelto di studiare all’università una facoltà che non gli interessava e successivamente svolgere un ruolo lavorativo indesiderato per ricevere riconoscimento ed approvazione dal padre. Nello stesso tempo aveva scelto di sposare una donna per rendere felici i suoi genitori nel vederlo sposato. In realtà lui avrebbe preferito dedicarsi ad una diversa attività lavorativa nella sua vita e non sentirsi legato e trattenuto in un rapporto di coppia ma piuttosto che fare ciò che desiderava si è forzato a far diventare il progetto dei suoi genitori (da lui immaginato) piuttosto che seguire le sue aspirazioni ed i suoi desideri. Credeva che così sarebbe stato felice ed invece è comparsa l’ansia, l’ansia che lo ha accompagnato per tanti anni fino a portarlo a chiedere un aiuto concreto. E’ importante osservare un aspetto di questo racconto ed esattamente il fatto che la maggiori manifestazioni dell’ansia erano presenti proprio in quegli ambiti della sua vita non condotti secondo la sua volontà: il lavoro e la relazione con la moglie.
A questo punto spero che sia più facile comprendere l’origine dei Disturbi d’Ansia. La loro comparsa si lega al fatto che noi non ci ascoltiamo abbastanza, o in parole diverse diamo più ascolto alla nostra parte razionale (al dovere) piuttosto che stare in contatto con le nostre emozioni esprimendole. Come quando ad esempio diciamo “Meglio mantenere la calma” quando in realtà vorremmo scoppiare, urlare o piangere. Cosa fa quindi la psicoterapia? La Psicoterapia nei disturbi d’Ansia rappresenta uno strumento efficace che porta l’individuo a visualizzare quali sono i suoi bisogni repressi e, a partir da questo, a sviluppare nuove modalità comportamentali al fine di uscir fuori dai propri schemi per adottarne di nuovi più funzionali al proprio benessere. Riprendendo il caso clinico di cui vi ho accennato prima, il mio paziente viveva intrappolato dallo schema della paura del giudizio degli altri e quindi della paura di perdere gli altri e trovarsi solo. La psicoterapia lo ha portato quindi ad uscire fuori da questo schema, a divenire consapevole che gli altri non lo amano per quello che fa ma piuttosto per quello che è ed imparare a non vivere in dipendenza degli altri.
Per concludere, ritengo utile fornirvi una piccola indicazione nel caso in cui voi soffriste d’ansia. Potrebbe esservi utile nel momento in cui state percependo sensazioni d’ansia dentro di voi porvi queste domande: “Cosa non mi sta bene nella situazione che sto vivendo in questo momento? Cosa non mi permette di star comodo? Cosa voglio in realtà? E cosa posso fare per ottenere ciò che voglio?”
Dott.ssa Ilaria Rizzo