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Con la manovra estiva maggiori verifiche sulle prestazioni collegate ai redditi

La manovra finanziaria correttiva dei conti pubblici introduce una stretta sui controlli reddituali in merito alla concessione di prestazioni a carattere assistenziale e di benefici economici sui trattamenti pensionistici.

Con la manovra estiva maggiori verifiche sulle prestazioni collegate ai redditi

La manovra finanziaria correttiva dei conti pubblici introduce una stretta sui controlli reddituali in merito alla concessione di prestazioni a carattere assistenziale e di benefici economici sui trattamenti pensionistici: parliamo di quei benefici collegati alle pensioni il cui riconoscimento è subordinato all’importo dei redditi del titolare della prestazione, del coniuge e, in alcuni casi, dei figli.

Con l’obiettivo di un controllo più stringente e al fine di evitare il pagamento di trattamenti indebiti, è stato rivisto il sistema delle verifiche reddituali riguardo le prestazioni per le quali sussiste l’obbligo di comunicazione (adempimento noto come “modello Red”). In primo luogo, va prestata attenzione al cambiamento del periodo di riferimento circa i redditi da comunicare agli enti che erogano le prestazioni in questione: non rileveranno più infatti quelli prodotti nell’anno solare precedente il 1° luglio di ciascun anno (con validità del dato fino al 30 giugno dell’anno successivo) ma assume valore il reddito conseguito nello stesso anno. Con le nuove modalità, l’Inps procederà alla verifica automatica delle prestazioni denunciate al casellario centrale pensionati, abbandonando così il sistema di denuncia Red. Nulla è invece innovato circa le tipologie di reddito rilevanti ai fini delle suddette prestazioni.

Chi dunque è titolare di queste prestazioni sarà tenuto non solo a rispettare nuove scadenze ma anche a ricordare che il mancato adempimento porterà a conseguenze più pesanti rispetto all’attuale sistema.

Infatti la manovra stabilisce l’obbligo, per i titolari di prestazioni collegate al reddito, che non comunicano integralmente al fisco – attraverso la denuncia dei redditi – la situazione reddituale incidente sulle prestazioni in godimento, di effettuare la comunicazione dei dati reddituali agli enti previdenziali che erogano la prestazione. In caso contrario la stessa sarà sospesa con effetto dall’anno successivo a quello in cui la dichiarazione dei redditi avrebbe dovuto essere resa. Solo il ravvedimento entro sessanta giorni dalla sospensione, attraverso la comunicazione dei redditi, può scongiurare la revoca del trattamento a titolo definitivo: non bisognerà perciò dimenticarsi di effettuare l’adempimento.