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Il redditometro puntella gli studi

Il redditometro in aiuto degli studi di settore per i settori in cui Gerico si mostra particolarmente in affanno. Si tratta, in particolare, dei settori in cui i comportamenti del contribuente non sono riconducibili a una "filiera a monte" o a una clientela a valle che in qualche modo imponga comportamenti virtuosi. I settori che vengono ritenuti maggiormente a rischio da questo punto di vista sono infatti i cosiddetti servizi alla persona e quelli servizi di prossimità oltre ad alcune professioni che lavorano direttamente per i privati e non per le aziende.

I servizi alla persona possono andare da figure più tradizionali, come il barbiere, a soggetti più complessi, come possono essere ora i centri benessere e così via. Sotto il nome di servizi di prossimità si celano altre figure anch'esse ben note, come l'imbianchino o l'idraulico. Quanto ai professionisti, anche in questo caso si tratta di quelli che hanno una clientela soprattutto costituita da privati.


Sia la filiera a monte (come nel caso del commercio) che una clientela a valle come quella rappresentata dalle imprese che normalmente si fanno fatturare le prestazioni, infatti, rappresentano un dato rintracciabile (noto all'amministrazione finanziaria attraverso i molti dati intrecciabili) che permette una approssimazione piuttosto attendibile rispetto ai dati dei soggetti trattati dagli studi di settore. Nei settori in cui gli studi funzionano, peraltro, nel corso del tempo si è arrivati a una progressiva riduzione dell'evasione stimata.


Discorso tradizionalmente più complesso è quello rispetto appunto ai soggetti che non hanno un "argine" né a valle né a monte. In quel caso l'utilizzo del redditometro sarà probabilmente destinato a sostituire più che a integrare gli studi di settore. Anche se è probabile che prima o poi, quando il modello matematico del redditometro sarà messo in campo, dovrà essere fatto un confronto dei risultati a livello statistico.


L'utilizzo dei due strumenti si presta peraltro a incroci e metterà gli uffici, in più di un'occasione, nella condizione di scegliere quale strumento utilizzare al meglio. Questo, ovviamente, per la quota di contribuenti in cui i due strumenti sono sovrapponibili.
In realtà, già negli accertamenti complessivi degli ultimi anni l'utilizzo in termini numerici dei due strumenti si sta progressivamente avvicinando. Quest'anno sono previsti infatti (e probabilmente il numero sarà superato) 25mila accertamenti da redditometro (e per l'anno prossimo la previsione è che ne saranno fatti 35mila), ma ulteriori crescite sono da preventivare nei prossimi anni. Per uno strumento che era stato quasi dimenticato si tratta di un bel balzo in avanti. Intanto, però, gli accertamenti da Gerico si vanno riducendo. Già nel 2009 gli accertamenti da studi erano stati 52.310, con un calo rilevante rispetto ai 74.696 del 2008. Un avvicinamento a tappe forzate quindi, che però sembra mostrare più un'integrazione dei due strumenti che non un'alternativa.