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Allargate le tutele per i dipendenti di aziende che chiudono a causa della crisi

E' stato firmato il 20 maggio dal ministro del Lavoro, di concerto con l'Economia, il decreto che dà attuazione alle misure del Dl anticrisi con la ripartizione delle risorse destinate agli aiuti ai dipendenti delle aziende che chiudono per la crisi economica.

È prevista per i dipendenti di aziende artigiane, di agenzie di somministrazione in missione presso le aziende artigiane e per i dipendenti delle aziende di servizi, con un anno di contribuzione nel biennio che precede la domanda, per il 2009-2010, l'indennità pari all'80% della retribuzione lorda per un massimo di 90 giorni, anche per periodi frazionati.

A partire dal 2011 l'indennità sarà pari al 60% dello stipendio (importo della disoccupazione con requisiti normali) per i lavoratori assicurati all'Inps da almeno due anni e con almeno 52 contributi settimanali nel biennio che precede la data del licenziamento. Per chi non ha raggiunto questo secondo requisito, ma ha lavorato almeno 78 giorni o è assicurato da almeno due anni con un contributo settimanale nel biennio precedente la domanda, è prevista la riduzione al 35% dell'assegno.

Hanno diritto all'indennità anche gli apprendisti (al lavoro da almeno tre mesi) e, in forma forfetaria, i co.co.co.


Entro 15 giorni dalla pubblicazione del decreto in "Gazzetta", l'Inps dovrà predisporre i modelli ad hoc per la richiesta, da far pervenire all'Istituto telematicamente. All'Inps è affidato il compito di gestire la banca dati aggiornata in tempo reale.


Dunque, tutto procede secondo quanto anticipato durante il "Forum lavoro" organizzato dal Sole 24 Ore e dal Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro. La copertura economica è subordinata alla compartecipazione degli enti bilaterali e, per quest'anno, dei fondi interprofessionali, fissata nel 20% dell'indennità di disoccupazione. Esaurite le risorse o in mancanza dell'ente bilaterale entrerà in campo il meccanismo degli ammortizzatori in deroga.