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Piano Casa Veneto, trovato l’accordo col Governo La Regione si è impegnata a restituire ai Comuni il potere di porre limiti all'applicazione della norma

Si è quasi risolto il contenzioso che ha visto coinvolto il Piano Casa del Veneto . Dopo l’ impugnativa da parte del Consiglio dei Ministri, in un vertice al dipartimento degli Affari regionali tra i capi degli uffici legislativi del Ministero dei beni culturali, del Ministero delle infrastrutture e del Ministero dell’Ambiente e il vicepresidente della Regione Veneto, Marino Zorzato, i tecnici veneti si sono impegnati a riscrivere alcuni contenuti della Legge Regionale 32/2013 .


La Regione si è impegnata a restituire ai Comuni la possibilità di limitare l’applicazione del Piano Casa in presenza di determinate peculiarità territoriali. Ciò sarà possibile utilizzando lo strumento della variante semplificata dei piani urbanistici.

Saranno inoltre esclusi dall’applicazione della legge gli edifici tutelati ai sensi degli strumenti urbanistici adottati dai Comuni anche dopo l’entrata in vigore del nuovo Piano Casa.

Verrà infine rivista la possibilità di realizzare gli interventi di ampliamento a distanza non superiore a 200 metri dal lotto di pertinenza.

La Corte Costituzionale dovrà invece pronunciarsi sulla possibilità di realizzare gli interventi nelle aree a rischio idrogeologico e sull’eliminazione dell’obbligo di rispettare la sagoma preesistente nelle ristrutturazioni edilizie.

Ricordiamo che per quanto riguarda l’ultimo caso, il Decreto del Fare 69/2013 ha già stabilito che possono essere considerate ristrutturazioni le demolizioni e ricostruzioni con cambio di sagoma.