Terapia sessuale
L’utilità della terapia sessuale subentra ogni qualvolta le difficoltà sessuali possono essere attribuite alla presenza di ansia, la quale al momento del rapporto viene condizionata per una varietà di motivi: – preoccupazioni circa le proprie prestazioni sessuali. Per quanto riguarda la disfunzione erettile, ad esempio, il timore dell’insuccesso insorto a seguito di occasionali cadute dell’erezione che sono state notate e drammatizzate (Petruccelli, 1996), induce nei successivi rapporti preoccupazioni circa un eventuale fallimento – preoccupazione per le dimensioni del proprio pene – rifiuto del ruolo femminile – atteggiamenti negativi verso il sesso ed il piacere – paura dell’intimità – paura di perdere il controllo – aggressività e ostilità verso la partner – incapacità di abbandonarsi alle proprie sensazioni corporee, per condizionamenti di tipo sessuofobico, per eccessiva intellettualizzazione – mancanza di coinvolgimento e/o novità – stress in generale – desiderio di fare bella figura. La capacità, di donare piacere alla propria donna o al proprio uomo per alcuni soggetti potrebbe rappresentare un “dover dimostrare” un’abilità/capacità di empatia, e incrinare il loro senso di sicurezza, determinare ansia da prestazione, l’angoscia di non essere all’altezza, il panico di non sentirsi sufficientemente preparati (Baldaro Verde et al., 1993). La presenza di tali pensieri ansiogeni impedisce l’attenzione verso le sensazioni indotte dalle stimolazioni esterne e blocca l’elaborazione di fantasie sessuali eccitanti, facendo quindi venire a mancare importanti componenti di attivazione in grado di far scattare nella corteccia limbica l’interruttore innescante il desiderio. L’obiettivo principale della terapia sessuale consiste nella rimozione delle problematiche immediate e più superficiali che ostacolano una soddisfacente espressione sessuale (Fenelli, Lorenzini, 1999). Rientrano tra questi fattori, ad esempio, l’ansia derivante dalla previsione di una prestazione inefficace, la paura di essere rifiutati o la difficoltà a controllare le proprie emozioni (Fenelli, Lorenzini, 1999). La terapia sessuale, focalizzandosi principalmente sul sintomo, prevede il ricorso a prescrizioni miranti a ridurre o modificare il comportamento disadattivo; le varie tecniche e strategie terapeutiche sono utilizzate con lo scopo di limitare l’ansia, coinvolgere partner poco collaborativi e affrontare le resistenze al cambiamento (Rifelli, 1996). In questa ottica, il ruolo del terapeuta è quello di assistere il soggetto nella ristrutturazione delle sue conoscenze, per acquisire, attraverso questa esperienza, la capacità di porsi adeguatamente anche nella risoluzione di problematiche nuove.