L’Associazione Culturale Villa Celimontana è nata al fine di migliorare l'organizzazione e la realizzazione del Festival Jazz romano “Jazz & Image a Villa Celimontana”, da cui l’Associazione prende il nome. Il Festival è nato nel 1994 ma il nostro lavoro è cominciato qualche anno prima: con un altro nome e conobiettivi più modesti ! Negli anni ’80 Giampiero Rubei ha dato vita a quello che oggi è il più famoso Jazz Club d’Italia: l’Alexanderplatz. Il locale è nato con l’ambiziosa pretesa di proporre ogni sera jazz al 100%. La scelta è stata coraggiosa, perchè in Italia, e soprattutto a Roma, di jazz ce n’era poco; in concomitanza il locale era nato come una sorta di libreria musicale in cui si trovavano curiosità e testate internazionali sullo sconosciuto mondo del jazz. La fatica è stata premiata, dopo poco l’Alexanderplatz è diventato un punto di riferimento internazionale per New York, Londra e Parigi ed è stato scuola di vita per artisti italiani oggi ormai famosi all’estero. Tra le rovine del Palatino, dell’Acquedotto di Claudio e Nerone e le Terme di Caracalla, sul Colle Celio, in un parco di lecci e pini secolari sorge Villa Celimontana. Nel 1553 Giacomo Mattei acquistò “la vigna” tra il Vicus Scauro e Santa Maria in Dominica alla Navicella; alla fine del secolo Ciriaco, discendente di Giacomo, trasformò la vigna in un giardino all’italiana contornato da piante meravigliose e ornato da statue ed opere di arte classica. Sin dalla fine del secolo, grazie a queste trasformazioni, la Villa è diventata una meta culturale in cui forestieri e nobili sostavano per ammirare collezioni di bronzi e sculture: Ciriaco fu un vero e proprio mecenate a Roma, radunò presso la Villa molti artisti, poeti e musicisti. Per creare il perfetto connubio tra arte e natura Ciriaco scelse l'architetto Giacomo Del Duca, allievo di Michelangelo, che edificò il casino sede della collezione degli antichi bronzi e delle statue. Ancora oggi si può ammirare all’interno dei giardini l’obelisco egizio donato a Ciriaco per il suo impegno culturale nel contesto romano. La Villa fu inclusa nel “Pellegrinaggio delle Sette Chiese”: la tradizione voleva che il giovedì grasso i romani osservanti rinunciassero a passatempi profani per far voto di penitenza e andassero in processione lungo l’itinerario che univa le sette basiliche più importanti della città. I fedeli sostavano alla Villa dei Mattei e qui trovavano accoglienza e ristoro: Goethe stesso ricorda il menù di questi convivi e gli straordinari concerti che si tenevano nei giardini della Villa durante il Pellegrinaggio. Dopo la Famiglia Mattei si susseguirono altri proprietari della Villa: Clemente XIII, l’Arciduchessa Marianna D’Austria e poi il principe Godoi, ministro di Carlo IV di Spagna, che diede nuovo splendore alla Villa modificandone i giardini e facendo compiere scavi che portarono alla luce manufatti marmorei dell’epoca di Caracalla. Dopo la prima guerra mondiale la Villa divenne proprietà dello Stato Italiano e nel 1926 passò al comune di Roma che ne fece un parco pubblico e vi stabilì la sede della Società Geografica Italiana, ancora oggi nella Villa. Oggi i giardini di Villa Celimontana si possono visitare tu
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