ENTUSIASMO nel fare cose nuove, nel creare, nel lavorare insieme, nel crederci; entusiasmo che ha fatto muovere i primi passi del ns. Circolo fin dalla sua costituzione nel 1949 e che lo ha fatto camminare per giungere alla soglia dei 70 anni.

DIVERTIMENTO E CULTURA che nella lunga vita del Circolo si sono concretizzati nella scelta delle iniziative di attenzione alle attualità mano a mano che si presentavano nello scorrere del tempo, nei dibattiti culturali su temi etici (le leggi sull'aborto e sul divorzio) e su temi pragmatici che incuriosivano i ns. Soci (il tema sociale delle pensioni, il tema caro all'agricoltura con l'allora entrata in vigore della legge Marcora, all'introduzione dell'ICI, dell'MU, etc..), nell'organizzazione di convegni ed incontri con personalità, per poi passare agli aspetti ludici nell'organizzazione di gite fuori porta, di gare di pesca alla trota o al pesce-gatto nei laghetti di pesca sportiva, di pesca in mare allo sgombro e alla palamite, di svariati tornei di calcio, di gare podistiche. Il ns. Circolo non ha mai trascurato il valore della conoscenza garantendo in più di un’occasione spunti per la riflessione e lo scambio di idee.

SOLIDARIETÀ’ tra vicini di casa, cittadini, amici e conoscenti; perché non è mai mancata la voglia di aiutare e aiutarsi, offrendo l’occasione di non sentirsi mai soli, bensì sempre valorizzati per le proprie capacità.

RELAZIONE INTERGENERAZIONALE, da sempre l'organizzazione dei lavori e le decisioni sono state prese mettendo in relazione generazioni molto diverse; ancora oggi il consiglio direttivo, o meglio La Presidenza, è composto da persone di 2 generazioni diverse giovani e adulti, che intrecciano l'esperienza e l'innovazione, ma che spesso ha bisogno dell'apporto della saggezza della terza generazione, la più anziana.

RICORDO. Quando le persone parlano del ns. Circolo, rievocano spesso i loro ricordi più significativi…le partite a carte, gli scherzi goliardici, le vittorie del proprio rione, la partecipazione alla "Millepiedi" la mitica partita a calcio nel campetto da calcio parrocchiale polveroso del sabato pomeriggio (iniziava subito dopo pranzo e finiva solo al calar della sera) in cui partecipavano orde di giovanissimi, giovani, adulti e anziani divisi in due squadre improvvisate dove, il numero dei calciatori non era quasi mai pari, vi era un continuo ricambio di giocatori che entravano in campo senza aspettare un invito da parte degli altri giocatori, scendevano poi in panchina per riposarsi un po', per poi tornare in campo, magari con la squadra che prima era avversaria, perché il piacere era quello di "fare la bella giocata" e non di vincere. Sono proprio i bei ricordi che desideriamo lasciare a tutti coloro che varcano la soglia del nostro Circolo, trascorrendo con noi liete ore della loro vita!