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Chi siamo

Sono Donata Bardi, laureata in Psicologia nel 2014, con indirizzo Neuropsicologia e Valutazione Cognitiva, mio principale interesse da sempre.


La Neuropsicologia è una scienza che si sviluppa intorno alla metà dell'800, con lo studio di singoli casi neurologici: nasce dall'osservazione che alcuni disturbi specifici, come per esempio disturbi del linguaggio, potevano dipendere da lesioni cerebrali localizzate.


La Neuropsicologia si è poi sviluppata e ampliata velocemente ed è ad oggi un campo ancora in crescita, viste le sue numerose potenzialità: i suoi campi di applicazione si stanno infatti rapidamente espandendo. E' una disciplina che studia i processi cognitivi e comportamentali basandosi sul funzionamento del sistema nervoso. La Neuropsicologia Clinica in particolare si occupa di pazienti con deficit cognitivi congeniti o acquisiti, cominciando da un'accurata diagnosi e stabilendo poi un piano di gestione e di riabilitazione per il paziente.


Un campo in cui la Neuropsicologia Clinica trova una delle sue maggiori applicazioni è quello dell'invecchiamento. In questa fase della vita infatti è possibile andare incontro a un decadimento cognitivo, naturale o patologico, che andrà ad interferire con diversi aspetti della vita.


Di fondamentale importanza è senza alcun dubbio una diagnosi precoce e tempestiva. Quando cominciano a presentarsi lievi o moderati cambiamenti a livello cognitivo, però, non sempre ce ne accorgiamo in prima persona, sarà dunque un familare o qualcuno di vicino che dovrà consigliare alla persona interessata una visita neuropsicologica approfondita.


La diagnosi precoce permette di valutare diversi aspetti del decadimento cognitivo del paziente, e sopratutto permette di impostare un piano di gestione e di trattamento ad hoc tempestivo che risulterà sicuramente più efficacie nel rallentare il processo di decadimento, rispetto invece a un intervento ritardato.


L'obiettivo terapeutico sarà quello di migliorare la qualità della vita del paziente e delle persone che condividono con esso la quotidianità, andando a promuovere un invecchiamento attivo al fine di migliorare il benessere cognitivo. Per raggiungere questo obiettivo saranno necessari incontri ripetuti incentrati sulla stimolazione cognitiva, sia generalizzata che focalizzata sulle aree più deficitarie del paziente; oltre a colloqui di sostegno psicologico per il paziente e per i familiari.





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