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Chi siamo

Mi chiamo Marta Pellizzi e sono una consulente freelance in ambito Comunicazione Web e Social Media Marketing. Da sempre appassionata di tecnologie e Web, ho deciso nel 2015 di avviarmi alla libera professione aprendo uno studio professionale.


Nonostante le difficoltà e il periodo, ho intrapreso questo percorso grazie alla grande passione e alla voglia di riscatto che non è mai venuta meno da quando a diciotto anni ho perso la vista divenendo in seguito ipovedente.


Per via della perdita della vista ho dovuto ridimensionare la mia vita e i miei obiettivi, cambiando spesso rotta e cercando sempre nuove strade per essere competitiva e mettere in pratica tutto ciò che ho imparato dalla vita.


Il destino mi ha insegnato che non devo arrendermi e che devo lottare contro la convenzionalità che tende ad omologare e a uniformare un po' tutto e tutti. Essere uguale agli altri non è un bene e poter portare un pizzico di diversità a questo mondo che sembra ormai tutto standardizzato è quasi una necessità.


Essere ipovedente è un limite oggettivo, che con caparbietà supero tutti i giorni quando svolgo i mio lavoro e mi interfaccio con gli altri. La mia tendenza a non fermarmi è sempre stata vincente e forse è per questo che ho deciso di diventare una libera professionista in un periodo così particolare e quasi demoralizzante per chi si trova a fare impresa.


La verità è che per essere bravi imprenditori, bravi consulenti e bravi lavoratori, bisogna prima di tutto essere persone e comunicatori vincenti. Senza nulla da raccontare non si potrà mai aiutare un cliente ad essere a sua volta comunicativo e leader sul Web.


Ho con fatica accettato di aver perso la vista e non è stato facile quando il tumore continuava a perseguitarmi costringendomi ad approcciarmi in modo nuovo ad ogni situazione. Però ce l'ho fatta, mi sono reinventata e inventata un'attività che qualche anno fa era così lontana dal mio essere. Ho usato - quindi - tutto ciò che potevo, ho potenziato le carenze e facendo della mia storia un bel biglietto da visita, mi sono proposta come professionista capace di comprendere le esigenze altri e di creare sempre strategie nuove per il superamento degli ostacoli.


Tutto questo non è poco. Tutto questo è la mia vita, la mia storia e il mio futuro. Non male, vero?

Ho con fatica accettato di aver perso la vista e non è stato facile quando il tumore continuava a perseguitarmi costringendomi ad approcciarmi in modo nuovo ad ogni situazione. Però ce l'ho fatta, mi sono reinventata e inventata un'attività che qualche anno fa era così lontana dal mio essere. Ho usato - quindi - tutto ciò che potevo, ho potenziato le carenze e facendo della mia storia un bel biglietto da visita, mi sono proposta come professionista capace di comprendere le esigenze altri e di creare sempre strategie nuove per il superamento degli ostacoli .

Tutto questo non è poco. Tutto questo è la mia vita, la mia storia e il mio futuro. Non male, vero?