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Perché devo andare dallo psicologo?


Io non sono pazzo!....”


Questa è la frase che sento più spesso dire dalle persone quando si avvicinano in qualche modo allo psicologo o alla psicologia in genere.


Io mi sono avvicinata alla psicologia per un motivo diametralmente opposto.


Ho sempre pensato che lo psicologo fosse l’esperto del benessere e si occupasse del mantenimento della salute e della buona qualità della vita. Così sono diventata psicologa pensando non solo di aiutare le persone che soffrono a stare un po’ meglio, ma anche e soprattutto di aiutare le persone che stanno bene a migliorare le proprie risorse e capacità e a preservare la propria salute


Mi occupo di insegnamento, formazione, progetti di prevenzione nelle scuole, sportelli di ascolto per persone che hanno necessità di essere ascoltate.


Dopo la laurea in Psicologia dello Sviluppo ed Educazione, presso l'Università “La Sapienza” di Roma, con una tesi empirica sul disegno infantile, mi sono specializzata in Psicoterapia ad indirizzo Cognitivo-Comportamentale ed Intervento Psicosociale alla Scuola quadriennale di Specializzazione del Centro per la Ricerca in Psicoterapia (CRP), con il Prof. Lucio Sibilia e la Prof.ssa Stefania Borgo, fondatori della Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva (SITCC).


Perché un intervento bio-psico-sociale per la salute mentale?


Rispetto alla medicina, la psicologia della salute ha un’impostazione differente. Si passa da un modello biomedico, basato sulla visione della malattia come una deviazione rispetto alla norma biologica, al modello biopsicosociale, che tiene conto di fattori biologici, psicologici e sociali nel valutare lo stato di salute.


Attraverso la prevenzione e lavorando a livello sistemico,si cerca di limitare le disfunzioni, intervenendo per disinnescare il percorso: sofferenza-------disturbo------malattia della persona.


Avere una buona qualità della vita e una salute mentale positiva, significa:


1.Avere una buona immagine di sé e una buona autostima


2.Essere capaci di stabilire e mantenere relazioni non superficiali con un ampio spettro di persone


3.Rispettare gli altri, non importa quanto differenti


4.Essere capaci di empatia nei confronti degli altri


5.Essere capaci di gestire e affrontare le più comuni fonti di stress senza gravi o prolungate disfunzioni


6.Riuscire a trovare soluzioni realistiche e creative ai problemi, impegnarsi in attività costruttive


7.Usare i doni e i talenti personali per migliorare se stessi ed essere utili agli altri


8.Resistere a pressioni commerciali e sociali verso comportamenti ad alto rischio


9.Analizzare criticamente le informazioni ed arrivare a giudizi fondati


10. Dare un nuovo significato all’esperienza personale



Lo so che non è sempre facile chiedere un aiuto e confrontarsi con qualcosa di nuovo…


A volte le situazioni conosciute, anche se disfunzionali, tranquillizzano perché sono note e assicurano il controllo, ma questo non permette di crescere e di migliorare.


Il confronto con uno specialista apre nuove strade e permette di indossare lenti nuove per guardare ciò che succede dentro e fuori di noi.


Attraverso il raccontarsi, l’ascolto empatico, le schede auto osservative,... la terapia cognitivo-comportamentale permette un incontro tra due scienziati: il terapeuta esperto di tecniche e strategie e il cliente esperto dell’oggetto del lavoro: la sua vita.


Si lavora insieme per realizzare il progetto comune del benessere del cliente e del miglioramento della qualità della vita, con l’obiettivo principale che il cliente impari presto a fare a meno del terapeuta….


Dott.ssa Stefania Schiesaro