compressore
Il compressore è uno dei processori irrinunciabili nella pratica audio e viene utilizzato in tanti modi diversi. In questa sezione ne verranno descritti i più comuni e codificati, ferma restando la possibilità di un impiego personalizzato purché eseguito con arte e non confidando nella fortuna 'che tanto alla fine qualcosa di carino esce fuori....!' Compressione dell'intero mix : Applicando una compressione stereo ad un intero mix possiamo ottenere un suono più omogeneo in quanto le brusche variazioni di volume vengono livellate e tutti i suoni vanno a far parte di un corpo unico. La compressione di un intero mix ci permette anche di limitarne la dinamica e questo viene fatto sia perché il genere musicale in questione lo richiede (per esempio la musica dance non richiede più di 30 dB di dinamica dunque se registriamo una batteria vera per un pezzo dance saremo obbligati a comprimerla interamente), sia per motivi tecnici (per esempio, la trasmissione della musica via radio consente una dinamica al massimo di 15 dB dunque viene effettuata una pesante compressione prima della diffusione). A volte una leggera compressione viene applicata già durante la fase di registrazione per evitare problemi di saturazione. Ovviamente ciò che è stato detto per un intero mix può essere applicato anche ad un sub-mix. Per esempio se abbiamo una sezione fiati a 8 elementi, possiamo scegliere di realizzare un submix di questi e comprimerli separatamente per ottenere una sezione fiati omogenea prima che venga mixata con gli altri strumenti. Lo stesso discorso vale per una batteria registrata con tanti microfoni. I valori impiegati in questo contesto sono: rapporto di compressione leggero (2:1) (per non introdurre manipolazioni troppo udibili), soglia bassa (in quanto vogliamo ridurre generalmente l'intera dinamica e non solo la parte superiore), attacco medio (per reagire mediamente a tutti suoni presenti nel mix), rilascio lungo (fino a 2 secondi, il compressore rimane praticamente sempre in azione e questo permette di evitare vistose variazioni di volume). Nel caso in cui un compressore venga usato in modalità stereo, le due side chain vengono linkate tramite un apposito switch in modo da avere un funzionamento sincrono sui due canali. In questo caso i controlli sidechain vengono unificati sul compressore di sinistra mentre quelli di destra vengono disattivati. Modifica dell'inviluppo di un segnale : In questo caso vogliamo modificare il suono del singolo strumento. La scelta dei parametri dipende interamente dal tipo di segnale in ingresso e dal risultato che vogliamo ottenere. Vediamo due esempi opposti di questa modalità operativa. Come primo esempio consideriamo di voler aumentare l'attacco del suono considerato. Utilizzeremo allora un tempo di attacco lento per permettere al primo transiente del suono di passare inalterato attraverso il compressore. Il tempo di rilascio dovrà essere più lungo della durata del suono prodotto per lasciare il compressore in azione fino all'esaurimento del suono. La soglia e il rapporto di compressione dipendono dall'ampiezza del segnale di ingresso e da quanto pesantemente vogliamo agire sul suono. L'esempio opposto prende in considerazione un suono di cui si vuole allungare la durata come per esempio quando vogliamo realizzare un sustain molto lungo su una nota di chitarra elettrica. In questo caso il tempo di attacco sarà selezionato sul valore minimo per non modificare la parte iniziale dell'inviluppo del suono. La soglia verrà scelta abbastanza alta, il tempo di release lungo e il rapporto di compressione basso. Questa combinazione di scelte fa sì che non appena il suono arriva al suo massimo, supera la soglia e dunque il compressore entra in funzione. Tuttavia, a causa del basso rapporto di compressione, l'ampiezza del suono rimarrà pressoché inalterata. Dopo questa fase il suono originario decade ma il tempo di rilascio è lungo e impone al compressore di mantenere l'ampiezza del suono al valore iniziale per tutta la sua durata.