FENG SHUI
Feng Shui significa, letteralmente, “acqua e vento”: l’acqua simboleggia la quiete e il vento rappresenta, invece, il movimento. Si tratta, in pratica, del concetto degli opposti, dello Yang e dello Yin, che è alla base dell’armonia universale, applicato alla bioarchitettura (l’architettura ecologica, che utilizza cioè materiali naturali).
Secondo il Feng Shui, così come il corpo umano è percorso da canali, chiamati meridiani, in cui scorre l’energia, o Ch’i (in molti testi è scritto anche Qi), il globo terrestre è percorso da una rete di linee in cui scorre l’energia.
“L’originaria sensibilità cinese tende a vedere la vita come qualcosa che pervade l’intero universo, e si manifesta non solo negli esseri viventi ma anche nei venti, nelle sorgenti, nei laghi, negli alberi, nelle rocce, nella terra” (Portoghesi, 1999).
Ogni luogo ha i propri tratti topografici originali che modificano l’influenza locale del qi della natura. Le forme delle colline e la direzione dei corsi d’acqua sono state determinate dall’influenza dei venti e delle acque, e quindi rivestono una grande importanza; ma al tempo stesso l’altezza e la forma degli edifici, l’orientamento delle strade e dei ponti sono anch’essi fattori potenti. (J. Needham)
Il termine feng shui , in dialetto cantonese tai feng shui ( guardare od osservare ) e in dialetto mandarino tsu feng shui ( misurare o calcolare ), riporta la memoria inevitabilmente all’Oriente; a Paesi dove l’attenzione al corpo, in stretta relazione con lo spirito e la mente, è più accentuata e dove vive fervida la tradizione e il culto dell’ascolto dell’energia vitale qi : la forza cosmica, universale o sangue della vita, che dagli antichi saggi cinesi si vuole scorra in tutto; nell’uomo, negli oggetti, nelle tante forme naturali. «Il qi è un’energia vitale che scorre nella terra e anima ogni forma dell’esistente. Può essere accumulata, dispersa, incanalata, ed è, in definitiva, responsabile di tutti i mutamenti esistenziali delle cose viventi» (Eitel, 1995).
Questo concetto ha riscontro anche in Occidente nella geobiologia, che è una branca della bioarchitettura. Questa antica disciplina è di origine cinese ed è antica di oltre cinquemila anni, tuttora è molto radicata sia nella Cina Popolare sia a Hong Kong, tanto che, al momento dell’acquisto di un terreno o di uno stabile, il primo esperto a essere consultato è un maestro di Feng Shui; il suo parere condiziona il mercato immobiliare e, perfino quando un’attività economica subisce dei rovesci, è immediato chiedergli un responso sulle eventuali energie ostili messe in moto dal tipo di architettura o di decorazione interna.

PRATICA DEL FENG SHUI IN CINA
Proprio in Cina quest’arte cominciò ad assumere via via sempre maggiore importanza, con i saggi geomanti (maestri nell’ascolto del qi denominati feng shui hsien sheng ), richiesti per l’individuazione del sito ideale. L’applicazione del feng shui nella pianificazione delle città e degli edifici importanti (come la Città Proibita, Il Tempio del Cielo, il Palazzo d’Estate…., disposti su mandala di 9 quadrati) ha una storia di molti secoli più lunga in Cina rispetto a quella del feng shui per le tombe (dei Ming e della Città di Xi’an) e per le abitazioni.
Compito degli antichi geomanti cinesi era quindi quello di indirizzare il richiedente nella costruzione della casa perché questa potesse essere, seguendo principi che si fondavano sia sulla conoscenza del qi , ma soprattutto sullo studio architettonico e paesaggistico, la più ben augurante possibile.
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