intonaci
L'intonaco è tradizionalmente una malta composta da una parte legante (indurente) che ingloba sabbia di dimensione granulometrica selezionata con diametro massimo generalmente non superiore ai 2 millimetri . Negli intonaci moderni, inoltre, sono presenti sostanze additive (ad esempio cellulosa , amido , fumo di silice , plastici, ecc.) aggiunte con lo scopo di modificare le caratteristiche dell'intonaco. Gli intonaci si distinguono in base al legante usato:
- intonaco a base di calce , dove il legante è la calce (calce idrata o calce idraulica , in forma di polvere o grassello ); [2]
- intonaco calce-cemento, dove il legante è una miscela di calce idrata e cemento portland, con prevalenza di calce;
- intonaco cemento-calce, dove il legante è una miscela di calce idrata e cemento portland, con prevalenza di cemento;
- intonaco a base di gesso , dove il legante è esclusivamente gesso;
- intonaco a base di argilla, dove l'unico legante è l'argilla.
La sabbia utilizzata nell'intonaco può essere calcarea o silicea, di provenienza fluviale (naturale) o derivante da macinazione. L'intonaco, più correttamente detto corpo d'intonaco , forma un rivestimento compatto composto di più strati, ognuno con caratteristiche e funzioni diverse, che va a coprire la muratura con spessore generalmente compreso tra 1,5 e 2 centimetri ; in casi particolari lo spessore può raggiungere anche i 10 centimetri.
Il primo strato a contatto con la muratura si chiama " rinzaffo " o '"abbozzo" o "strigata" o "prima mano" o "intonaco di fondo"; esso ha il compito di ponte di adesione tra il corpo d'intonaco e la muratura; viene applicato in maniera non uniforme fino al rivestimento del 60-80% circa della muratura: con la sua granulometria grossolana crea delle zone ruvide che serviranno da aggrappante per gli strati successivi. Tra i vari strati dell'intonaco, il rinzaffo è quello che presenta le più elevate resistenze a sollecitazioni fisiche.
Il secondo strato è definito arriccio o arricciato o intonaco rustico o "seconda mano" o "intonaco di finitura", ha una granulometria media (circa 1,5 millimetri di diametro massimo) e viene applicato in spessori che variano da 1,5 a 2 centimetri, rivestendo così il ruolo di vero e proprio scheletro di tutto il sistema intonaco. Il suo principale compito è di uniformare la superficie delle murature, andando ad eliminare tutti gli eventuali difetti di planarità e verticalità, e, dato lo spessore, di barriera protettiva nonché di struttura portante per gli strati successivi (intonaco di finitura o sistema collante-piastrella).
L'ultimo strato, detto intonachino o velo o intonaco civile (la sua applicazione è generalmente definita stabilitura ) ha generalmente due funzioni: proteggere l'intonaco e renderlo esteticamente gradevole. Ha una granulometria fine, di diametro massimo inferiore agli 800 micron, ed il suo spessore di applicazione è inferiore ai 3 millimetri. Nell'antichità quest'ultimo strato era solitamente realizzato con colorante, acqua e calce, permettendo l'esecuzione di pitture a fresco , [3] mentre oggi vi sono numerose tipologie di pitture ed intonaci protettivi già rifiniti, il più diffuso materiale utilizzato come finitura è lo stucco che può essere a base di cemento o a base gesso, la sua funzione è di rendere la superficie uniforme e liscia.