In questo nuovo progetto di mostra quindici artiste si confrontano sulla raffigurazione di Maria madre di Gesù, una delle donne più conosciute in tutto il mondo. Una donna che ha portato sulle proprie spalle, con grande amore, la responsabilità di essere stata la madre del figlio di Dio, con tutte le conseguenze che questo ha comportato: persecuzione, crocifissione e morte, cosa che ogni donna non vorrebbe mai augurarsi di vedere del proprio figlio. (Mia nonna Maria mi diceva: “ vorrei avere la grazia da Dio di poter morire prima dei miei figli ”) .

Sono numerose le interpretazioni letterarie su questo tema, in particolare nella poesia cinque-secentesca dell’età della Controriforma, e tra il Manierismo ed il Barocco. Una ripresa contemporanea, la troviamo in alcuni brani scritti dal Cantautore Fabrizio De Andrè, ispiratosi ai vangeli apocrifi, dove ne accentua l’aspetto umano, contrapponendo alla Vergine le madri dei due ladroni (Tito e Dimaco), esse infatti separatamente sottolineano l’atrocità del dolore per la morte dei loro figli. Questa scena è presente anche nell’opera teatrale “Mistero buffo” di Dario Fo (1969), con un’elaborazione stilistica legata alla tradizione della cultura giullaresca, ma ancora il nome di Maria riecheggia negli scritti di Alessandro Manzoni, Giovanni Pascoli, Luigi Pirandello, Giovanni Verga e molti altri.

Questo soggetto ha avuto una straordinaria fortuna attraverso i secoli soprattutto in ambito figurativo la Madonna è infatti protagonista di molteplici opere iniziando dalle antiche icone come la Madonna Theotokòs-VI.VII sec , il Mosaico dell’ abside di Santa Sofia a Istanbul, la splendida scultura in avorio realizzata dal Maestro del Registrum Gregorii, Vergine col bambino del 1000, e La Madonna con il Bambino; Roma, manifattura di San Michele realizzata nel 1780 dall’arazziere Felice Cettomai da una copia di un dipinto di Carlo Maratta, che attualmente si trova presso la Biblioteca Nazionale di Firenze,