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Sagre e feste di acireale
09/01/2010 AcirealeGENNAIO
Festa di San Sebastiano - Acireale (CT)
Il Santo che "nesci nudu e si cogghi ‘u friddu" compatrono della città insieme a Santa Venera, è il messaggero della primavera e anche di quella festa del Re Borbone pronta a colorare il febbraio acese. San Sebastiano è un santo martire della Chiesa cristiana. I soli documenti storici da cui è possibile ricavare i pochi elementi certi sulla vita del santo sono un breve passo nel commento al salmo 118 di Sant'Ambrogio e la Depositio Manyrum di un cronografo del 354. Sebastiano venne martirizzato sotto Diocleziano poiché il suo zelo per la diffusione della dottrina cristiana unito a quello per l'assistenza ai carcerati e alla sepoltura dei martiri non passarono inosservati e furono sgraditi all'imperatore. Fu condannato a morte mediante il supplizio delle frecce. La leggenda narra che di notte alcuni cristiani si recarono sul posto per dargli sepoltura. Accortasi che era ancora miracolosamente vivo, una nobildonna di nome Irene lo soccorse e lo accolse nel suo palazzo del Palatino. Riacquistata la salute, anziché seguire l'invito dei cristiani ad abbandonare Roma per avere salva la vita, egli decise di dichiarare pubblicamente la sua fede in Cristo. Fu ucciso, probabilmente tra la fine del III sec. e l'inizio del IV sec. mediante flagellazione nell'ippodromo del Palatino e il suo corpo gettato in una cloaca. La festività di San Sebastiano martire, è celebrata dal mondo d'occidente il 20 gennaio e dal mondo orientale il 18 dicembre. E' molto venerato in Sicilia dove culto del Martire sembra che sia stato introdotto nell'anno 1063 dai Lombardi al seguito di Ruggero I. La devozione a San Sebastiano si accrebbe tra il 1625 e 1630, quando si invocò la sua intercessione per fermare la terribile epidemia di peste che affliggeva l'Isola siciliana. Molte città facevano a gara per festeggiarlo visti i grandi prodigi e le guarigioni che avvenivano tramite la sua intercessione e ancora oggi sono molte le città in cui la festività del Santo è molto sentita. Oggi non viene invocato più come protettore contro la peste e le epidemie, ma è il santo patrono della polizia municipale. L'iconografia classica lo raffigura sotto martirio e trafitto dalle frecce legato ad un albero o ad una colonna.
FEBBRAIO
Il più bel Carnevale di Sicilia - Acireale
Le sue origini risalgono alla fine del sedicesimo secolo e da settanta anni a questa parte, il carnevale di Acireale è considerato il più bello di Sicilia. Nato dall'abitudine di celebrare questa festa con lanci di uova e arance, il carnevale acese si è andato sempre più raffinando nel tempo. Nel Settecento naquero gli "abbatazzi", che diedero una impronta più ilarica alla manifestazione grazie alla loro figura di poeti popolari bravi nell'inventare divertenti rime che poi recitavano alla gente lungo le strade.Nell'Ottocento, di rilevante importanza per la crescita artistica del Carnevale fu la "cassariata", una sfilata di carrozze riservate ai nobili dalle quali questi ultimi lanciavano confetti colorati alla gente in strada. Il divertimento era poi amplificato dai numerosi giochi che si svolgevano in piazza, istituiti in occasione della festa. Fra questi si ricordano: il tiro alla fune, l'albero della cuccagna, la corsa con i sacchi e molti altri che vengono ancora oggi praticati per mantenere viva la tradizione. Alla fine degli anni venti, il Carnevale acese va acquistando un forte valore turistico ma soprattutto folcloristico. Questo portò col tempo, alla nascita delle suggestive maschere in cartapesta (anni trenta), alla trasformazione di quest'ultima in carri allegorici animati da gruppi satirici, all'introduzione delle macchine infiorate, cose queste che contribuirono a far riconoscere questa festa come una delle più rinomate a livello internazionale.La manifestazione ha continuato ad evolversi con carri e maschere sempre più grandi e colorate, usando sempre più fiori per le sue composizioni (oltre 30.000 garofani), attirando sempre più gente e divertendo tutti e sempre. Il carnevale di Acireale , una delle più antiche ricette di buonumore della nostra terra! Se avete un pizzico di allegria e la giusta predisposizione al sorriso, unitevi alla folla e dimenticherete i vostri problemi, vivendo ore di assoluta spensieratezza, con il più Bel Carnevale di Sicilia. Diventerete protagonisti di un teatro delle meraviglie: maschere, coriandoli, luci, fiori, musica e soprattutto tanto calore umano. Le stupende vie e piazze del centro storico di Acireale sono la cornice ideale per uno spettacolo che raggiunge il clou con le sfilate dei carri, attraverso i quali gli artigiani acesi esprimono la loro arguzia e fantasia stimolando quella degli altri. Ammirare le sfilate è come sfogliare una rivista di argomenti vari, sempre trattati con molta allegoria e tanta satira, tanto da far si che anche i problemi più seri possano generare un sorriso, diventando nel contempo oggetto di riflessione. Il Carnevale e' il lungo periodo festivo che precede il digiuno quaresimale nei paesi a tradizione cattolica. Si e' creduto per molto tempo che l'origine del termine "carnevale" fosse derivato da "carne levare". L'opinione più' diffusa e' invece che il carnevale rappresenti un adattamento cristiano di antiche cerimonie purificatrici pagane. La ricostruzione storica del carnevale, in una città' come Acireale, e' alquanto complessa. Da alcuni documenti, quali mandati di pagamento, si ha certezza che tale ricorrenza venisse già festeggiata alla fine del XVI secolo. E' del 1594 il documento più' antico sul carnevale acese (mandati di pagamento, vol. II, 1586-1595, libro 6 foglio 72v). Un documento risalente al 1612 prova addirittura che durante il carnevale acese vi era l'abitudine di giocare tirando arance e limoni. Infatti in tale documento è bandita questa possibilità, ma la popolazione acese continuo' in tale pratica ancora per molti anni, così come risulta da altri documenti. Questa abitudine e' ancora presente ad Ivrea, dove durante il carnevale si svolge la conosciutissima "battaglia delle arance". Nel XVII secolo in Sicilia si ha la comparsa di una maschera con caratteristiche ben definite: l'Abbatazzu, chiamato anche Pueta Minutizzu. La persona mimava nobili o ecclesiastici, portando un grosso libro, da cui facendo finta di leggere, sentenziava battute satiriche e sfottenti. Nel 1693 a seguito del terremoto venne proibita ogni pratica carnascialesca e ciò' segna la linea di frattura fra il carnevale acese del '600 e quello che sorgerà' nel '700 (Cherubino Aliotta, Le tre corone, Catania 1693). Nel XVIII secolo la tradizione venne ripresa. Spuntano altre maschere, ed all'Abbatazzu si affiancano i Baruni con l'intento di prendere in giro l'aristocrazia: difatti la maschera era costruita da un costume rassomigliante ad un abito nobiliare ma chiaramente irridente. Altra maschera erano i Manti, costume con molti fronzoli che aveva il solo scopo di far mantenere l'anonimato a chi l'indossava. Il XXI secolo e' il secolo della cassariata, cioè' la sfilata delle carrozze (landaus) dei nobili che lanciavano alla gente dei confetti multicolori. Successivamente tali landaus con i nobili proprietari vennero "scalzati" dalla cartapesta. Nel 1880 ad Acireale si costruiscono i primi carri di cartapesta. Da allora fino ai nostri giorni Acireale ha mantenuto questa tradizione avvalendosi di vari cantieri portati avanti da volenterosi artigiani che hanno realizzato carri sempre più' curati. Nel 1929 il carattere di spontaneità' e di iniziativa privata lascia il posto all'organizzazione istituzionalizzata: infatti l'onere di organizzare il carnevale e' sostenuto da quest'anno dall'Azienda autonoma della Stazione di cura di Acireale. Nel 1930 per la prima volta si vedono delle vetture adornate da fiori. Questo e' il primo passo verso la realizzazione dei "carri infiorati" che acquisiscono una fisionomia ben definita nel dopoguerra. Negli anni '50 - '60 ai carri allegorici ed alle macchine infiorate, si affiancano dei mini-carri, detti "Lilliput", a bordo dei quali trova posto un bambino. In questi anni fanno storia a se' alcuni personaggi che con il loro spirito e con stupefacenti mascherate hanno lasciato un segno indelebile nella storia del carnevale acese, cioè': Cola Taddazza e Quadaredda, dei quali il successore più' degno, in epoca posteriore, fu Ciccitto. Dal 1970 al 1995 "il più' bel Carnevale di Sicilia", si perfeziona e si assesta, diventando sempre più' imponente e soprattutto affinandosi nella costruzione di Carri allegorici (sempre più' sofisticati e colorati) e Carri infiorati (sempre più' mastodontici), che raggiungono un livello d'importanza pari ai primi. Nel 1996 Acireale, per la prima volta, ha la lotteria nazionale assieme a Viareggio e Putignano. Questa e' l'occasione affinché' "Il più' bel Carnevale di Sicilia" acquisti una dimensione nazionale.
LUGLIO
Festa di Santa Venera - Acireale
Dal 13 al 26 luglio si svolgono i festeggiamenti in onore della patrona, Santa Venera, con tradizionali manifestazioni folcloristiche, rappresentazioni teatrali e spettacoli in genere. La data della festa, che in realtà dovrebbe essere il 20 Novembre, è stata spostata a Luglio per le migliori condizioni climatiche. La statua è posta sopra un fercolo e portata in processione dalla Cattedrale per le vie della città, seguita dalle Candelore, grandi ceri in legno inciso portate a spalla dai rappresentanti della corporazione di Arti e Mestieri, i quali si cimentano in una danza tipica detta "annacata ".
AGOSTO
Carnevale estivo di Acireale - Acireale
el mese di agosto, si svolge il " Carnevale estivo di Acireale". Il Folk in parata al Centro storico, Carosello di carretti siciliani bardati a festa, gruppi folcloristici, bande musicali, estemporanee ed esposizione di prodotti artigianali locali. NEL CORSO DELLE DUE GIORNATE - DALLE ORE 17 NELLE VIE E PIAZZE DEL CENTRO STORICO: Cantastorie; Gruppi folk; Bande musicali; Le botteghe artigianali (via Cavour, piazza San Domenico), Estemporanea ed esposizione di prodotti artigianali locali a cura dell'Unione Artigiani Acesi; Il carretto siciliano in mostra (piazza Giovanni XXIII): la storia, i colori, gli antichi mestieri; La lavorazione della cartapesta (largo Botteghelle); La bottega artigianale dei dolci con la preparazione della Pasta Reale (pasticceria Bella corso Umberto 66 e pasticceria Belvedere corso Umberto 230), della Pasta di Mandorla (pasticceria Leotta via Ruggero VII 9), degustazione prodotti siciliani (Dolcezze e dintorni piazza Duomo 32, Aromi di Sicilia via Cavour 42). Ancora: l'Opera dei pupi in piazza Mazzini; Museo dei Pupi L'artigianato del puparo (via Alessi, Teatro opera dei pupi); mostra di cartoline Bellezze al Bagno in piazza Duomo a cura dell' Ass. Filatelica e Numismatica acese; Esposizione carri in miniatura del Carnevale di Acireale (Palazzo di Città).
DICEMBRE
I Presepi di Acireale - Acireale
Nella strada che collega Acireale con le frazioni a mare, si trova la caratteristica chiesetta di Santa Maria della Neve meglio conosciuta come “A Rutta”, la grotta. La chiesa è ricavata nella roccia e risale alla metà del settecento. Il sacerdote Mariano Valerio, decise di impiantarvi un presepe a grandezza naturale. Fece modellare da artigiani locali gli splendidi volti di cera dei personaggi che compongono la tradizione del presepe. Commissionò gli splendidi vestiti finemente decorati e completò la scena con oggetti caratteristici della tradizione siciliana. I circa 30 personaggi sono stati di recente restaurati con un lavoro attento e meticoloso e sono fruibili al pubblico. Oltre ai tipici personaggi della natività, con la Madonna nell’inedita posa di tenere il bambino in braccio, si segnala la presenza di tipici personaggi del presepe acese: ”Innaru” (che si riscalda dinanzi al fuoco) e ”u meravighatu da stidda” (che rimane estasiato dal passaggio della stella cometa). Nel 1752 la grotta fu consacrata e, quindi, qualche anno dopo ingrandita e completata con un degno prospetto esterno recante le statue della natività. All’interno viene custodita una pala d’altare a tema realizzata da Vito D’Anna. La chiesa è gestita dalla parrocchia di Santa Maria degli Angeli e la visita al presepe è organizzata dall’associazione “il pellicano”. Viene officiata una sola suggestiva Messa la notte di Natale. Orari di apertura: Dall’1 al15 Dicembre 9.00-13.00; Dal 16 Dicembre al 6 Gennaio 9.00-13.00 16.00-20.00; Ingresso: 1 euro adulti - 0,50 centesimi ridotto; Tel.: 095 7647359 - 095 605633. La seconda tappa dell’itinerario porta inevitabilmente a San Rocco, presso i cui locali si svolge la mostra di presepi artigianali “ Stella di Betlemme”. Visitabile solo di pomeriggio, tra le 16 e le 20 (apertura anche mattutina nei festivi), la mostra offre al pubblico il genio di molti dilettanti locali che riescono a creare vere opere d’arte. Tra essi, medici, insegnanti e ragazzi delle scuole. Da non perdere anche il Presepe allestito presso l’ Oratorio dei Padri Filippini , in via Arcangelo Raffaele (accanto alla basilica di San Sebastiano). L’opera, realizzata dai giovani dell’oratorio, solitamente ricopre un vasto spazio espositivo e spesso propone elementi realistici e vivi (laghetto artificiale, animali veri…) che riempiono di entusiasmo gli occhi dei bambini e riportano il gusto della passata infanzia anche negli adulti che li accompagnano.
Data Fine: 31/12/2010
Frequenza evento: MENSILE