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E' l'ora dei centri commerciali naturali
Centri Commerciali Naturali sono forme di aggregazione tra imprese commerciali,
artigianali e di servizio insistenti su una determinata area della Città, con lo
scopo di valorizzare il territorio e di rendere più competitivo il sistema
commerciale di cui sono parte. Si tratta di un nuovo modello organizzativo nato
dalla consapevolezza che solo una gestione integrata dell'offerta commerciale
può garantire agli esercizi di vicinato delle reali possibilità di successo
nella competizione con altre tipologie distributive. Per meglio realizzare un
progetto di riqualificazione e/o valorizzazione del territorio è utile, però,
allargare la partecipazione anche ad altri soggetti non piccoli imprenditori
quali la Municipalità, gli enti pubblici aventi sede sul territorio che deve
essere specificamente definito e possibilmente quanto più omogeneo possibile, le
associazioni laiche e cattoliche, di volontariato e di impegno civico, i
rappresentanti delle categorie dei consumatori ecc. In pratica tutti coloro che
sono portatori di interesse su quel determinato territorio. In questo caso si
determina un Centro Commerciale Naturale Integrato. L'eventualità che tale
struttura ottenga anche il riconoscimento pubblico da parte dell'amministrazione
comunale abbiamo il Centro Commerciale Naturale Integrato Riconosciuto. Ma come
si può costruire un CCN Integrato ? Certamente è necessario definire un modello
di governo che in molte parti d'Europa, oltre che in Italia, è definita nel TCM
Town CentreMangement. Questo modello ha dimostrato di essere una forma
organizzativa particolarmente efficace nella gestione delle aree urbane oggetto
di progetti di riqualificazione o anche più semplicemente di rivitalizzazione.
L'obiettivo ancor quando appare semplice e chiaro, molto più complessa e
difficile è la sua realizzazione. Cosi si può giungere a costruire un CCN
Integrato e come costruire un TCM efficace ? Una strada possibile da percorrere
può essere senza dubbio quella della sperimentazione di un processo di Bilancio
Partecipativo.
Quest'ultimo inteso come strumento organizzativo capace di
garantire il massimo coinvolgimento di tutti i soggetti presenti nel CCN
Integrato , quindi, in grado di costruire il più ampio consenso possibile su
obiettivi e azioni. Il Bilancio partecipativo consta generalmente di un iter che
coinvolgendo tutti gli stakeholders interessati, porta ad individuare quelle che
sono le priorità da perseguire secondo il sentire comune. Le fasi attraverso cui
si realizza un esperienza di Bilancio Partecipativo possono ricondursi in linea
di massima a queste fasi:
• raggruppamento di tutte le diverse categorie di
stakeholders presenti nell'ambito territoriale del CCN;
• convocazione di
pubbliche assemblee;
• realizzazione e compilazione di questionari per la
rilevazione delle caratteristiche dei soggetti coinvolti;
• elaborazione dei
questionari e clusterizzazione dei partecipanti in base agli interessi
condivisi;
• convocazioni, per ogni area di interesse, di una riunione che
veda la partecipazione di moderatori, che abbiano il compito di fungere da guida
nelle riunioni ed evidenzino le problematiche ed i bisogni emersi,
rappresentandoli secondo una precisa "graduazione", evidenziando le possibili
soluzioni, indicando le diverse alternative, anch'esse secondo una "graduatoria"
definita e facendo si che il tutto confluisca in una proposta da sottoscrivere;
raccolta di obiezioni e suggerimenti attraverso la somministrazione di un
ulteriore questionario;
• organizzazione di una nuova assemblea dove
illustrare i risultati e dove, volendo, gli stakeholders possono indicare i loro
"portavoce", oppure nominare un comitato di rappresentanza che funga da
interfaccia tra loro e il TCM;
• elezione di delegati, in numero
proporzionato a quello delle diverse categorie di stakeholders;
individuazione di tutte le priorità, votazione sui progetti e sul
reperimento ed uso dei fondi e definizione della graduatoria degli interventi.
Nella sostanza si tratta di un processo decisionale che vede tutti i
soggetti portatori di interessi decidere su cosa bisogna realizzare e come e
quando realizzarla. Il TCM oltre a convocare e presenziare le riunioni
attraverso la definizione delle tematiche che bisogna affrontare di volta in
volta, (lavori pubblici da realizzare, arredo urbano, manutenzione, sicurezza,
viabilità, mobilità, promozione, ecc.) deve assistere attivamente il processo
decisionale e, grazie alle proprie competenze, deve essere in grado di fornire
le informazioni tecniche, legali e finanziarie sulla fattibilità degli
interventi sollecitati e, nel caso, proporre soluzioni alternative, che siano
però accettate e condivise dalla platea degli stakeholders. Per dare concretezza
ed efficacia al processo decisionale condiviso, questo deve materializzarsi in
un documento di programmazione che rappresenti un vero e proprio vademecum per
gli organi di gestione, nonché una gerarchia delle priorità da perseguire.
Sarebbe auspicabile poi, che la partecipazione attiva di tutte le categorie
sociali presenti nell'area urbana di riferimento non si esaurisca nella fase di
condivisione delle politiche di sviluppo da realizzare nel CCN, ma si spinga
anche a fasi successive, come quella di controllo e verifica sull'effettivo
conseguimento degli obiettivi predefiniti. In sintesi, attraverso la definizione
di strumenti di rendicontazione, tutti gli stakeholderspossano valutare
l'efficienza e l'efficacia dell'azione del TCM.
*Consulente di direzione
esperto nelle politiche
di sviluppo del settore