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Indice glicemico e carico glicemico

L' Indice Glicemico (IG) misura la velocità con cui aumenta la glicemia in seguito all’assunzione di una certa quantità di un alimento contenente 50 gr di carboidrati. Si utilizzava, fino a qualche t empo fa, il pane bianco come alimento di riferimento; i test più recenti sono stati invece eseguiti i con il glucosio che a dose di 50 gr fornisce 50 gr carboidrati netti e 50 di Carico di Glucosio (CG).

Il numero di IG è un indice che fa quindi riferimento al glucosio puro; infatti a 50 gr di questo zucchero è stato assegnato un valore arbitrario di IG pari a 100, per cui l’Indice glicemico utilizza una scala da 0 a 100, con valori più elevati assegnati agli alimenti che causano l'aumento più rapido della glicemia. Questi valori sono determinati sperimentalmente alimentando volontari umani, dopo una notte di digiuno, con una porzione del cibo in esame in quantità ben stabilita; successivamente agli stessi viene misurata la glicemia a intervalli di tempo specifici.

Guardando la tabella allegata, appare sorprendente il fatto che le patate o il pane bianco abbiamo un IG più alto del miele o dello zucchero da tavola (saccarosio). E’ proprio così: il rialzo glicemico con le patate è più deciso di quello ottenuto con il miele.

E’ noto che l’Indice Glicemico è correlato non solo all’aumento della massa grassa ma anche al colesterolo. Infatti un brusco rialzo glicemico dopo i pasti, causa una maggiore secrezione di insulina da parte del pancreas per riportare la concentrazione del glucosio entro i valori normali: l’innalzamento dell’insulina causa, insieme ad altri effetti, anche l’aumento della permeabilità della membrana degli adipociti al glucosio che all’interno di quest’ultimi viene trasformato in grasso di deposito.

L'insulina inoltre, soprattutto di notte, attiva l'enzima epatico HMG-CoA-reduttasi (idrossimetilglutaril-CoA reduttasi) che innesca la produzione di colesterolo endogeno nel fegato stesso; per cui è bene limitare il consumo di alimenti ad alto IG durante la cena.

Insieme all’Indice Glicemico bisogna tener conto anche del Carico Glicemico (CG) che viene indicato come l’Indice Glicemico in combinazione alla quantità totale dell’alimento assunto.

Il Carico Glicemico viene calcolato in questo modo:
CG = IG/100 x carboidrati netti

I carboidrati netti sono pari ai carboidrati totali meno le fibre presenti nell’alimento considerato. Per quanto sopra è possibile controllare la nostra risposta glicemica consumando cibi a basso IG o in caso contrario, riducendo l'assunzione di carboidrati in funzione del CG.

I valori di IG sono considerati:
- fino a 55 bassi, 56 - 69 intermedi ed elevati quando maggiori di 70
I valori di CG sono considerati:
- fino a 10 bassi, 11 – 19 intermede ed elavati quando maggiori di 20

Ovviamente insieme all’Indice e al Carico Glicemico sono da tenere nella dovuta considerazione le calorie espresse dall’alimento preso in esame: per esempio guardando la tabella si nota che una mela, di medie dimensioni 138 gr, ha un IG di 38, contiene 16 gr di carboidrati netti e fornisce un carico glicemico pari a 6. Una porzione di arachidi di 113 gr presenta un IG di 14 e un CG di 2. Stando così le cose saremmo tentati a preferire gli arachidi alla mela. In realtà se prendiamo in considerazione le calorie dei due alimenti noteremo che gli arachidi hanno circa 500 calorie mentre la mela solo 72. Quindi la mela è uno snack molto appropriato.

Presso la nostra struttura è possibile l'esecuzione delle indagini di laboratorio per IG e CG. Orario prelievi 7.45 - 9.30 dal lunedì al sabato.