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Non trova camerieri in friuli, l’hotel li chiama dal sud
Il “Forte”, il più grande in montagna, riaperto grazie a una coop pugliese Il gestore: pensavo di assumere personale di qui, ma non ce n’era abbastanzaCHIUSAFORTE. È l’albergo più grande della montagna friulana, con i suoi 400 posti letto. Per riaprirlo, dopo sette anni di abbandono, è dovuta arrivare una cooperativa dall’estremo sud, da Gravina di Puglia. E non solo: anche i dipendenti arrivano dal sud, la gran parte dei 27 già assunti. Il motivo? In Alto Friuli di camerieri o persone in grado di lavorare in hotel non se ne sono trovate.
Quella dello “Sport Hotel Forte”, costruito negli anni ’80 con la speranza che il collegamento transfrontaliero con Bovec diventasse realtà, è una scommessa dopo i naufragi degli anni scorsi di imprenditori friulani, toscani e campani. Ora Mario Dimattia, presidente della cooperativa sociale “Murgia domani”, è certo che nel giro di due anni farà dello “Sport Hotel Forte” un fiore all’occhiello tra le strutture ricettive friulane, puntando molto su un turismo sociale e religioso. Buoni propositi che, in questo primo mese di apertura (l’inaugurazione ufficiale è avvenuta il 15 agosto, ma l’albergo ha aperto il 23 luglio, dopo tre mesi di lavori), sono supportati dai numeri, con 1800 presenze tra fine luglio e fine di agosto.
Tutto ha avuto inizio un paio di anni fa grazie a un amico comune, che ha fatto conoscere il proprietario dell’hotel di Sella Nevea, Salvatore Forte (originario di Altamura, sempre in Puglia), e Mario Dimattia. «Sono salito in Canal del Ferro per vedere di persona l’albergo – racconta Dimattia – e sono rimasto colpito dalla struttura, dai suoi volumi e dai suoi spazi, che con un’adeguata ristrutturazione in stile montano, avrebbero potuto essere ideali per un’attività turistica e ricettiva». Un luogo perfetto per una cooperativa sociale di tipo B come la “Murgia domani”, che tra i suoi scopi ha proprio l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, nata dall’esperienza di un’altra cooperativa sociale pugliese, però di tipo A, la “Nuovi Orizzonti”, orientata alla gestione di servizi socio-sanitari ed educativi. «Rilevando lo “Sport Hotel Forte” – continua Dimattia – abbiamo intenzione di unire queste due realtà fondendo l’aspetto prettamente imprenditoriale di una, con quello sociale dell’altra. Non a caso, una parte dell’albergo sarà dedicata agli enti e alle associazioni che si occupano di persone svantaggiate, con offerte pensate appositamente per queste realtà».
L’hotel di Sella Nevea dà lavoro a 27 persone, soltanto sei delle quali però sono dell’Alto Friuli. «Appena arrivati a Chiusaforte – sottolinea Dimattia – eravamo convinti di poter reperire gran parte del personale in loco, ma ci siamo scontrati con la mancanza di professionalità del settore turistico. Per questo ci siamo dovuti rivolgere a persone delle nostre terre d’origine. Forse da parte di qualcuno c’è stata anche una certa diffidenza nei nostri confronti, ma credo che con la stagione invernale, se il nostro progetto di crescita sarà rispettato, potremo attingere a personale locale. Chi meglio della gente del posto può conoscere una realtà come quella di Sella Nevea?».
Dopo un anno di esperienza maturata in una struttura riminese, la cooperativa “Murgia domani” crede fermamente nell’albergo di Sella Nevea: «Abbiamo un progetto a lungo termine – confida Dimattia – che nei primi due anni ci porterà ad investire un milione di euro per la sistemazione dell’hotel. Sella Nevea, da quello che abbiamo potuto vedere, è considerata la Cenerentola dei poli invernali friulani, ma crediamo possa avere grandi potenzialità, grazie alle sue caratteristiche ambientali. Mi auguro che, in questo nostro percorso, ci sia la collaborazione non soltanto di Promotur, ma anche del Consorzio Turistico, per ricostruire l’immagine dello “Sport Hotel Forte”».
Alessandro Cesare