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Efedrina, caffeina, aspirina...

Efedrina / Caffeina / Aspirina


Il ruolo del sistema beta-adenergico




Introduzione


I n questo articolo saranno esposti i principi farmacologici che regolano la perdita dei grassi. Alcune delle sostanze di cui si tratterà ( efedrina ) in Italia sono considerate sostanze dopanti, che NON fanno quindi parte del programma di supplementazione adottato dal Natural Bodybuilder . Questo articolo ha pertanto il solo scopo di "informare", e non certo quello di consigliare l'uso di tali sostanze.

Per una strategia più sana vedi gli articoli su come perdere il grasso .


L'efedra (efedrina) è usata in Cina da circa duecento anni. La forma più comune di ephedra è la pianta cinese Ma Huang , il cui estratto attivo è appunto l'efedrina. L'efedrina è un alcaloide (come anche la caffeina e la cocaina) con proprietà termogeniche e anoressizzanti. Comunemente l'efedrina è impiegata nei trattamenti dell'asma, delle bronchiti o delle congestioni nasali, come bronco dilatatore.


Di seguito saranno esposti i possibili meccanismi simpatomimici e termogenici/lipolitici che fanno dell'efedrina un potenziale agente "brucia grassi". Saranno anche riportati alcuni studi sugli umani che chiariscono le proprietà dell'efedrina e della sua combinazione con altre due sostanze che sembrano aumentarne gli effetti.


Come simpatomimico , l'efedrina agisce stimolando il sistema nervoso simpatico (una delle due parti del sistema neurovegetativo, le cui funzioni più importanti sono le regolazioni del battito cardiaco e della pressione arteriosa, il tono e le motilità dei visceri cavi, l'accomodazione della vista e la dilatazione dei bronchi). Il meccanismo d'azione si basa sulla stimolazione dei terminali dei nervi presinaptici al rilascio di norepinefrina, (comunemente chiamata noradrenalina NA). Questo, tra l'altro, si traduce anche in un aumento dell'adrenalina (Adr) circolante. Una volta rilasciato, il neurotrasmettitore noradrenalina interagisce con i recettori beta-adrenergici presenti sulle membrane cellulari degli adipociti (cellule di grasso). Quando il recettore beta-adrenergico viene occupato dalla norepinefrina (NA) iniziano (all'interno della cellula) una serie di reazioni che conducono all'incremento della lipolisi.


Il processo di lipolisi


La lipolisi è un processo che porta alla scissione dei trigliceridi in glicerolo e acidi grassi. Questo processo avviene ad opera dell'enzima (una proteina) lipasi.


Un pò di chimica.
Vediamo dunque le singole tappe del processo indotto dalla somministrazione di efedrina :
1-L'efedrina stimola il rilascio di NA da parte delle terminazione nervose presinaptiche del sistema simpatico.
2-La NA rilasciata occupa i recettori beta-adrenergici posti sulle membrane cellulari di molte delle cellule del nostro corpo. Le cellule di grasso e quelle dei muscoli scheletrici hanno molti di questi recettori.
3-L'occupazione del recettore beta-adrenergico determina un segnale che avvia delle reazioni (mediate da enzimi) che conducono alla formazione di cAMP (dalla sottrazione di due fosfati all'ATP)
4-Il cAMP si lega all'enzima chinasi.
5-L'enzima chinasi rilascia la sua subunità catalitica.
6-La subunità catalitica fosforilla l'HSL (un'altro enzima) così che questo si trasformi nella sua forma attiva HSL-P.
7-L'HSL-P a sua volta catalizza le trè fasi di idrolisi che scindono le cellule dei grassi in glicerolo e acidi grassi .


Sia le cellule muscolari che quelle di grasso hanno sulle loro membrane dei recettori adrenergici.
Sulle cellule di grasso vi sono diversi tipo di recettori (beta e alfa). La presenza di recettori di tipo alfa è la causa della tipica distribuzione della massa grassa nell'uomo ( androide ) e nella donna ( ginoide ). Le donne tendono a resistere alla lipolisi nei fianchi, nei glutei e nelle cosce, mentre l'uomo tende a resistere alla lipolisi nella zona addominale e sui fianchi (obliqui). Come si è detto è la preponderanza di recettori alfa rispetto ai recettori beta che fa di queste zone le zone di maggior accumulo dei grassi.


Nelle cellule muscolari, l'attivazione dei recettori beta-adrenergici sembra poter stimolare la sintesi proteica, attraverso l'attivazione, (ad opera del cAMP) di taluni enzimi. In uno studio in cui si è misurata sia la composizione corporea che la perdita di peso, l'efedrina ha mostrato la capacità di limitare la perdita di massa magra .


Controreazioni inibitorie


Il processo di lipolisi è regolato da alcune controreazioni inibitorie che tendono ad attenuarlo a vari livelli. Le sostanze coinvolte in queste controreazioni sono le fosfodiesterasi, le prostaglandine e l'adenosina.


La Fosfodiesterasi agisce idrolizzando il cAMP e quindi rendendolo inattivo. Per ottenere costantemente gli effetti stimolanti della noradrenalina (e quindi della somministrazione di efedrina) e quindi perchè il processo lipolisi possa continuare ad avvenire, è necessario che il cAMP venga costantemente rigenerato. Per permettere ciò e necessario quindi inibire l'azione della fosfodiesterasi. La caffeina consente questa inibizione.


Le Prostaglandine (sostanze simili agli ormoni) di tipo E2 vengono rilasciate nello spazio sinaptico quando i recettori beta-adrenergici vengono stimolati dalla presenza di noradrenalina. La loro funzione è quella di controllare la disponibilità di recettori beta-adrenergici liberi per essere occupati dalla noradrenalina. Ovviamente meno recettori restano liberi per la noradrenalina, meno quest'ultima sarà in grado di dare avvio ai processi che portano alla formazione dell'cAMP, e come si è già visto meno cAMP significa meno energia a disposizione del processo di lipolisi.


L'Adenosina è una molecola che viene prodotta dalla cellula quando i suoi recettori beta-adrenergici vengono occupati dalla noradrenalina. Una volta prodotta l'adenosina interagisce con il processo di formazione dell'cAMP, inibendo la presenza di taluni sostanze necessarie alla sua formazione (prende il posto di queste sostanze impedendono l'attivazione). Anche quì, dunque viene limitata la presenza del substrato energetico cAMP , e quindi le reazioni chimiche del processo di lipolisi non possono proseguire a causa della mancanza di energia.


Tutte queste controreazioni inibitorie possono essere mantenute sotto controllo tramite due sostanze: la metilxantina e gli inibitori delle prostaglandine.

La caffeina è una metilxantina. La caffeina possiede: a) la capacità di inibire le fosfodiesterasi presenti nella cellula, b) la capacità di inibire i recettori dell'adenosina, limitando quindi gli effetti di questa molecola.

L'aspirina è un inibitore delle prostaglandine. La presenza di aspirina permette di inibire la presenza di un enzima necessario alla formazione delle prostaglandine.


Fino ad ora abbiamo visto come l'associazione tra efedrina, caffeina e aspirina (ECA) possa facilitare ed intensificare l'attività lipolitica nelle cellule di grasso. Ora vediamo alcuni studi che hanno verificato l'efficacia della combinazione ECA.


La ricerca


Caffeina:
In uno studio a doppio cieco, si è osservato che la somministrazione di caffeina produce effetti termogenici e lipolitici. I ricercatori costatarono che gli effetti termici erano correlati significativamente ai livelli di trigliceridi nel plasma, alla concentrazione di lattato, e al tono vascolare (cioè a maggiori incrementi nei vari livelli descritti corrispondono maggiori aumenti della termogenesi). Gli autori riferirono dunque l'incremento di lattato, di trigliceridi e l'aumentato tono vascolare, all'incremento del metabolismo.

Efedrina / Caffeina:
1-In uno studio a doppio cieco della durata di 8 settimane, ad un gruppo di 14 donne obese (circa 1000 Kcal al giorno) fu data 20 mg di efedrina con 200 mg di caffeina (E+C) trè volte al giorno, mentre ad un altro gruppo di 14 donne obese (circa 1000 Kcal al giorno) fu dato un placebo. A distanza di 8 settimane si osservò che la perdita di peso non fù differente tra i due gruppi, ma che il gruppo E+C perse 4.5 Kg di grasso in più e 2.8 Kg di massa magra in meno.


2-Altri studi hanno osservato che l'efficacia dell'efedrina non è tale se non viene abbinata alla caffeina. In uno studio a doppio cieco, con gruppo di controllo, furono somministrati a caso a 180 obesi (dieta ipocalorica), E+C (20mg/200mg), o E (20mg), o C (200mg), o un placebo trè volte al giorno per 24 settimane. I risultati furono che la maggiore perdita di peso fù ottenuta dal gruppo di obesi che assumevano E+C, mentre gli altri 3 gruppi (E; C; placebo) ottennero dei risultati simili tra loro.


3-Non solo è necessario combinare E+C per ottenere degli effetti significativi sulla lipolisi, ma è anche necessario rispettare una precisa proporzione. Dalla comparazione di differenti dosi si è costatato che l'unica che migliora la sinergia delle due sostanze è quella che rispetta la proporzione 1 : 10 (20mg E : 200mg C)


Efedrina / Aspirina:
L'aspirina è stata testata come sostanza sinergica all'efedrina in uno studio in cui si misurarono gli effetti, di una somministrazione di 30mg di efedrina e di 300mg di aspirina, sulla risposta termogenica ad un pasto liquido di 250 Kcal, in due gruppi uno di 10 persone magre ed uno di 10 persone obese. Dopo aver misurato il metabolismo a riposo (base-line), si è misurato quello presente dopo l'ingestione del pasto liquido (P), quello presente dopo il pasto più l'efedrina (PE), e quello presente dopo il pasto più l'efedrina e l'aspirina (PEA). L'aumento del metabolismo dopo il PEA fu significativamente maggiore che non dopo il PE, questo però solo per il gruppo degli obesi.


Efedrina / Caffeina / Aspirina:
In un altro studio fu testato un mix tra efedrina (75-150mg), caffeina (150mg) e aspirina (330mg), diviso un dosi da assumere prima dei pasti. Questa volta i soggetti non furono sottoposti ad alcuna restrizione calorica. Nel complesso la perdita di peso dopo 8 settimane fu di 2.2Kg nel gruppo ECA e di 0.7 nel gruppo placebo. Otto dei 13 soggetti placebo tornarono dopo 5 mesi e provarono l'ECA in uno studio trasversale al precedente, dopo 8 settimane la loro perdita di peso fù di 3.3 Kg mentre quella del gruppo placebo di controllo fù di 1.3 Kg. Dei 13 soggetti 6 proseguirono ad assumere ECA dai 7 ai 26 mesi. Il risultato fù che continuarono a perdere grasso senza dover ciclizzare l'assunzione di ECA.


Riassunto


L'efedrina stimola la lipolisi incrementando la noradrenalina (NA) rilasciata tra le terminazioni nervose del sistema simpatico. Questo incremento di NA attiva i recettori beta-adrenergici che incrementano la quantità di cAMP nelle cellule dei grassi e dei muscoli. Questo crea come effetto un incremento della lipolisi nelle cellule dei grassi, e un incremento della sintesi proteica nelle cellule dei muscoli. Vengono inoltre attivati anche dei meccanismi di controreazione negativi (fosfodiesterasi, prostaglandine, adenosina). La caffeina ha delle proprieta inibitorie sulle fosfadiesterasi ed interferisce con i recettori dell'adenosina. Queste proprietà assieme alla capacità di riutilizzo della NA, fanno della caffeina la sostanza ideale da combinare all'efedrina. L' aspirina ha mostrato di poter incrementare l'efficacia dell'efedrina in alcuni individui, presumibilmente per mezzo della sua azione inibitoria sulle prostaglandine.


L'efficacia migliore si è notata combinando 20mg di efedrina a 200mg di caffeina e 300mg di aspirina, trè volte al giorno, circa 30' prima dei pasti. Gli effetti collaterali sono associati all'attivazione del sistema nervoso simpatico, e cioè: anoressia, aumento della pressione sanguigna, tachicardia, costipazione, insonnia, agitazione, ansietà, nervosismo e depressione. Gli effetti desiderati sono: l'incremento della termogenesi; l'incremento della lipolisi nelle cellule grasse e della sintesi proteica nelle cellule muscolari.
Molti dei risultati relativi alla perdita di peso ottenuta con somministrazione di efedrina sono relativi alla diminuzione dell'appetito.


Voglio sottolineare ancora una volta che l'efedrina è un farmaco dopante, che NON fa quindi parte del programma di supplementazione adottato dal Natural Bodybuilder.


Per una strategia più sana vedi gli articoli su come perdere il grasso .


Vedi anche caffeina e caffè








Quei famosi "integratori" a base di efedrina….


( del dott. Giuseppe Sfuncia )



La stesura di questo articolo nasce come sempre dalla mia quotidianità…pochi giorni fà si presenta al pronto soccorso una giovane donna di circa 29 anni con una sintomatologia caratterizzata da nausea e un violento mal di testa…la paziente è tachiaritmica, misurata la pressione arteriosa rilevo i seguenti valori: 220 sistolica e 105 diastolica…dalla sua storia emerge che da circa un mese utilizza un presunto "integratore di erbe naturali" che utilizzava allo scopo di perdere grasso…


Sintetizzando l’integratore in questione era una potente miscela di farmaci: efedrina, caffeina, acido acetilsalicilico, fenilpropanolamina cloridrato, fenilefrina cloridrato etcc….questa potente miscela di farmaci stava uccidendo quella giovane donna!


Il problema dell’utilizzo di "integratori fat-burner (brucia grassi) " interessa molto da vicino chi frequenta certe palestre "in-natural" i poveri utilizzatori di questi farmaci vanno incontro a dei grossissimi rischi per la salute. Ecco perché ho deciso di informare ed evidenziare con questo articolo tratto dalla pubblicazione scientifica " Adverse cardiovascular and central nervous system events associated with dietary supplements containing ephedra alkaloids.di CA. Haller, NL. Benowitz NEJM 2000; 343: 1833-1838 " sulla pericolosità nell’utilizzare questi farmaci da molti considerati innocui integratori!!!


I dati

Gli autori hanno analizzato 140 segnalazioni di eventi avversi relativi all'uso di integratori dietetici contenenti alcaloidi dell'efedra (talvolta chiamata ma huang) pervenute alla FDA tra il giugno 1997 ed il marzo 1999.


Tipologia dell'evento avverso


Apparato cardiovascolare : 47% (l'ipertensione è stata la reazione avversa più frequente, seguita dalle palpitazioni, tachicardia o entrambe contemporaneamente).


Sistema nervoso centrale : 18% (ictus e crisi convulsive come reazioni più frequenti)


Esito dell'evento (in parentesi la percentuale)


Esito


ADR certe o probabili
(n.43)


ADR possibili
(n. 44)


Totali
(n.87)


Morte


3 (7)


7 (169)


10 (11)


Invalidità permanente


7 (16)


6 (14)


13 (15)


Trattamento medico in corso


4 (9)


4 (9)


8 (9)


Guarigione completa


29 (67)


13 (30)


42 (48)


Esito ignoto


0


14 (32)


14 (16)




Dose di efedra .
Nove casi si sono verificati in persone che assumevano dosi di alcaloidi dell'efedra relativamente basse (da 12 a 36 mg/die) e che non presentavano importanti fattori di rischio.


Il lavoro descrive anche alcuni casi:


1°. Donna sana di 35 anni (che aveva preso lezioni di aerobica per diversi anni senza alcun incidente) nel luglio 1997 iniziò ad assumere una capsula di Shape-Fast Plus (secondo il foglietto illustrativo, ogni capsula conteneva 15 mg di alcaloidi dell'efedra e 40 mg di caffeina) per tre volte al giorno prima dei pasti per perdere peso; non assumendo alcun altro farmaco. La paziente continuò ad assumere le capsule per una settimana, quindi ebbe un collasso durante la lezione di aerobica. Gli astanti osservarono che le sue braccia e le gambe si flettevano e si tendevano. Al pronto soccorso, la pressione sanguigna era di 110/38 mm Hg e la frequenza cardiaca era di 104 battiti al minuto. La tomografia computerizzata del capo rivelò un'emorragia subaracnoidea . L'angiografia cerebrale non rivelò alcun segno di aneurisma vascolare. L'esame tossicologico delle urine risultò positivo per l'anfetamina, (metabolita dell'efedrina). Si sviluppò rapidamente un edema polmonare neurogeno, che richiese l'intubazione endotracheale e la ventilazione meccanica. I risultati dell'elettrocardiogramma e delle concentrazioni degli enzimi cardiaci erano indicativi di un avvenuto infarto miocardico di lieve entità. Il cardiologo e il neurologo concordarono sul fatto che l'efedrina aveva indotto l'emorragia subaracnoidea. La presenza di anfetamina nelle urine confermava la presenza di efedrina al momento dell'evento. Gli esami di laboratorio delle capsule rivelarono che il contenuto di efedrina era di 12 mg per capsula. La dose massima raccomandata dall'FDA era all'epoca di 8 mg per dose (1) .


2°. Uomo sano di 39 anni, avvertì, il 17 marzo 1998, un intorpidimento del braccio e della gamba destra, 90 minuti dopo aver bevuto Ultimate Orange, [bibita che riportava sull'etichetta un contenuto di ma huang (alcaloidi dell'efedra) e di guaranà (una fonte di caffeina) di 415 mg per dose], e 5 minuti dopo aver corso per 4.8 Km. Il paziente assumeva anche regolarmente supplementi multivitaminici e aminoacidi, ma non farmaci. All'ammissione in ospedale, la pressione sanguigna risultò pari a 140/78 mm Hg, con frequenza pari a 60 battiti/min. La tomografia computerizzata del capo rivelò una emorragia intratalamica sinistra. L'angiografia cerebrale non mostrò alcun segno di anomalie vascolari. Il paziente ebbe un miglioramento clinico graduale, e i sintomi scomparvero con l'eccezione di una perdita di sensibilità persistente nella parte destra del volto. L'analisi del prodotto incriminato confermò la presenza di efedrina, pseudoefedrina, norefedrina e norpseudoefedrina.


3°. Uomo di 22 anni, con una storia di asma, ebbe un collasso il 31 marzo 1998 in una palestra mentre sollevava pesi. Il paziente assumeva i seguenti farmaci: teofillina (300 mg ), albuterolo (al bisogno tramite un inalatore dosato), e una combinazione di clorfeniramina maleato, fenilefrina cloridrato e fenilpropanolamina cloridrato. Gli amici sostennero che aveva consumato una bottiglia da 18 once di Ripped Force (contenente 20 mg di alcaloidi dell'efedra, 100 mg di caffeina, 250 mg di l-carnitina e 240 µg di cromo) prima del collasso e che ne beveva regolarmente tre bottiglie al giorno. Assumeva anche creatina e integratori proteici. I testimoni dissero che aveva avuto un attacco. Inizialmente i paramedici lo trovarono apneico e in fibrillazione ventricolare . Fu rianimato con successo. La tomografia computerizzata del capo rivelò un edema cerebrale senza emorragia né masse. Un primo elettrocardiogramma rivelò un flutter atriale , che si trasformò successivamente in un ritmo sinusale. L'ecocardiogramma rivelò una lieve ipertrofia del ventricolo sinistro. I livelli plasmatici di teofillina erano di 11 µg/ml (range terapeutico 10-20), e l'esame delle urine rivelò 12 µg/ml di efedrina, 0.38 µg/ml di pseudoefedrina e 0.41 µg/ml di fenilpropanolamina. Il cardiologo pensò che la combinazione degli alcaloidi dell'efedra con la caffeina nel Ripped Force assieme alla teofillina e all'albuterolo avesse provocato un'aritmia ventricolare che portò all'arresto cardiaco. Il paziente ebbe un'encefalopatia anossica e rimase in uno stato vegetativo per diverse settimane. Dopo un mese di terapia intensiva e sei settimane di riabilitazione, fu dimesso con un considerevole danno neurologico.


4°. Uomo sano di 38 anni che aveva preso due capsule di Ripped Fuel (secondo l'etichetta ogni capsula contiene 10 mg di efedrina e 100 mg di caffeina) ogni mattina per un anno Il 6 giugno 1996, dopo aver assunto la dose abituale unitamente ad una tazza di caffè, andò a correre per 20 minuti. Al suo ritorno a casa non presentava alcun sintomo, ma, mentre parlava con i suoi familiari, ebbe un collasso, con accessi tonico-clonici . In pronto soccorso arrivò in arresto cardiaco, e non fu possibile rianimarlo. L'autopsia evidenziò una lieve cardiomegalia con dilatazione delle quattro camere e coronaropatia , con restringimento dal 50 al 75% in quattro vasi. Dal successivo esame tossicologico risultarono livelli plasmatici di efedrina pari a 110 ng/ml (range terapeutico 20-80) (2) , che potevano aver causato o contribuito all'aritmia fatale.


Commento degli autori.


1. L 'efedrina e gli alcaloidi correlati sono stati associati ad eventi avversi cardiovascolari, quali infarto acuto del miocardio , ipertensione severa , miocardite da vasocostrizione e aritmie cardiache letali , riduzione del periodo refrattario (3,4) . Essa può inoltre può predisporre i pazienti sia ad una emorragia che ad una ischemia cerebrale (5) . L'emorragia subaracnoidea sarebbe il risultato o dell'effetto ipertensivo dell'efedrina, che può essere di breve durata, o di una vasculite cerebrale , che è stata descritta come associata a numerosi simpaticomimetici. (6,7) L'ictus trombotico è presumibilmente correlato alla vasocostrizione delle grandi arterie cerebrali, che determina trombosi locali come risultato della stasi e dell'attivazione piastrinica indotta dai simpaticomimetici.


2. La caffeina è presente in numerosi prodotti a base di alcaloidi dell'efedra, e coloro che assumono tali prodotti potrebbero anche assumere contemporaneamente considerevoli quantità di caffeina dal caffè, tè o soft drinks. La caffeina è in grado di potenziare gli effetti cardiovascolari e sul sistema nervoso centrale dell'efedrina. La caffeina determina il restringimento dei vasi sanguigni antagonizzando competitivamente i recettori dell'adenosina che provoca vasodilatazione (8) . In tal modo essa aumenta la pressione arteriosa. Essa inoltre stimola il rilascio di catacolamine. Quest'utlimo effetto, combinato con quello causato dall'efedrina, potrebbe portare ad una aumentata stimolazione del sistema nervoso centrale e cardiovascolare (9) .


3. La fenilpropanolamina (altro alcaloide dell'efedra) era venduto assieme alla caffeina in vari prodotti per dimagrire fino al 1983, quando tale combinazione venne messa al bando dalla FDA dopo numerose segnalazioni di eventi avversi. Diversi studi hanno dimostrato che la caffeina e la fenilpropanolamina hanno un effetto additivo sulla pressione sanguigna (10) .


Le interazioni tra la fenilpropanolamina e la caffeina avvalorano l'ipotesi che l'associazione, in un integratore dietetico, di efedrina e caffeina potrebbe aumentare il rischio di reazioni avverse.
La quantità di efedrina all'interno degli integratori dietetici, come riportato sull'etichetta, è in genere di circa 20 mg per dose, e la quantità abituale assunta è di due tre dosi al giorno. Questi prodotti potrebbero contenere quantità maggiori o minori di alcaloidi dell'efedra rispetto a quelle indicate sull'etichetta. Ad esempio, 11 dei 20 integratori testati da Gurley et al. (11) o non indicavano in etichetta il contenuto in alcaloidi o avevano una differenza di più del 20% tra il quantitativo di alcaloidi indicato in etichetta e l'effettiva quantità presente.


La dose di efedrina (20 mg) associata ad un evento avverso risultava spesso inferiore a quella indicata per la broncodilatazione (25-50 mg), dosi quest'ultime che, negli studi sperimentali, hanno influenzato solo moderatamente il lavoro cardiaco e la pressione sanguigna (12,13) La discrepanza tra questi dati e le segnalazioni sopra riportate di gravi reazioni avverse, associate all'uso di integratori dietetici contenenti alcaloidi dell'efedra, potrebbe essere dovuta alla suscettibilità individuale, all'effetto additivo stimolante della caffeina, alla variabilità di contenuto dei composti farmacologicamente attivi o a patologie preesistenti.


Altre segnalazioni di reazioni avverse da integratori contenenti alcaloidi dell'efedra, anche fatali o causanti invalidità permanente, sono comparse in letteratura (14-19) . E' noto che l'underreporting è una caratteristica della segnalazione spontanea. Inoltre, una ulteriore limitazione al loro utilizzo come indicatori della sicurezza, è che si ignora il numero di persone esposte. Le aziende produttrici di integratori dietetici contenenti alcaloidi dell'efedra hanno riferito di aver venduto 3 miliardi di dosi nel 1999 (20) . Il numero di dosi effettivamente consumate è difficile da determinare. Assumendo che i prodotti siano stati consumati alle dosi consigliate (tre dosi al giorno per 12 settimane) circa 12 milioni di persone hanno assunto questi integratori nel 1999. Conseguentemente, la frequenza di reazioni avverse gravi, associate all'impiego di integratori contenenti alcaloidi dell'efedra, non può essere determinata con precisione usando i sistemi di segnalazione attualmente disponibili.
Tuttavia, a causa della gravità delle reazioni avverse riportate, e in particolare di eventi che hanno causato disabilità permanente o morte, è possibile concludere che gli "integratori dietetici" contenenti alcaloidi dell'efedra pongono a serio rischio la salute di coloro che li utilizzano.


Bibliografia:


1. Dietary supplements containing ephedrine alkaloids. FDA docket no. 00N-1200. Rockville, Md.: FDA, 2000. (www.accessdata.fda.gov/scripts/oc/ohrms/index.)


2. Costello JF, May CS, Paterson JW, Pickup ME. Pharmacokinetics of ephedrine in asthmatics receiving acute and chronic treatment. Br J Clin Pharmacol 1975;2:180-1. abstract.


3. Wiener I, Tilkian AG, Palazzolo M. Coronary artery spasm and myocardial infarction in a patient with normal coronary arteries: temporal relationship to pseudoephedrine ingestion. Cathet Cardiovasc Diagn 1990;20:51-3.


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6. Fallis RJ, Fisher M. Cerebral vasculitis and hemorrhage associated with phenylpropanolamine. Neurology 1985;35:405-7.


7. Wooten MR, Khangure MS, Murphy MJ. Intracerebral hemorrhage and vasculitis related to ephedrine abuse. Ann Neurol 1983;13:337-40.


8. Benowitz NL. Clinical pharmacology of caffeine. Annu Rev Med 1990;41:277-88.


9. Robertson D, Frolich JC, Carr RK, et al. Effects of caffeine on plasma renin activity, catecholamines and blood pressure. N Engl J Med 1978;298:181-6.


10. Brown NJ, Ryder D, Branch RA. A pharmacodynamic interaction between caffeine and phenylpropanolamine. Clin Pharmacol Ther 1991;50:363-71.


11. Gurley BJ, Gardner SF, Hubbard MA. Content versus label claims in ephedra-containing dietary supplements. Am J Health Syst Pharm 2000;57:963-9.


12. Drew CD, Knight GT, Hughes DT, Bush M. Comparison of the effects of D-(-)-ephedrine and L-(+)-pseudoephedrine on the cardiovascular and respiratory systems in man. Br J Clin Pharmacol 1978;6:221-5.


13. White LM, Gardner SF, Gurley BJ, Marx MA, Wang PL, Estes M. Pharmacokinetics and cardiovascular effects of ma-huang (Ephedra sinica) in normotensive adults. J Clin Pharmacol 1997;37:116-22.


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15. Theoharides TC. Sudden death of a healthy college student related to ephedrine toxicity from a ma huang-containing drink. J Clin Psychopharmacol 1997;17:437-9.


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20. Dietary supplement market view. Chevy Chase, Md.: FDC Reports, August 2000.