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Comunicati Stampa
Dagli scarpets friulani al green building tecnologico
Un antico scarpificio è stato trasformato in una moderna corte friulana che rispetta i principi della sostenibilità ambientale.
Un tempo San Daniele ospitava una piccola fabbrica di scarpets, le tradizionali calzature friulane: figlie della povertà (la suola veniva ricavata dai vecchi copertoni delle biciclette), sono presto diventate patrimonio della cultura tradizionale, con la loro caratteristica tomaia in velluto ricamato. L’antico scarpificio, ormai dismesso, è stato trasformato in un complesso residenziale e direzionale, proprio a fianco del colle San Martino: la tradizione friulana non è andata persa e anzi è stata mantenuta intatta ricostruendo un tipico borgo rurale.
La cultura del territorio e il concetto di conservazione hanno costituito la filosofia alla base dell’intervento: recuperare un’antica realtà industriale in disuso e trasformarla in una tipica corte friulana ha permesso di non disperdere il valore della tradizione, iniziata con gli scarpets e ora evolutasi in un borgo rurale dalle forme classiche.
Il progetto, curato dagli architetti Marpillero&Associati , ha seguito i principi della sostenibilità ambientale sotto diversi punti di vista: in primis, riutilizzare un territorio già occupato da una vecchia costruzione ha consentito di non invadere il verde circostante con ulteriori edificazioni, preservando l’aspetto paesaggistico delle colline sandanielesi. Borgo San Martino , questo il nome del nuovo complesso, si inserisce armonicamente all’interno di un contesto naturale prezioso, affacciandosi da un lato verso le cime delle montagne carniche, dall’altro verso lo storico castello di San Daniele del Friuli.
La scelta di riprendere la forma della tipica corte friulana, una disposizione che consente di convogliare le forze dei singoli a vantaggio dell’intera comunità, ha inoltre permesso di mettere in pratica una serie di accorgimenti volti al risparmio energetico: l’utilizzo del fotovoltaico, del solare termico e di un’impiantistica centralizzata rendono più efficiente l’intero complesso, diminuendo gli sprechi e la dispersione di energia. L’autonomia delle singole unità residenziali e direzionali è comunque assicurata da una parzializzazione dei costi di riscaldamento e da graziosi giardinetti privati.
Chissà se qualcuno dei residenti del nuovo borgo, seduto in poltrona ad ammirare il panorama, indosserà i vecchi scarpets…
[foto © www.albertomoretti.it ]