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Le 5 regole per chi sceglie il franchsing nell’abbigliamento oggi

E’ un mondo molto cambiato quello che si sveglia oggi nella settimana della moda milanese
Se da un lato le passerelle e le presentazioni di nuovi prodotti vanno avanti, le vendite latitano e cercano nuovi schemi, nuovi modelli, nuovi modi per proporre il “made in italy” più famoso !
Pertanto tutti, commercianti, utenti, e case di moda s’interrogano e comprendono sempre più che la via della distribuzione diretta monomarca è la risposta.
Ecco che aprire un abbigliamento in franchsing oggi è un esercizio molto richiesto ma non sempre con la consapevolezza giusta per chi lo approccia.
Cerchiamo di fare chiarezza mettendo 5 regole d’oro che ogni commerciante o nuovo utente deve tenere ben presente per non incorrere in pericoli che possono minare la sua voglia di business.

1. attenzione al contratto : i contratti di franchising di abbigliamento oggi sono tanti e molto diversi tra loro. Attenzione però spesso si trovano formule e concetti legali arruffati o camuffati che di franchsing hanno poco e non tutelano altro che la casa madre obbligata solo a fornire la merce e poco altro. Un contratto di franchsing è costituito da molte pagine e abbinato ad un manuale di gestione e deve essere letto e spiegato da un legale esperto. Si possono trovare on line o di persona ma vale la pena farsi consigliare prima di prendere decisioni affrettate. Esistono anche società specializzate nella cura del retail e degli utenti. Farsi procurare da queste è semplice perché è possibile trovarle in rete.
2. location e metri quadri, mai rischiare: ad ogni possibile metratura si abbinano solo alcuni format. La resa al metro quadro e le idee chiare in questo ambito sono la matematica del successo dell’ aprire un franchising nell’abbigliamento. Franchising di abbigliamento donna, intimo, scarpe o borse hanno requisiti specifici e diversi tra loro. Chiedete alla casa madre che propone a voi un contratto in merito e capirete se le loro sono idee o regole. Nel primo caso fate suonare un primo campanello d’allarme. Se loro per primi sono volubili in questo significa che non hanno le idee troppo chiare.
3. pezzi al giorno ? la regola base è sempre quella. Se in un incontro con un rappresentante di una casa madre proponente un format franchsing di abbigliamento non vi si mette in chiaro un modello matematico in cui si calcolano quanti pezzi dovrete vendere al giorno per ricavare il vostro stipendio da commerciante affiliato diffidate. E’ vostro diritto sapere una previsione più possibile precisa per consentirvi di fare realmente i calcoli allorchè abbiate o individuate una location
4. il prodotto e la sua fruibilità non sono un di più . Informatevi sul prodotto (soprattutto se non siete commercianti) , andate a vedere la ditta, comprendete da dove viene e con che qualità è fatto . Se la produzione è in cina allora si potrà ipotizzare grandi volumi grande azienda ma anche una possiblie lungaggine di iter di arrivo nei negozi. Altre produzioni in Italia o est Europa potranno essere più altre nei prezzi ma di maggior velocità produttiva e di consegna. Attenzione poi alla qualità : le aziende che attingono al controllo qualità spesso sono ancora poche in Italia ma solo investendo in questo spesso non ci si ritrova con miriadi di resi e invenduti per difetti..
5. La miglior pubblicità? Passaparola. Un giretto di telefonate o visite ad altri che hanno fatto la vostra (futura) scelta è d’obbligo. Le marche in franchising spesso non forniscono mai grandi dettagli sui propri altri affiliati. Nel più delle volte però tramite siti internet e ricerche su google di marchi di monomarca di abbigliamento si ritrovano molto interessanti informazioni. Non tralasciate questo controllo !

Sonia D in collaborazione con Franchising S2F