Sei in: Risorse: Comunicati Stampa:

Comunicati Stampa

La famiglia torlo intervistata da julienews

La famiglia Torlo di Torre del Greco ha rilasciato una interessante intervista su www.julienews.it .



Che cosa rappresenta un mobile antico per la famiglia Torlo?



Un mobile antico è per la nostra famiglia la testimonianza materiale di una storia di cui tutti noi siamo chiamati ad esserne i custodi, un bene da tramandare e da preservare gelosamente.



Quando è nata la passione per il mobile antico?



Nel 1968 Carmine e Andrea Torlo, i capostipiti della famiglia, durante un viaggio a Parigi rimasero colpiti dal fascino di alcuni oggetti visti nei mercati francesi e dopo i primi acquisti personali, iniziarono a commerciarli.



Qual è la vostra clientela abituale?



A noi si rivolgono, in genere, persone che vogliono dare un tocco di unicità alle loro dimore.



Tra i mobili antichi e moderni il denominatore comune è il buon gusto. Per voi Torlo anche l’arredamento moderno è sinonimo di espressione artistica?



Certamente, l’arte non ha tempo, basta ricercarla!



Il rapporto qualità prezzo è sempre in stretta relazione?



Sì, anche se nel mondo dell’antiquariato altri fattori, quali la provenienza, la rarità possono influire sul valore di un oggetto.



L’appassionato di antiquariato oggi ha delle particolari esigenze? Quale epoca storica predilige?



Negli ultimi decenni c’è stato un sostanziale cambiamento, si è passati da una scelta abbastanza superficiale ad una più oculata ricerca di oggetti particolari. Non c’è una vera e propria preferenza per un periodo storico particolare, spesso la clientela è attratta dal bello quando questo si può coniugare con le esigenze di funzionalità.



Non tutti possono arredare completamente il proprio appartamento con mobili antichi. Talvolta si è alla ricerca di un pezzo di antiquariato da incastonare in un arredamento moderno. Secondo i vostri gusti personali non si rischia di confondere gli stili e rendere evidente la scarsa possibilità economica di poter arredare completamente la propria casa scegliendo esclusivamente un arredamento antico?



Assolutamente no, anzi, anche il singolo oggetto antico può essere valorizzato ancor più se inserito in un arredamento moderno portando una nota di calore negli ambienti talvolta resi un po’ freddini dagli stili minimalisti.



Quali sono le differenze con il modo di arredare di altri paesi europei e oltreoceano?



In un mondo globalizzato alcuni stili diventano stereotipi da perseguire anche se poi l’identificazione si riflette sempre nella cultura e nel gusto locali.



Quale epoca storica prediligete?



Le nostre preferenze ricadono sul Settecento italiano e l’Ottocento europeo.




Seguite una linea pubblicitaria soft oppure siete in linea con altre aziende del settore?



Cerchiamo di mantenere una linea pubblicitaria fondata sull’equilibrio tra la diffusione del marchio e l’eleganza con cui proporlo.



Secondo voi la crisi economica investirà anche il settore mobiliero italiano?



Come tutti gli altri settori economici anche il nostro non è stato risparmiato dalla crisi, anzi ne è stato colpito in misura maggiore.



Cosa pensate dell’arte povera?



L’arte povera, in gergo antiquariale, non è quella che comunemente s’intende, cioè il mobile rustico riprodotto, bensì una tecnica usata nel XVIII secolo per decorare i mobili dell’epoca.



Quali sono le tendenze della moda nel vostro settore?



Lo stile che attualmente va per la maggiore è il Napoleone III, in quanto è quello che più si differenzia dal contemporaneo.



Quanti pezzi da collezione esponete nel vostro show-room?



Abbiamo diverse centinaia di articoli che spaziano dai tavoli, cassettoni, credenze agli oggetti quali orologi, vasi, dipinti.



Qual è il valore approssimativo di un pezzo di antiquariato accessibile alla massa?



Ci sono pezzi di antiquariato che possono costare anche poche centinaia di euro.



Fate spesso fiere di antiquariato?



Sì, sia in Italia che all’estero.



Dove esportate?



In tutta Europa e qualche Paese mediorientale



Il Made in Italy nel vostro settore è sinonimo di garanzia e di successo?



Certamente, già nei secoli scorsi ebanisti e artigiani italiani erano molto richiesti dalle corti europee e dalle famiglie aristocratiche.



Quali sono le doti di un imprenditore di successo?



Saper coniugare la passione al business stando sempre attenti ai mutamenti del mercato.



La crisi economica, dunque, può e deve essere arginata con il dinamismo delle imprese che spesso sono capaci di attivare strategie ben ragionate in modo da essere presenti anche sui mercati internazionali. Alla base del successo c’è sicuramente una buona preparazione professionale e doti personali quali il buon gusto, l’intuito, l’etica e il rispetto per gli altri e per l’ambiente.