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Comunicati Stampa

Informazioni sull'anoressia nervosa

L’anoressia è intesa come patologia etnica (etnica non con significato di sottocultura, ma come appartenente a una data società in una determinata epoca) e diviene così una metafora che si arricchisce di proiezioni e stimola l’immaginazione, si fa simbolo delle richieste e delle affermazioni culturali e nello stesso tempo le beffeggia in una parodia sociale, parodia delle richieste irrealistiche di magrezza proprie della cultura occidentale moderna.
Il corpo e la perfezione. La perfezione presa alla lettera e perseguita con caparbietà, “essere in linea” significa così stare con il proprio corpo entro quella linea, quella soglia di separazione tra la vita e la morte, sulla quale potersi fermare in perfetto equilibrio, senza che si prevedano cadute né in un senso né nell’altro.
Lo “stare bene”, l’ “equilibrio” e la “sensazione di salute mentale” vengono raggiunte dall’anoressica mediante il dominio del corpo ottenuto con il governo del desiderio, governo che assume il segno della titolarità assoluta della propria vita (la paura delirante di ingrassare e il rapporto problematico con le proprie dimensioni e fattezze non smettono mai di alimentare la sua mente). Questa pratica ascetica abbraccia una filosofia, una visione del mondo alla quale il soggetto fa aderire anche la propria rappresentazione di sé e l’esercizio del corpo diviene così un esercizio dell’anima, la cui forza viene duramente messa alla prova.