Comunicati Stampa
Psichiatria anno zero
S I M P S I
SOCIETA’ ITALIANA MEDICI
PSICOPATOLOGI E PSICOTERAPEUTI
SEDE NAZIONALE
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Genova, 11 Giugno 2011
COMUNICATO
Alla FNOMCEO
A tutti i Presidenti degli Ordini dei Medici
Ai Soci SIMPSI
Alle Società Scientifiche Mediche
A tutti i Colleghi
Agli Organi di Stampa
PSICHIATRIA, ANNO ZERO.
Un documento SOPSI sulla "voglia" di psicopatologia.
Il Comitato Scientifico-Didattico della SIMPSI - Società Italiana Medici Psicopatologi e Psicoterapeuti, riunitosi a Genova, in data 9 maggio 2011, nella sede dell'Istituto CESAD per le Scienze Psicologiche e la Psicoterapia Sistematica - Centro Studi per l'Analisi Dialettica,
- avendo preso in esame il documento programmatico elaborato dalla SOPSI - Società Italiana di Psicopatologia, in vista del prossimo Congresso della stessa SOPSI per l'anno 2012;
- avendo verificato come in tale documento venga segnalata una incoercibile "voglia " di psicopatologia da parte degli psichiatri italiani, i quali, essendo usciti dai loro corsi di formazione universitaria totalmente digiuni delle nozioni fondamentali delle discipline psicopatologiche, si troverebbero attualmente ad esercitare una professione che nella pratica quotidiana si dimostrerebbe "sempre più piatta e demotivante, in cui il vocabolario professionale si è ridotto ad una decina di parole" ;
- avendo evidenziato come , secondo quanto asserito dal citato documento programmatico, l'adozione incondizionata dei criteri del Manuale DSM nella didattica universitaria per la formazione del medico (generico e specialista) dovrebbe essere considerata responsabile di una visione riduttiva e confusiva della clinica psichiatrica, mentre viene precisato che "solo riscoprendo l'insegnamento della psicopatologia si può trasmettere ai giovani la complessità e la ricchezza delle espressioni della patologia mentale, l'arte della diagnosi differenziale e la capacità di distinguere i disturbi mentali dal mero disagio esistenziale" ;
- avendo preso atto come , da parte del medesimo programma SOPSI, a fronte del totale fallimento della psichiatria italiana, venga auspicato un ritorno ai concetti ed ai i metodi della psicopatologia classica, come unico possibile rimedio all'attuale rovinoso degrado della psichiatria italiana sotto ogni suo profilo: professionale, scientifico, didattico, assistenziale;
ricorda che
già nel lontano 1985 la SIMPSI, nel quadro del 36º Congresso Nazionale della SIP - Società Italiana di Psichiatria (Milano, ottobre 1985), aveva presentato una comunicazione con la quale veniva sottolineata l'urgente necessità di un'organica formazione universitaria del medico, generico e specialista, nelle discipline psicopatologiche e psicoterapeutiche;
sottolinea che
nel corso degli ultimi decenni, la SIMPSI, attraverso periodici comunicati, ha ripetutamente segnalato la precarietà ed il declassamento della psichiatria italiana in ogni suo settore (ricerca, didattica, assistenza), mentre, nel contempo, attraverso i suoi Centri Studi e le sue attività di ricerca scientifica, ha proposto i propri contributi per una soluzione organica dell'attuale crisi delle discipline psichiatriche, in funzione di un ritorno ai principi fondanti della psicopatologia classica e dei suoi più recenti sviluppi;
deplora che
i contributi proposti dalla SIMPSI, nel corso degli ultimi 40 anni, per un ritorno alla psicopatologia classica ed ai suoi valori scientifici, etici e professionali, siano stati sistematicamente ignorati e ostracizzati dalla psichiatria accademica italiana (cui afferiscono le associazioni SIP e SOPSI) ad ogni livello ( istituzionale, congressuale, concorsuale, ecc.), in funzione della promozione della più incondizionata egemonia della pseudo-psicopatologia operazionistica dei manuali DSM e ICD, secondo gli auspici delle Aziende psicofarmacologiche;
auspica che
al di là delle "voglie" e delle mode più o meno contingenti, i contributi epistemologici della psicopatologia classica (quali, nei tempi più recenti, hanno trovato la loro più significativa espressione da parte di autori come K. Jaspers, K. Schneider e loro continuatori) possano trovare nella ricerca, nella formazione didattica e nella professione delle discipline psicopatologiche e psichiatriche italiane quel convinto e duraturo riconoscimento che è indispensabile a tali discipline per il superamento dell'attuale loro stato di semibarbarie culturale, etica e professionale.
Per il Comitato Scientifico-Didattico SIMPSI
Il presidente SIMPSI
( Dr. G.Giacomo Giacomini )