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Comunicato del 23 aprile 2010 - approvata alla camera la legge comunitaria
COMUNICATO 23 APRILE 2010APPROVATA ALLA CAMERA LA LEGGE COMUNITARIA
La Camera ha approvato la Legge Comunitaria, che contiene anche le norme relative ai calendari venatori.
Il testo e’ passato con 257 sì, 2 no e 249 astenuti (tutta l'opposizione).
Ora deve tornare al Senato per il quarto esame.
In precedenza sempre la Camera aveva approvato l'emendamento ( cioè la modifica ) di mediazione all’articolo 43, relativo alle cacce in deroga.
Esso prevede che la deroga sui calendari venatori potrà essere consentita "non oltre la prima decade di febbraio" alle Regioni che ne facciano richiesta previo un parere preventivo e vincolante dell'Ispra, a cui le stesse Regioni dovranno attenersi.
Posticipare i termini attuali della stagione venatoria non significa, secondo quanto spiegano al Ministero dell'Ambiente, allungarla, perchè per ciascuna specie il numero di giornate di caccia resta invariato. Inoltre modifiche possono essere previste solo sul posticipo e non sull'anticipo della stagione venatoria che oggi inizia ufficialmente la terza domenica di settembre (previo deroghe già in atto al 1/o settembre).
Ecco comunque alcuni dei punti principali :
- resta inalterata l'attuale previsione dell'art.18, comma 2 che stabilisce che i termini devono comunque essere contenuti 'nel rispetto dell'arco temporale massimo indicato al comma 1', il quale indica, per ciascuna specie, l'estensione del periodo per il quale la caccia e' consentita, ovvero il numero di giornate di caccia;
- l'introduzione del divieto di caccia e di disturbo nei periodi critici garantisce che l'eventuale posticipo della data di chiusura possa avvenire entro termini assai ristretti e accompagnato dal posticipo della data di apertura; ciò dovrà comunque essere compatibile con le indicazioni della commissione, contenute nelle tabelle del Comitato Ornis. In più il testo dell'art.43 stabilisce che:
- le Regioni possono adottare provvedimenti di modifica solo se basati su adeguati presupposti scientifici per i quali e' un organismo centrale, l'Ispra, ad effettuare le necessarie validazioni; in ottemperanza alle previsioni dell'articolo 1 della legge n.157, che definisce la fauna selvatica come "patrimonio indisponibile dello Stato", viene garantito l' intervento di un organismo nazionale;
- la previsione che gli istituti regionali competenti sulla materia, ove istituiti, vengano "sentiti" garantisce all'Ispra di dotarsi di tutte le conoscenze e i dati di carattere locale che possono costituire utili elementi di valutazione, senza nulla togliere alle funzioni centrali;
- le valutazioni dell'Ispra sono cogenti per le Regioni, che ad esse "dovranno uniformarsi";
- le modifiche possono riguardare esclusivamente il posticipo dei termini attualmente vigenti; vengono così evitati i problemi che potrebbero derivare dall'anticipo della stagione di caccia nel mese di agosto, caratterizzato da una forte presenza turistica;
- il 'posticipo' può essere applicato sia al termine di inizio che di chiusura; la previsione consente alle Regioni di posticipare l'inizio della stagione a data successiva al 1 settembre, non chè di accorciare il calendario venatorio, ove situazioni locali lo richiedano.
Sull’argomento segnaliamo anche un comunicato dell'Intergruppo parlamentari Amici del Tiro, della Caccia e della Pesca che ha sostenuto il provvedimento in Parlamento e che riportiamo di seguito. “Solo se si fosse approvato l'articolo così come licenziato dal Senato, sarebbero potute cadere tutte le osservazioni fatte all’Italia dalla Corte di Giustizia Europea, accogliendo così il principio del prelievo biologico, rispettoso dell’articolo 7.4 della Direttiva Uccelli (79/409/CEE) e della sua Guida Interpretativa, che non permette il prelievo venatorio in agosto e dopo il periodo della nidificazione (da marzo in avanti).
Alcuni membri dell’Intergruppo (Luciano Rossi, N.Consiglio, Viviana Beccalossi, Pirovano, Stucchi, Nola, Biava, Bellotti, Cimadoro) -sottolinea il comunicato - "hanno portato avanti una intensa attività di mediazione tra le varie forze politiche, per mantenere il testo licenziato dalla Commissione Agricoltura, riuscendo a conservare l’allungamento del calendario venatorio alla prima decade di febbraio”.
L'Intergruppo riconosce al relatore Gottardo di aver “saputo ricercare la sintesi tra le varie posizioni, sia in Commissione che in Aula”. "Sorprende negativamente - ha dichiarato l'on. Luciano Rossi - la riduzione della possibilità di estendere la stagione venatoria solamente alla prima decade di febbraio, fatto che non tiene conto dei dati scientifici che darebbero la possibilità alle regioni di superare tale limite temporale". "Dopo aver subito per mesi questa campagna mediatica denigratoria ricca di falsità nei confronti del mondo venatorio da parte dei veteroambientalisti (mi riferisco agli slogan "caccia tutto l'anno " e "deregulation venatoria"), - ha concluso l'On. Rossi - auspico che il risultato ottenuto oggi in Aula, seppur minimo, rappresenti l'inizio di un nuovo percorso con toni più pacati, dove l'attività venatoria possa finalmente ricevere il giusto riconoscimento che le spetta, nel pieno rispetto di tutte le regole esistenti".
PRESIDENZA NAZIONALE ENALCACCIA P.T.
P.S.: Segue per opportuna conoscenza il Comunicato rilasciato dall’On.le Luciano ROSSI, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare “Amici del Tiro, della Caccia e della Pesca”.
Trasmettiamo di seguito un comunicato dell'On. Luciano Rossi, in relazione all' dell'art. 43 Legge Comunitaria 2009, approvato oggi dalla Camera dei Deputati.
Soddisfazione parziale per il testo approvato oggi in Aula - ha affermato l'On. Rossi - vista la posizione di maggior equilibrio, di gran lunga migliore, che era stata raggiunta in Commissione Agricoltura, grazie al sapiente e instancabile lavoro del relatore Isidoro Gottardo, che aveva portato all'approvazione di un sub-emendamento per il quale mi ero notevolmente speso, oggi purtroppo in parte modificato.
Infatti sorprende negativamente la riduzione della possibilità di estendere la stagione venatoria solamente alla prima decade di febbraio, fatto che non tiene conto dei dati scientifici che darebbero la possibilità alle regioni di superare tale limite temporale.
Dopo aver subito per mesi questa campagna mediatica denigratoria ricca di falsità nei confronti del mondo venatorio da parte dei veteroambientalisti (mi riferisco agli slogan "caccia tutto l'anno " e "deregulation venatoria", etc che non meritano neanche un mio commento), - ha concluso l'On. Rossi - auspico che il risultato ottenuto oggi in Aula, seppur minimo, rappresenti l'inizio di un nuovo percorso con toni più pacati, dove l'attività venatoria possa finalmente ricevere il giusto riconoscimento che le spetta, nel pieno rispetto di tutte le regole esistenti.