Comunicati Stampa
Comunità energetiche: quali incentivi?
Il provvedimento, definisce criteri e modalità per la concessione dei contributi previsti dalla Missione 2, Componente 2, Investimento 1.2 (Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’autoconsumo) del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Entro 30 giorni saranno poi approvate dal Ministero, su proposta del Gestore dei servizi energetici, le regole operative che dovranno disciplinare le modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi . Queste dovranno prima essere sottoposte a verifiche dall’Arera.
Il Gse, soggetto gestore della misura, metterà in esercizio i portali attraverso i quali sarà possibile presentare le richieste, entro 45 giorni dall’approvazione delle regole.
Sono previste due possibilità per promuovere lo sviluppo nel paese delle Cer:
- un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili , finanziato dal Pnrr e rivolto alle comunità i cui impianti sono realizzati nei comuni sotto i cinquemila abitanti che supporterà lo sviluppo di due gigawatt complessivi;
- una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa per tutto il territorio nazionale .
I due benefici sono tra loro cumulabili. Attraverso il provvedimento sarà dunque favorito lo sviluppo di cinque gigawatt complessivi di impianti di produzione di energia rinnovabile.
Saranno inoltre messi a disposizione sul sito del Gse ( www.gse.it ), documenti e guide informative, oltre a canali di supporto dedicati, per accompagnare gli utenti nella costituzione delle Cer. Prevista anche una campagna informativa, per rendere consapevoli i consumatori dei benefici legati al nuovo meccanismo. Annunciata, infine, la pubblicazione sul sito del Gse di un simulatore per la valutazione energetica ed economica delle iniziative, mentre è già disponibile la mappa interattiva delle cabine primarie su territorio nazionale.
Si ricorda che le comunità energetiche hanno l’obiettivo principale di fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai suoi soci o membri o alle aree locali in cui opera la comunità e non quello di realizzare profitti finanziari.
Esse sono un soggetto di diritto autonomo e l’esercizio dei poteri di controllo fa capo esclusivamente a persone fisiche, Pmi, associazioni con personalità giuridica di diritto privato, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, gli enti di ricerca e formazione, gli enti religiosi, quelli del Terzo settore e di protezione ambientale nonché le amministrazioni locali contenute nell’elenco delle amministrazioni pubbliche divulgato dall’Istituto nazionale di statistica che sono situate nel territorio degli stessi Comuni in cui sono ubicati gli impianti.