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Comunicati Stampa

Vaccinazione per l'influenza suina (a h1n1) nei pazienti con allergia all'uovo

Con l'arrivo dell'influenza suina, un nuovo sottotipo di virus di influenza A H1N1, non individuato in precedenza nel suino e nell'uomo, l' Organizzazione Mondiale della Sanità (The World Health Organisation - WHO) ha innalzato il livello di allerta alla Fase 6 (Pandemia) ad indicare l'esplosione delle febbre suina nella comunità mondiale. Nel frattempo, la Società Britannica di Allergologia ed Immunologia Clinica (BSACI) ha stilato un condivisibile memorandum per consentire la partecipazione dei pazienti allergici all'uovo al programma di vaccinazione di massa che verrà avviato non appena le industrie farmaceutiche produrranno quantitativi sufficienti di vaccino efficace [i] . Come già discusso nell'articolo " Vaccinazioni ed Allergia all'Uovo ", il vaccino per l'influenza suina verrà con molta probabilità prodotto, in maniera simile agli altri vaccini per l'influenza attualmente disponibili, inoculando uova di pollo embrionate con il virus. Il vaccino verrà estratto dal liquido extraembrionico attraverso l'inattivazione del virus che verrà, successivamente, trattato e purificato. Di conseguenza, i vaccini potranno contenere quantitativi misurabili di proteine dell'uovo [ii] in grado di provocare reazioni allergiche [iii] , [iv] nei pazienti allergici a tale alimento.

Quali saranno le strategie per gli allergici all'uovo?

Una possibilità è quella di evitare di vaccinare gli individui con allergia all'uovo di grado severo e consentire alla "immunità di branco" - ovvero l'immunità che si ottiene quando la vaccinazione di una porzione delle popolazione (branco) fornisce protezione agli individui non vaccinati - di agire come tagliafuoco. Ad ogni modo, questa scelta potrebbe risultare impopolare e una immunità di branco potrebbe non essere raggiunta in tempo utile per proteggere gli individui non vaccinati contro l'infezione dell'influenza suina. Sembra, perciò, più ragionevole sviluppare strategie per vaccinare il maggior numero possibile di soggetti allergici all'uovo al fine di limitare il numero di quelli a cui sarà negata la vaccinazione. Tale risultato potrà essere ottenuto incoraggiando le aziende a produrre un vaccino a basso contenuto di ovoalbumina e selezionando attentamente i pazienti allergici all'uovo da vaccinare in base ad un attenta valutazione del rischio effettuata dagli specialisti in Allergologia ed Immunologia Clinica e basata sui risultati dei test allergometrici, sulla quantità di uovo tollerata senza sviluppare reazioni e sulla gravità delle precedenti reazioni. Sulla base di tale considerazioni, i pazienti con una allergia all'uovo di minore rilevanza clinica che sono in grado di tollerare alimenti contenenti contenuti moderati di uovo cotto o che sviluppano solo sintomi locali dopo aver consumato una ragionevole quantità di uovo sia poco cotto che crudo possono essere vaccinati normalmente dal medico di Medicina Generale con le usuali precauzioni del caso. Solo i pazienti con allergia all'uovo più severa che abbiano un test cutaneo o un RAST positivo per l'uovo e la comparsa di sintomi dopo esposizione a piccoli quantitativi di uovo o un'anamnesi di angioedema severo o carattere sistemico della reazione come compromissione respiratoria o orticaria generalizzato, dovrebbero essere inviati presso un Centro di Allergologia per una ulteriore valutazione ed effettuare la vaccinazione in ambiente ospedaliero solo se strettamente necessario. I pazienti con asma scarsamente controllato dovrebbero essere inviati comunque presso un Centro di Allergologia, a prescindere della severità dell'allergia all'uovo.

Se dalla valutazione allergologica, il rischio di una reazione anafilattica dovesse risultare troppo elevato andranno prese in considerazione opzioni alternative incluso il trattamento con agenti antivirali come l'Oseltamivir (Tamiflu) e lo Zanamivir (Relenza).

In definitiva, in tutti gli individui allergici all'uovo, bisogna valutare il rischio di una reazione allergica al vaccino dell'influenza contro il rischio di una importante malattia derivante dall'infezione da influenza suina. Per la maggior parte degli individui allergici all'uovo con allergia di grado moderato, il vaccino può essere somministrato con sicurezza seguendo le precauzioni di routine delle vaccinazioni. Per le allergia all'uovo più severe, la vaccinazione deve essere fatta sotto osservazione in ospedale ma, a nessun paziente con allergia all'uovo dovrebbe essere rifiutata la vaccinazione per l'influenza suina senza una completa valutazione e discussione del rapporto rischio/beneficio. La produzione di un vaccino a basso contenuto di proteine dell'uovo è auspicabile ed essenziale per garantire un più elevato grado di sicurezza ai pazienti allergici all'uovo.

Bibliografia

[i] S. Nasser, N. Brathwaite and the BSACI Standards of Care Committee. Swine flu vaccination in patients with egg allergy. Clinical & Experimental Allergy, 2009; 39:1288-1290.

[ii] O'Brien TC, Malonet C, Tauraso MN. Quantitation of residual host protein in chicken-embryo-derived vaccines by radial immunodiffusion. Appl Microbiol 1971; 21:780-2.

[iii] Retailliau HF, Curtis AC, Storr G, Caesar G, Eddins DL, Hattwick MA. Illness after influenza vaccination reported through a nationwide surveillance system, 1976-1977. Am J Epidemiol 1980; 111:270-8.

[iv] Bierman CW, Shapiro GG, Pierson WE, Taylor JW, Foy HM, Fox JP. Safety of influenza vaccination in allergic children. J Infect Dis 1977; 136:S652-5.

Riferimenti: Dr. Nicola Verna Info : n.verna@tiscali.it Telefona gratis : 085/65360