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Diana bracco guida gruppo bracco, tra eccellenza scientifica e impegno sociale
Diana Bracco è Presidente e AD del Gruppo Bracco. Guida l’azienda di famiglia dopo una lunga gavetta. In parallelo, coltiva le sue passioni tra libri, opera lirica e pittura, sostenendo i giovani con borse di studio e promuovendo le donne nel mondo del lavoro.
Diana Bracco: la carriera nell’azienda di famiglia
Diana Bracco , classe 1941, è Presidente e AD del Gruppo Bracco. Si è laureata in Chimica, mettendo da parte il suo desiderio di studiare medicina : “Chimica si rivelò una materia complessa che mi appassionò profondamente. A distanza di tanti anni, posso dire che quella decisione si è rivelata felice per l’importante supporto che mi ha dato lungo tutto il corso della mia carriera imprenditoriale”. Dopo anni di gavetta, nel 1977 è diventata Direttore Generale del Gruppo chimico e farmaceutico. In seguito è stata la prima donna ad essere eletta Presidente delle associazioni Federchimica e Assolombarda. Diana Bracco ha sempre coltivato le proprie passioni artistiche: libri, pittura, musica e opera lirica. È stata infatti membro del CdA della Filarmonica della Scala di Milano e, dal 2012, fa parte del CdA dell'Accademia della Scala e del Museo Poldi Pezzoli. “Mi sforzo sempre di trovare il tempo per visitare una mostra o andare ad un concerto alla Scala. A nche l'anima deve essere nutrita. Negli anni, Bracco ha sostenuto progetti molto belli come il restauro del grande organo storico del Duomo di Milano” .
Diana Bracco: l’impegno verso i giovani e l’inclusione
Diana Bracco si è impegnata nel corso della sua carriera sia per riportare in Italia i cervelli andati all’estero, sia per la diffusione della cultura scientifica: per questo ha creato il Premio Felder (lo scienziato Ernst Felder è stato per anni capo della Ricerca di Bracco), una Borsa di studio da 1 milione di euro in cinque anni. In aggiunta, l’AD e Presidente del Gruppo è attiva nel combattere le discriminazioni di genere e promuovere le donne nel mondo del lavoro. “Non accettare mai il pregiudizio che vorrebbe le donne meno adatte alle professioni tecnico scientifiche. Pensiamo ai medici, in particolare ai chirurghi, professioni in cui le donne eccellono. Spesso bisogna convincere anche il paziente, non solo il primario. So — ha specificato Diana Bracco — perché ho provato di persona, che il ruolo della donna 'in carriera' non è semplice. Ma bisogna guardare sempre avanti”. In Bracco è anche presente un osservatorio privilegiato in cui i giovani vengono selezionati in base al merito ed è in partenza un progetto di integrazione e di lotta alla povertà educativa.