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Pietro labriola e il futuro di tim: visioni e sfide

Confermato come AD di TIM dopo l’assemblea del 23 aprile, Pietro Labriola si prepara a guidare il Gruppo in un periodo cruciale di trasformazione e consolidamento nel settore delle telecomunicazioni. In una recente intervista rilasciata a “MoltoEconomia”, il manager ha delineato le sue strategie per il futuro del Gruppo, focalizzandosi principalmente sul piano di riassetto della rete e sul rilancio delle divisioni Consumer ed Enterprise.


Pietro Labriola


Il piano strategico di Pietro Labriola

Uno dei pilastri fondamentali del piano di Pietro Labriola è la vendita dell’infrastruttura di rete fissa di TIM, un passo strategico finalizzato a liberare risorse finanziarie significative e a ridurre il debito aziendale. Questa operazione è stimata per generare vantaggi fino a cinque miliardi di euro, compresi potenziali guadagni dall’earn-out con Kkr, dalla vendita di Sparkle e da una controversia legale in corso. L’AD vede in questo riassetto un’opportunità non solo per migliorare la posizione finanziaria del Gruppo, ma anche per rafforzare la sua capacità di investire e di sfruttare le opportunità di crescita nel mercato delle telecomunicazioni. Il manager ha enfatizzato la necessità di concentrarsi su due modelli di business distinti: Consumer ed Enterprise. La divisione Consumer sta subendo una ristrutturazione per migliorare la sua competitività e per esplorare possibili operazioni di consolidamento nel futuro prossimo. Al contrario, TIM Enterprise rappresenta un vero e proprio “ gioiello ” dell’azienda: “ L’obiettivo – ha fatto sapere Pietro Labriola è crescere mediamente il 6% all’anno in termini di ricavi e dell’8% medio anno in termini di marginalità lorda, con una performance migliore di quella del mercato ”. Questa divisione sta anche stringendo accordi con giganti tecnologici come Google, Broadcom e Oracle per offrire servizi innovativi e consolidare la sua posizione di leadership nel mercato.


Pietro Labriola: strategie di leadership nel mercato delle telecomunicazioni italiane

Consapevole della complessità e della competitività del mercato italiano delle telecomunicazioni, Pietro Labriola ha rimarcato l’importanza di migliorare l’efficienza dei costi e di investire strategicamente in tecnologie emergenti. A tale proposito, TIM è “ in prima linea anche nello sviluppo tecnologico, su frontiere come quelle dell’Edge Computing, delle smart cities, della cybersecurity o dell’intelligenza artificiale ”, settori chiave in cui il Gruppo mira a distinguersi attraverso significativi investimenti infrastrutturali e partnership strategiche. Nonostante le prospettive difficili del settore, l’AD si mostra ottimista riguardo al futuro di TIM. Secondo il manager, coerenza e una leadership decisa sono oggi fondamentali per navigare attraverso i cambiamenti rapidi del mercato e le sfide regolatorie. Ha inoltre escluso la necessità di un piano B rispetto alla vendita della rete, sottolineando la sua determinazione nel perseguire gli obiettivi aziendali nonostante le incertezze di mercato: “ Non ho motivo per pensare che la vendita della rete a Kkr non si chiuda nelle tempistiche previste ”, ha ribadito. Sulla governance aziendale, Pietro Labriola ha infine confermato l’importanza di un Consiglio di Amministrazione rinnovato e ben bilanciato. Con un CdA di nove membri, l’AD intende mantenere vivo il dibattito e utilizzare le diverse competenze dei consiglieri per affrontare le sfide future con successo. Ha ringraziato i membri uscenti per il loro contributo e ha accolto i nuovi con l’obiettivo di mantenere una governance efficace e orientata ai risultati.