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Agorafobia e disturbo di panico: sintomi e cure

Che differenza c’è tra panico e agorafobia? Il panico consiste in uno stato intenso di ansia che raggiunge la sua massima intensità nel giro di 10 minuti, presentando sintomi come palpitazioni, sudorazione, tremori dispnea, asfissia nausea, dolori al petto ma anche derealizzazione (percepire la realtà come strana ed irreale) o d epersonalizzazion e (avere la sensazione di essere staccati dal proprio corpo). Al disturbo di panico viene spesso associata un’altra psicopatologica chiamata agorafobia: si tratta di un disturbo caratterizzato dall’ansia di trovarsi in luoghi o situazioni dai quali il soggetto può difficilmente allontanarsi. La persona agorafobica ha paura di trovarsi fuori casa, in mezzo alla coda o in coda ma anche viaggiare con i mezzi di trasporto dall’automobile ai mezzi pubblici come autobus o treni. Chi soffre di agorafobia tende solitamente a deviare quelle situazioni temute o che, comunque, potrebbero arrecare disagio con delle ripercussioni nella vita di tutti i giorni intaccando la sfera sociale, lavorativa e di coppia.

Le cause dell’agorafobia

Ad oggi non è possibile indicare una causa per questo tipo di disturbo. Secondo alcuni studi scientifici esisterebbe uno specifico determinante psicologico che renderebbe un individuo vulnerabile alla malattia, tale fattore è noto in letteratura come anxiety sensitivity, ovvero un’attitudine psicologica a considerare pericolosi per la propria integrità fisica i segnali dell’attivazione neurovegetativa.

Come si cura l’agorafobia?

Una delle cure più efficaci nella causa dell’ agorafobia e del disturbo ossessivo è la psicoterapia cognitivo comportamentale : si tratta di un tipo di psicoterapia in cui il paziente, grazie all’aiuto del terapeuta è attivamente impegnato nell’analisi del problema e nella condivisione degli obiettivi conseguiti giorno dopo giorno. Durante il trattamento il soggetto prende consapevolezza delle proprie ansie e paure riuscendo a liberarsene gradualmente liberandosenegrazie l’acquisizione di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali.