Comunicati Stampa
L’unione europea apre a un piano in due anni per il pagamento dei debiti alle imprese
L' Unione Europea apre alla possibilita' di conteggiare in maniera flessibile il 'peso' dei pagamenti arretrati della pubblica amministrazione italiana nei confronti di imprese e fornitori su deficit e debito pubblico. Lo riporta l’A genzia Ansa riferendosi ad un'intesa raggiunta in seno alla Commissione europea tra i due vicepresidenti Antonio Tajani , responsabile per l'industria e Olli Rehn per l'economia e la finanza.
L'Italia, secondo le indicazioni di Bruxelles, deve preparare un piano di rientro per i debiti pregressi contratti dalla pubblica amministrazione con le imprese “ in tempi relativamente brevi ”, su una durata approssimativa di “ 2 anni ”, e la Commissione Ue e' pronta a collaborare per attuarlo. Il pagamento dei debiti commerciali potrebbe rientrare tra i 'fattori attenuanti' nella valutazione da parte di Bruxelles del rispetto degli impegni presi sul deficit. La Commissione Ue invita pertanto l'Italia a fornire cifre aggiornate.
In una dichiarazione congiunta Tajani e Rehn rilevano che la direttiva Ue sul ritardo dei pagamenti, che tutti i Paesi Ue dovevano recepire entro sabato 16 marzo, non ha valore retroattivo, e quindi serve una "soluzione realistica" per superare il problema enorme degli arretrati.
Secondo i due commissari, questa soluzione " deve, probabilmente, prevedere un piano di liquidazione avente come obiettivo quello di portare tale ammontare di debito pregresso a livelli non attribuibili a ritardi nei pagamenti in tempi relativamente brevi ". Un piano, osservano ancora i commissari, che dovrebbe prevedere " adeguate misure contro il rischio di comportamenti opportunistici " da parte delle amministrazioni indebitate.
La liquidazione dei debiti avrebbe certo " un impatto sul deficit pubblico ma - assicurano i due vicepresidenti - il Patto di stabilità permette di prendere in considerazione fattori significativi in sede di valutazione della conformità del bilancio di uno Stato membro con i criteri di deficit e di debito ". E, quindi, " la liquidazione di debiti commerciali potrebbe rientrare tra i fattori attenuanti ', assicurano Rehn e Tajani.
All’apertura in sede UE ha risposto il presidente del Consiglio uscente, Mario Monti . “ Il Governo italiano - ha detto il premier tramite una nota - è consapevole del problema accumulatosi nel tempo e ha deciso di porvi rimedio attraverso il recepimento anticipato della direttiva europea per i nuovi contratti dal 1 gennaio 2013 . Tuttavia - ha sottolineato - rimaneva da trovare una soluzione per l'elevato debito commerciale pregresso, che l'apertura dimostrata oggi dalla Commissione europea permetterà di affrontare più incisivamente. Lavoreremo con i servizi della Commissione europea per identificare le soluzioni tecniche per avviare la liquidazione del debito nel più breve tempo possibile ".
Nella nota diffusa, inoltre, il presidente del Consiglio esprime " la soddisfazione del Governo italiano per la rapidità con la quale la Commissione europea ha risposto all'orientamento del Consiglio europeo del 14 marzo, laddove si sottolinea la necessità di un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita ".
Confindustria in una nota esprime “ grande soddisfazione per l'apertura espressa dai vice presidenti della Commissione europea, Rehn e Tajani, sullo smaltimento dei debiti commerciali delle Pa italiane verso le imprese e sulla necessità di riportarli a livelli fisiologici in tempi brevi ".
Per il presidente Giorgio Squinzi , “ la macchina finalmente si è messa in moto ” e adesso “ la proposta di cooperazione della Commissione deve essere colta immediatamente dal Governo, senza aspettare l'insediamento di un nuovo esecutivo ”, anche perché in questa fase di “ scarsa liquidità, l'apertura dell'Ue rappresenta un primo rilevante passo per riattivare il circolo virtuoso dell'economia e rilanciare gli investimenti ".
Sull’intesa in Commissione UE, netta anche la presa di posizione dell’ associazione dei costruttori (Ance) che con il presidente Buzzetti dichiara “ caduto oggi l'alibi che per anni ha impedito alle pubbliche amministrazioni di pagare le imprese per i lavori eseguiti ”. L’Ance conferma, infine, la partecipazione all’ iniziativa 'aperta' Anci di giovedì 21 marzo quando verrà chiesto al governo “ un piano di pagamento di tutti i debiti pregressi come misura 'una tantum' sul modello spagnolo ”.
Testo From www.guidaedilizia.it