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Nuovo accordo ABI a favore delle PMI italiane

Nuovo accordo ABI a favore delle PMI italiane


Avv. Riccardo E. Di Vizio*


L’ ABI e Alleanza Cooperative Italiane (Agci, Confcooperative, Legacoop), Cia, Claai, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra, Confindustria, Rete Imprese Italia (che riunisce Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti) hanno deliberato le misure di sospensione e allungamento dei finanziamenti a favore delle PMI economicamente sane, ma gravate eccessivamente dagli oneri finanziari sul fatturato in flessione a causa della grave crisi economica in cui versa il nostro Paese.
Tre le tipologie di intervento ad adiuvandum: a) sospensione dei rimborsi dei finanziamenti , ovvero sospensione per 12 mesi della quota capitale delle rate di mutuo, e per 12 o 6 mesi della quota capitale prevista nei canoni di leasing “immobiliare” e “mobiliare”. Le operazioni di sospensione sono realizzate allo stesso tasso d’interesse previsto dal contratto originario; b) allungamento dei finanziamenti, con allungamento della durata dei mutui, in misura maggiore rispetto al precedente accordo; spostamento in avanti fino a 270 giorni le scadenze del credito a breve termine per esigenze di cassa con riferimento all’anticipazione di crediti certi ed esigibili; allungamento per un massimo di 120 giorni le scadenze del credito agrario di conduzione; c) promozione della ripresa e dello sviluppo delle attività per le imprese che avviano processi di rafforzamento patrimoniale con impegno da parte delle banche di valutare la concessione di un finanziamento proporzionale all’aumento dei mezzi propri realizzati dall’impresa.


A potenziamento dell’efficacia e della operatività dell’accordo, all’interno dello stesso le parti firmatarie dopo lunga delibazione hanno individuato una serie di step “strategici” da percorrere per favorire lo sviluppo sereno e proficuo
delle relazioni banca-impresa, con solenne impegno programmatico di definire nei prossimi mesi nuove e specifiche intese e di avanzare al Governo e alle altre Istituzioni competenti proposte condivise.
Concretamente, per consentire alle banche e agli intermediari finanziari aderenti di adeguare le proprie procedure in relazione alle operazioni previste dal nuovo accordo, il periodo di validità dell’accordo del febbraio 2012, “Nuove Misure per il Credito alle Pmi”, è stato prorogato al 30 settembre 2013. Fino a fine giugno, con l’iniziativa in corso riguardante le “Nuove misure per il credito alle Pmi”, sembrerebbe che gli istituti di credito abbiano sospeso 95.435 finanziamenti a livello nazionale (che si aggiungono ai 260.000 dell’Avviso comune scaduto il 31 luglio 2011), pari a 29,5 miliardi di debito residuo (in aggiunta ai 70 miliardi dell’Avviso comune) con una liquidità liberata di 4,1 miliardi (oltre ai 15 miliardi di euro con l’Avviso comune).


Certo, inutile sottolineare come il nuovo accordo non possa di certo considerarsi da solo esaustivo della necessaria liquidità delle imprese, ma ha almeno il pregio di lasciare un piccolo margine di operatività alle aziende, in attesa dell’auspicata ripresa autunnale.


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