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un pò di storia e la pratica del Restauro

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Gli Stucchi...


un po’ di storia,


la pratica del restauro!



Con STUCCHI si indica una decorazione parietale in rilievo,la amalgama può essere composta da leganti derivati da rocce solfatiche oppure carbonati che. La scelta dello stucco è sempre determinata dall'ambiente di esercizio: interno,esterno,natura del supporto e sollecitazioni chimico fisiche alle quali verrà sottoposto (temperature,ultra violetti,contatti fortemente acidi o alcali ecc.)Nel restauro solo con un'adeguata analisi di laboratorio è possibile stabilire l'esatta natura geologica e chimica del manufatto.


Uno sguardo all'architettura antica ci riserva una piacevole sorpresa … la realizzazione di rilievi in stucco è presente già nell'antico Egitto,oltre che nell'architettura Minoica e Micenea .Particolarmente diffusi raffinati decorazioni parietali in Stucco abbellivano case e/o manufatti funerari nell'età Classica dei Greci, secondo alcuni studiosi la tecnica delle decorazioni in Stucco si sarebbe estesa tramite la Grecia Ellenistica anche all'Asia Minore e al Medio Oriente,dove prese avvio una tradizione artigianale particolarmente ricca ,studi dettagliati hanno dimostrato che i numerosi decori sulle pareti sono stati realizzati con un impasto di calce e sabbia. La diffusione delle Decorazioni a Rilievo sulle pareti e sulle volte con motivi di cornici unite a pitture murali si riscontrano nella Roma Imperiale e si diffondono nelle province Romane più occidentali come la Bretagna,la Gallia ecc..Tutt'altro che rare erano l'uso di decorazioni in stucco durante l'alto Medio Evo,sopra tutto per gli interni dei principali edifici religiosi,generalmente i motivi richiamavano il repertorio Orientale Bizantino,o Islamico. La presenza di maestranze Orientali,forse Bizantine,è stata avanzata anche per le transenne in stucco rinvenute negli scavi dell'Abbazia di S.Fruttuoso di Camogli (Ge) datata X e XI sec. Mirate analisi archeometriche hanno rivelato la presenza di un legante misto a base di calce aerea di gesso e di un inerte la cui composizione petrografica ,estranea al territorio ligure,potrebbe essere di provenienza Egea. Questi fattori fanno pensare a maestranze itineranti che,avrebbero portato con se oltre alla loro esperienza tecnica artigianale anche il materiale necessario alla realizzazione dei manufatti. Nei secoli successivi la riaffermazione dei materiali lapidei e delle decorazioni scultoree misero in ombra l'uso degli stucchi,una rinnovata importanza di questa decorazione architettonica parietale si registra a partire dal XVI secolo sia per gli interni che per le facciate ,con ornamentazioni fastose in stucco,alternate spesso ad affreschi,realizzate da celebri Artisti rinascimentali e da questi traggono origine le " Botteghe " di artisti e stuccatori che esportano la loro tradizione artigianale in tutta Italia,in Francia in Germania e persino nell'Europa orientale. Questa ricca produzione perdura per tutto il XVII e il XVIII secolo. Prova di questa magnificenza Artistica a Genova sono i 163 PALAZZI dei ROLLI (riconosciute dall' UNESCO Patrimonio dell'Umanità ),riccamente adornati con stucchi e decorazioni pittoriche , basti pensare che persino RUBENS rimase affascinato dalla bellezza delle Dimore Nobiliari Genovesi in particolare dei palazzi di STRADA NUOVA, ( via Garibaldi) descrivendole nel suo libro pubblicato ad Anversa nel 1622 "..DIMORE COMODISSIME E NOBILISSIME" dove si trovano alcuni dei più belli fra i Palazzi dei Rolli ,tra cui Palazzo Rosso,Palazzo Bianco e Palazzo Tursi, oggi polo museale ed esperienza mistica visiva per lo splendore dell'Architettura e dell'Arte..Grazie ad una riaffermata sensibilizzazione nel restauro conservativo si interviene con coscienza e conoscenza, con metodologie di intervento a protezione dei manufatti anche in ciò che erroneamente può sembrare un'" Arte minore". Non a caso la nostra sede si chiama " La Bottega degli Stucchi " come nella migliore tradizione artistico -artigianale si opera con attenzione sia nella produzione, vendita,e nella messa in opera di Stucchi Decorativi ex novo, che nel rifacimento di parti mancanti e restauro di stucchi in palazzi storici ,un esempio di questa arte applicata è il nostro intervento i n Palazzo Ducale ( antica sede del governo oligarchico della Repubblica ) nella Sala del Maggior Consiglio,dove la nostra pluriennale esperienza è stata richiesta per il rilievo dei CALCHI delle mensole e degli stucchi e per la fase del restauro più delicato la messa in opera a regola d'arte dei pezzi mancanti, previo il risanamento del supporto murario ,e la giusta apposizione delle riproduzioni agli originali ,stuccando a mano libera con l'ausilio delle spatole da scultore,rendendo così invisibile il danno preesistente (vedi foto ).


La nostra " Bottega " collabora con artigiani altamente specializzati, Corda Giuseppe gessino stuccatore è “ titolare della Bottega degli Stucchi”, Luna Burgos Victor Emilio abile artigiano posatore ci affianca da quasi un decennio,Costa Corrado artigiano stuccatore scagliolista , spiccano per conoscenza e capacità in questo mestiere che ha origini così antiche ma che ancora oggi rende pregevole gli ambienti moderni.


Tecnicamente per la realizzazione degli stucchi non molto è cambiato,oggi come allora per le cornici a modanature semplici l'uso di DIME ( sagome o calibri) che riproducono la cornice in negativo,nello specifico se il lavoro è eseguito in " opera " ( direttamente sul muro ) si utilizzano queste sagome con il supporto di una piccola impalcatura composta da un carrello,generalmente in legno,che funziona da sostegno per la lamina sagomata e da guida per l'operatore,per evitare ogni minima oscillazione e mantenere la forma perfettamente perpendicolare alla superficie ,questo carrello è tenuto in posizione da guide di legno fissate a parete .Per le cornici eseguite fuori opera,cioè sui banchi da lavoro in laboratorio e non direttamente su parete,si usa la stessa Dima modellandole in lunghi pezzi continui e applicandole a parete,stuccando con maestria le parti eliminando giunzioni. Per elementi decorativi complessi,con parti a gettanti,si modella l'originale e si esegue lo stampo,oggi con gomme siliconiche o poliuretaniche,ieri gli stampi erano generalmente in legno o gesso sagomati e perfettamente intagliati in negativo che venivano premute sull'impasto ancora umido,posati con abilità e intervenendo a mano libera. Solo il Cennini parla di uno stampo particolare realizzato con una lastra di " STAGNO " improntata,con un martello di salice,su di un modello in pietra ricoperto con lardo o sugna e successivamente riempito con un impasto di gesso e colla. Interessante anche la tecnica descritta dal Vasari ,adottata dal Bramante nella realizzazione delle decorazioni plastiche della basilica di S. Pietro a Roma:prevedeva la realizzazione delle decorazioni avvalendosi di grandi forme in TERRACOTTA che assicurate alle impalcature tramite armature,dentro le quali veniva colata la malta di calce. Quindi le decorazioni in stucco venivano eseguite contemporaneamente alle volte e non necessitavano di modellatura manuale per ogni singolo pezzo.


LA PRATICA DEL RESTAURO : L'intervento di restauro su pareti o facciate di palazzi storici ornate con particolari a stucco forte (base di grassello di calce e inerti selezionati quali sabbie di fiume a diversa granulometria e la preziosa polvere di marmo) quali modanature,fregi,fastigi,mezz'arie,lesene,motivi floreali ecc..si può descrivere con passaggi chiave che individuano nella pratica del cantiere del restauro un percorso obbligato: tralasciando volutamente la parte del rilievo e della ricerca storica riguardante il manufatto in oggetto del restauro, una prima analisi riguarda senz'altro lo stato di conservazione dell'intonaco,quale primo strato di supporto delle successive lavorazioni,ivi compresi gli apparati decorativi plastici a rilievo. Detto intonaco andrà controllato accuratamente alfine di sincerarsi della sua perfetta aderenza al paramento murario,intervenendo dove necessario con iniezioni di malte molto fluide,preferibilmente costituite con materie prime a base di calce e inerti selezionati,perfettamente compatibili rispetto ai materiali costitutivi originali. Porzioni di intonaco ben aderenti,ma con problematiche diverse,come ad esempio affioramenti di Sali solubili,tipicamente salnitro,o attacchi fungini,andranno trattati mediante


l'applicazione di impacchi che esercitino un'azione estrattiva rispetto ai Sali nel primo caso,e disinfettante/fungicida nel secondo. Questa prima fase di intervento è estensibile con modalità analoghe anche a quelle parti di decorazione a stucco che presentino problematiche identiche di distacchi dal supporto,affioramento di Sali,attacchi di microrganismi .Risolte queste eventuali problematiche,ci si imbatte spesso in apparati decorativi a stucco i quali mancano di parti anche importanti,della loro trama complessiva. Il caso più semplice lo abbiamo quando l'insieme decorativo è sufficientemente ampio da permettere una ricostruzione dei profili mancanti,spesso in questa prima fase viene in aiuto dell'operatore l'evidente e nitida traccia lasciata sull'intonaco di supporto,dallo stucco caduto in seguito a distacco,o decoeso e consumato a causa di infiltrazioni . In questa prima fase le parti mancanti della decorazione vanno dapprima rabboccate ricostituendo il corpo dello stucco,seguendone l'andamento senza curarsi del dettaglio dell'ornamento,ma piuttosto dell'aderenza al fondo da curare con grande attenzione .Le malte da impiegarsi in questa prima fase saranno nella stragrande maggioranza dei casi costituite di due soli componenti: SABBIE di fiume o di cava,a diversa granulometria ( più grossolana negli strati più corposi e profondi,più fine negli strati più esterni) e Grassello di Calce di ottima qualità. Va qui ricordato che l'impiego di calce idraulica,in luogo del grassello,quale legante nelle decorazioni a stucco è,per forza di cose ,posteriore alla seconda metà del sedicesimo secolo,riconducendo la scoperta di questo legante alla data del 1750 circa.


La parte più esterna ,l'ultimo strato della decorazione a stucco prevedeva l'impiego della polvere di marmo quale inerte pregiato da unirsi al grassello,al fine di ottenere una pelle dura,compatta e lucente come il marmo di cui,a carbonatazione avvenuta riproduceva anche la solidità. Ove gli oggetti fossero di una certa consistenza con parti a gettanti e sotto squadra,questi non venivano eseguiti completamente in malta ,ma abbisognavano ad esempio di un'ossatura fittile come punti di aggrappo e sostegno,in caso di aggetti minori,potevano essere costituiti anche solo di semplici chiodi infissi nella parete,tra i quali si provvedeva a far correre cordini in fibra vegetale avvolgendoli ai chiodi medesimi.


Particolare cura si deve prestare ad una corretta maturazione dei vari strati di malta costituenti la decorazione al fine di consentire un perfetto ancoraggio tra le varie stesure,evitando crepe da ritiro e distacchi dal supporto . Anche per interventi dove necessita


Il rilievo di un CALCO ( stampo in negativo preso dall'originale con gomme siliconiche ),per la riproduzione in laboratorio delle parti mancanti ,si cura con grande attenzione l'impiego delle malte ,e la giusta posa diventa fondamentale per la riuscita del restauro,intervenendo a mano libera con l'ausilio di Stecca (ferro da ornato) e spatole da scultore per il giusto fissaggio eliminando le giunte tra il decoro preesistente ed il manufatto riprodotto, donando continuità alla decorazione .



( LA BOTTEGA DEGLI STUCCHI via del Campasso 20 r Genova Tel. 010 6465554 ) www.reteimprese.it/bottegadeglistucchi