Aspetto due gemelli: che fare?
L'emozione della prima ecografia dopo che il test di gravidanza è risultato positivo è sempre grande. E non può che raddoppiare alla scoperta che non si tratta di un solo embrione, ma di due (o più) gemelli. A raddoppiare però spesso sono anche le ansie e i dubbi della futura mamma: cosa mi aspetta? sarà una gravidanza difficile? a chi mi devo affidare? In effetti, in caso di gravidanza gemellare dovrete adottare qualche cautela in più, e sottoporvi con maggiore frequenza alle visite di controllo rispetto a una normale gravidanza, ma nella maggior parte dei casi nulla vi vieterà di vivervi la dolce attesa come tutte le altre donne.La prima cosa importante da sapere è se i gemelli sono “bicoriali”, cioè se derivano da due diverse cellule uovo fecondate da due diversi spermatozoi, o “monocoriali”, cioè se una sola cellula uovo dopo essere stata fecondata da un solo spermatozoo si è divisa dando luogo a due diversi embrioni. Nel primo caso si avranno gemelli non identici, che possono essere di sesso diverso e anche non assomigliarsi per niente, o quantomeno non più di due fratelli nati da due diverse gravidanze; nel secondo caso, si tratta dei classici gemelli identici, che hanno in comune tutto il patrimonio genetico, e quindi saranno anche dello stesso sesso. Tale differenziazione è importante perché le gravidanze gemellari monocoriali o bicoriali devono seguire un percorso di assistenza diverso: se la gravidanza è bicoriale, infatti, i rischi sono gli stessi di una gravidanza singola, fatta eccezione per un moderato aumento del rischio di partorire prima del termine. Al contrario, in caso di gravidanza monocoriale, sono possibili una serie di complicanze su cui occorre vigilare. Di solito si può capire se si tratta di una gravidanza gemellare bicoriale o monocoriale nel primo trimestre (tra le 8 e le 12-13 settimane di gestazione) mediante una semplice ecografia. Successivamente, può invece essere impossibile effettuare tale importantissima distinzione. In caso di gravidanza monocoriale, sarà inoltre essenziale stabilire se sia presente una membrana a separare i due sacchi amniotici (in questo caso si parla di gravidanza monocoriale biamniotica) o se i due gemelli sono nello stesso sacco (gravidanza monocoriale monoamniotica). Pertanto, è di fondamentale importanza che venga effettuata un'ecografia in questo periodo di gestazione sul cui referto vengano riportate tutte queste informazioni assieme a un'immagine ecografica dell’inserzione sulla placenta della membrana di separazione dei due sacchi. È infatti questa singola immagine che permette di valutare con elevatissima certezza (a questa epoca di gravidanza, e non dopo!) se la gravidanza sia monocoriale biamniotica o bicoriale.Le complicanze della gravidanza monocoriale sono diverse se è presente o meno una membrana di separazione tra i due sacchi (monoamniotica o biamniotica). Nelle gravidanze monocoriali monoamniotiche esiste infatti il rischio che si possano annodare i due cordoni in seguito ai movimenti dei feti, e tale evento può purtroppo portare alla morte di entrambi i gemelli in circa il 10-15% dei casi; sfortunatamente tale complicanza non è prevedibile e quindi l’unica precauzione secondo gli esperti consiste nel programmare il parto intorno alle 32 settimane di gravidanza, o anche prima se durante un'ecografia o un monitoraggio del battito cardiaco dei feti (cardiotocografia) si sospetta che i cordoni si siano annodati fra loro. La gravidanza monocoriale biamniotica, invece, può presentare altre due complicanze: in circa il 15% dei casi è possibile che venga diagnosticata la cosiddetta sindrome da trasfusione feto-fetale, mentre la mancata crescita di uno dei due gemelli (detta comunemente IUGR, dall'inglese intra-uterine growth restriction) può avvenirein circa il 10% dei casi. Nel primo caso si tratta di un'anomalia della placenta che i due gemelli condividono, a causa della quale uno dei feti riceve troppo sangue, mentre il secondo troppo poco, condizione questa che risulta estremamente pericolosa per entrambi. Si parla invece di IUGR quando viene evidenziata con l'ecografia una discordanza nel peso stimato dei due feti superiore al 20-25%. È importantissimo che la comparsa di tali complicanze sia diagnosticata quanto prima possibile in modo che possiate essere assistite nel miglior modo possibile dagli specialisti, che vi sottoporranno alle terapie disponibili presso i centri di riferimento.È comunque essenziale sottolineare, come si deduce dalle percentuali riportate, che fortunatamente la maggior parte delle gravidanze gemellari si svolge senza alcuna complicanza.La SIEOG (Società Italiana di Ecografia Ostetrico-Ginecologica) si è impegnata a fondo nell’ultimo anno per fornire a tutti i ginecologi che effettuano ecografie di routine nel primo trimestre, in particolare quelli iscritti alla Società, le competenze necessarie per valutare con precisione le caratteristiche di una gravidanza gemellare e per effettuare una diagnosi tempestiva delle possibili complicazioni. E proprio a questo scopo, stiamo producendo delle Linee Guida ufficiali e una brochure informativa per ginecologi e medici di medicina generale. Esistono infine 3 centri SIEOG di riferimento nazionale per la gestione della gravidanza gemellare complicata a cui è possibile rivolgersi:
- BRESCIA - Riferimento: Prof.ssa Tiziana Frusca
Unità Medicina Materno-Fetale
Dipartimento di Ginecologia - Università di Brescia
c/o Spedali Civili di Brescia
Tel.030-3996664
- MILANO - Riferimento: Dr.ssa Maria Angela Rustico
Unità Semplice di Diagnosi Prenatale e Terapia Fetale
Ospedale V.Buzzi - Milano
Tel.337-1022336 – 02-57996161
www.terapiafetale.it
- NAPOLI - Riferimento: Prof. Dario Paladini
Unità di Medicina e Cardiologia Fetale
Dipartimento di Ginecologia ed Ostetricia
Università Federico II di Napoli
Tel.081-7462901 - 3392461688
e-mail: paladini@unina.it