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ECOGRAFIA MORFOLOGICA

Si tratta di una dettagliata indagine ecografica del feto, che viene eseguita fra 19 e 22 settimane di gravidanza per studiarne l’anatomia e diagnosticare eventuali malformazioni presenti.


Tale esame, condotto da un operatore esperto dotato della migliore strumentazione ecografica che la tecnica oggi fornisce è in grado di escludere il 90% delle malformazioni gravi eventualmente presenti.


L’esame è consigliabile a tutte le donne in gravidanza che vogliano essere rassicurate in modo quasi assoluto circa l’assenza di malformazioni fetali.



Possibilità diagnostiche
● riconosce circa il 90% delle malformazioni
● seleziona mediante lo studio del flusso di sangue a livello utero-placentare ( flussimetria doppler colore e pulsato), le pazienti a rischio di sviluppare un’ipertensione gestazionale e/o una restrizione della crescita fetale. Ancora oggi, queste patologie sono le principali cause di mortalità e morbilità sia materna che fetale.
● identifica, attraverso la misurazione della lunghezza del collo dell’utero, le pazienti a rischio di parto pretermine
● consente la localizzazione non definitiva della placenta in quanto “in movimento” fino al III trimestre
● consente di valutare la riduzione (AFI = o < a 5cm.) o l’ aumento ( AFI = o > a 25 cm.) del liquido amniotico
● consente di valutare anomalie del cordone ombelicale come arteria ombelicale unica
● seleziona tramite il rilievo di markers (come plica nucale, osso nasale, ecogenicità dell’intestino, o dilatazione delle pelvi renali), pazienti con aumentato rischio di patologia cromosomica
● consente, mediante l’ecografia tridimensionale, una più accurata valutazione del volto, della colonna vertebrale, degli arti fetali.



l’esame prevede:



§ 1. la valutazione del collo dell’utero, per identificare le donne a rischio di parto prematuro.


§ 2. lo studio Doppler della funzione placentare, per identificare le donne a rischio di gestosi e/o i feti a rischio di rallentata crescita.



Valutazione del collo dell’utero per predire il parto prematuro
Per parto prematuro si intende un parto prima della 37a settimana di gravidanza. Tutt’oggi il parto prematuro costituisce una delle più importanti cause di mortalità e complicazioni per il neonato e si verifica in circa l’8% delle gravidanze.



Il rischio di partorire troppo presto è più alto in questi casi:



§ precedente parto prematuro


§ gravidanza gemellare


§ anomalie congenite dell’utero (malformazioni uterine)


§ anomalie acquisite dell’utero (miomi uterini)


§ precedenti interventi chirurgici sull’utero (miomectomia, conizzazione cervicale). In queste pazienti viene eseguito uno studio ecografico transvaginale del collo dell’utero a 19-23 settimane per capire con accuratezza quale sia il reale rischio della gestante di partorire troppo presto, ed eventualmente per porre in atto quelle strategie preventive che riducano il rischio di parto prematuro (es.: cerchiaggio cervicale).




Studio Doppler per predire la preeclampsia (gestosi) ed il ritardo di crescita del feto



Per
preeclampsia (detta anche gestosi ) si intende l’aumento della pressione arteriosa materna, il gonfiore (edema) associati alla presenza di proteine nelle urine. E’ una patologia grave che si manifesta in circa il 5-8% delle gravidanze verso il terzo trimestre di gravidanza. I problemi che ne possono derivare per la salute della mamma e del bambino sono molti, per cui spesso si decide di anticipare il parto per porre termine agli effetti di questa patologia. Il ritardo di crescita del feto è anch’esso una delle prime cause di patologie e morte per il neonato. Generalmente si sviluppa quando la placenta non è in grado di svolgere bene le proprie funzioni; può presentarsi da solo o in associazione alla preeclampsia.


Entrambe queste condizioni patologiche possono essere previste durante l’ecografia morfologica di II livello se oltre alla morfologia del feto viene eseguito anche uno studio del flusso di sangue nell’utero e verso la placenta, mediante appunto l’ecografia Doppler.


Questo esame, detto anche Flussimetria Doppler, studia la resistenza che il sangue incontra nello scorrimento attraverso le arterie uterine della madre. Queste arterie, portando sangue dalla circolazione materna alla placenta, sono indirettamente responsabili del nutrimento al feto.


E’ stato ampiamente dimostrato come un aumento delle resistenze al flusso di sangue nelle arterie uterine comporti un rischio aumentato di preeclampsia per la madre e di ritardo di crescita del feto.
Come si esegue
Per via transaddominale : la sonda viene posizionata sull’addome materno dopo averlo cosparso di gel.
Per via transvaginale : nel caso si voglia valutare la lunghezza del collo dell’utero.